Teatro Fontana: “L’ultimo animale”

animale

La rassegna Itaca dedicata alle nuove drammaturgie prosegue il 28 e 29 maggio con Lultimo animale, produzione acquisita da Elsinor e firmata dall’attrice, regista e drammaturga Caterina Filograno.

Lo spettacolo è un lavoro per 5 voci femminili dove protagonisti sono due coinquiline, due procioni e un bruco.

Cristi vive in affitto a casa di Giudi, sua migliore amica. Cristi passa le giornate allenandosi, Giudi sperimentando nuove ricette. C’è un buco su una parete della camera di Cristi, ma Giudi non ha mai tempo di farlo riparare. A insaputa di Giudi nel buco abitano due procioni – Proc e Chino – ed un bruco di nome Bruka. Gli animali vengono nutriti ed accuditi da Cristi, unico loro tramite con l’esterno, che promette continuamente un futuro migliore. Ma alle parole non seguitano mai i fatti.

Ed è proprio quel bosco, promessa non mantenuta, a fungere da motore della storia.

La relazione tra Cristi e Giudi è ostile, simbiotica, conflittuale. Sono un po’ Joan Crawford e Bette Davis in Whatever Happened to Baby Jane; un po’ Drew Barrymore e Jessica Lange in Grey Gardens – Dive per sempre. La morbosità del rapporto è data principalmente dal fatto di condividere la stessa casa da tanti anni. Casa che è rifugio, luogo di protezione. L’esterno appare faticoso da affrontare. Fuori ci sono troppe possibilità, troppe scelte da compiere.

Tutto inizia ad incrinarsi quando Giudi conosce un ragazzo. Come per Proteo e Valentino che, nei Due gentiluomini di Verona, vedono la loro amicizia disintegrarsi quando entrambi si scoprono innamorati di Silvia, così qui l’equilibrio nel rapporto tra Cristi e Giudi si altera quando un terzo si intromette nel loro amore.

C’è poi la questione del buco e degli animali che vi abitano.

Quel buco nero dove essi abitano è una porta verso l’inconscio, l’istinto, l’animalità appunto. Proc è un po’ come l’armadillo di Zerocalcare: quella voce che ci conosce molto bene, che la sa più lunga di noi ed alla quale ci è impossibile mentire. Chino è puro istinto, ha sempre fame. Vive in mondo tutto suo che solo ogni tanto si incrocia con quello degli altri. Bruka è selvaggia, erotica, spavalda, ma anche tenerissima. Apparentemente la più aggressiva, in realtà la più innocente del trio.

Questi esseri sono costretti in un luogo che non gli appartiene e vogliono quindi lasciarlo, per andare a vivere nel loro habitat naturale. Cristi promette di portarli presto in un bosco. Ma così come Giudi esita a farle sapere quando riparerà il buco, così Cristi non sa esattamente quando libererà i suoi animali.

Pur sentendosi responsabile nei loro confronti, ed in colpa quando non se ne prende la dovuta cura, Cristi finisce per spesso trascurarli. E così il suo comportamento rompe il loro legame fraterno: Chino mangia Bruka per non morire di fame.

La natura delle relazioni tra gli abitanti della casa viene fuori proprio nel rapporto con il cibo, nodo attraverso cui i vari rapporti si dispiegano. Cristi spesso lo nega agli animali, per disattenzione più che per volontà, privandosene lei stessa nel corso delle giornate per seguire una dieta ossessiva.

Il cibo però, sotto forma di creazioni culinarie di stampo americano, le viene incessantemente offerto da Giudi, che vive un bisogno costante di provare nuovi piatti.

È attraverso il cibo che tutti si definiscono. Il cibo è ciò che dà e toglie potere all’interno del testo: chi ce l’ha non ne ha bisogno, chi non lo ha lo desidera. Esso è la merce di valore all’interno dell’ecosistema ed è ciò che muove all’azione.

L’ULTIMO ANIMALE
drammaturgia e regia Caterina Filograno
con Francesca Porrini, Alessia Spinelli, Emilia Tiburzi, Anahì Traversi e Carlotta Viscovo

DOVE? Teatro Fontana

QUANDO? 28 e 29 maggio ore 20.30

PREZZI: intero 19€

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