Recensione: “La Bibbia – Un musical della Madonna”

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Era il 2019 quando al Teatro Pime andava in scena “Kim – Il musical”, una storia ispirata ai grandi cartoni animati degli anni ’80 e ’90 come “L’incantevole Creamy”, “Magica Emy” e “Jem e le Ologram”. Un grande successo di pubblico, ma nessuno in quel momento poteva immaginare che per poter vedere un nuovo spettacolo di Thomas Centaro si sarebbero dovuti aspettare ben 5 anni. Vero che in mezzo c’è stata una pandemia mondiale che ha condizionato le stagioni teatrali per almeno due anni, ma non è solo questo il motivo. Centaro è stato molto attivo su altri fronti in questi anni, dal doppiaggio alla conduzione, nel mentre preparava in silenzio qualcosa di veramente grande, possiamo in qualche modo chiamarlo un colossal vista la mole di lavoro necessaria. E così arriva finalmente “La Bibbia – Un musical della Madonna” che per due serate ha riempito completamente l’EcoTeatro di Milano.

Se con Kim la scelta era stata quella di scrivere tutti brani inediti che entravano facilmente nella testa del pubblico, per La Bibbia si torna all’antico marchio di fabbrica di Centaro con la più difficile riscrittura di grandi successi della musica italiana e internazionale. Se da una parte proporre brani così conosciuti può coinvolgere di più il pubblico, dall’altra riscrivere i brani parola per parola è un lavoro che richiede tantissimo tempo e creatività. Il risultato finale è stato un successo e lo si capisce già dalla prima canzone, “Together Again” di Janet Jackson, che introduce la genesi con Adamo ed Eva. La colonna sonora è sicuramente uno dei punti di forza di questo spettacolo e la riscrittura aiuta molto bene nella narrazione. Tra i brani più di impatto ci sono “Waka waka” per raccontare l’arca di Noè, “Halo” di Beyoncé per la natività e “Like a prayer” di Madonna che presenta la vergine Maria. Fondamentali i cori curati da Claudio Albertini. Altrettanto importanti sono le coreografie e qui gli applausi sono tutti per Bruno GIotta che anche sul palco dimostra di avere una marcia in più. Emoziona il passo a due tra Caino e Abele sulle note di “In the end” dei Linkin Park, molto simpatica la coreografia in chiave egizia e quella su “I want it that way” dei Backstreet Boys.

I dialoghi risultano sempre divertenti e le battute strappano diverse risate. Il giardino dell’Eden è paragonato alla casa del Grande Fratello mentre Gesù diventa il primo influencer della storia che viene mandato sulla Terra in cerca di follower. Certe trovate risultano geniali come i re magi in monopattino, gli Arcangeli trasformati in Power Rangers (Archengels), e le citazioni di Sailor Moon che confermano l’amore dell’autore per i cartoni animati della sua infanzia, l’ossimoro di “Frozen” nel deserto “La Biscia – Aisha” di Khaked, Maria Maddalena su OnlyFans. Troviamo un omaggio ad” Hair”, citazioni del Trono di Spade, richiami a Malefica e tanto altro ancora. Thomas Centaro ha letteralmente reso pop la Bibbia e non solo per le canzoni. Le coreografie digitali accompagnano benissimo la storia e in alcuni casi l’arricchiscono come le opere d’arte che compaiono durante “Young and beautiful” Lana Del Rey.

Numeroso il cast, sugli scudi Carlo Colloridi (Gesù) e Beatrice Mariani (Maria), ha grande presenza scenica Sara Sironi chiamata a interpretare Sefora e Maddalena. Lorenza Riva, Nicholas Lucchini e Gianluigi Scala conquistano la simpatia del pubblico impersonando gli arcangeli Michele, Raffaele (medico con tanto di stetoscopio) e Gabriele, una sorta di Trio Medusa in chiave biblica. Non mancano poi i fedelissimi di Centaro come la sorella Elena e Alessandra Ruta. Infine, lo stesso Thomas Centaro che ha deciso di tenere per sé il ruolo di Lucifero a cui affida un bellissimo monologo dove, tra le altre cose, sottolinea come l’ignoranza sia la cosa preferita dell’angelo caduto.

Thomas Centaro propone una parodia della Bibbia, ma lo fa senza mai mancare di rispetto alla religione cattolica, riesce a far ridere il pubblico in modo ironico e intelligente. Forse era proprio questa una delle imprese più grandi e l’artista milanese è riuscito a superarla egregiamente. Il messaggio più bello arriva con l’ultima canzone “Born this way” di Lady Gaga che diventa “Ti amo come sei”, quattro parole che probabilmente Gesù ha detto tante volte, al contrario di quanto fatto dai suoi seguaci nel corso dei secoli che troppe volte hanno, al contrario, diffuso odio. La risposta del pubblico è la conferma più importante di quanto sia stato apprezzato lo spettacolo. Divertimento allo stato puro, senza bisogno di andare sopra le righe. Chissà che questo ennesimo successo non aiuti a capire che investire sul talento creativo di Thomas Centaro potrebbe essere un’ottima idea per il mondo dello spettacolo.

Ivan Filannino

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