Il Teatro Elfo/Puccini, dal 30 aprile al 5 maggio 2024, ospita la Compagnia Dimitri/Canessa con un interessante spettacolo Hallo! I’m Jacket! Il gioco del nulla diretto da Elisa Canessa con Federico Dimitri e Francesco Manenti.
Nello spettacolo Hallo! I’m Jacket! Il gioco del nulla tutto viene estremizzato: la performance artistica diventa la prestazione sportiva. Il performer, un atleta che sventola con convinzione la bandiera bianca della mancanza totale di contenuti. Sul volto, lo smagliante sorriso dell’idiozia. I due clown di questo spettacolo lottano, gareggiano, danzano, sudano… per nulla!
Solo per piacervi, per farvi divertire.
La mia curiosità ha fatto sì che girassi le mie 5 domande alla regista Elisa Canessa per sapere…
… quando e perché nasce lo spettacolo Hallo! I’m Jacket! Il gioco del nulla?
Quando, nel 2016, abbiamo iniziato la produzione di Hallo! I’m Jacket! eravamo in un momento di profonda crisi. Il nostro precedente spettacolo, Bruno (ispirato alla vita e alle opere di Bruno Schultz e dai tratti decisamente più poetici e visionari) era molto difficile da proporre ai teatri. Riassumendo, quello che ci veniva contestato era il fatto di lavorare su un autore sconosciuto ai più, di non avere una drammaturgia lineare, di usare un linguaggio borderline e di essere quindi difficilmente “collocabil3”. Un lavoro “di nicchia”.
Ecco, possiamo dire che Hallo! I’m Jacket! nasce come risposta a questo sentirsi inadeguat3. Inadeguat3 e molto incapac3 di aderire alle dinamiche che, ci sembra, siano fondamentali per “entrare nel giro”, al di là della qualità del lavoro che viene proposto.
Questo sentire “privato” di partenza si è però poi aperto verso una riflessione più ampia e forse, in generale, sulla vita della quale è sempre più difficile cogliere il senso.
Hallo! I’m Jacket! nasce quindi come riflesso ridicolo e dissacrante di un sentire che ha origini ben più amare, che riguardano in generale il cosiddetto “mondo contemporaneo”, con la sua rapidità da fast food mediatico, cultura usa e getta e ansia performativa. Immersi fino al collo in una realtà che sembra dare sempre più credito a ciò che semplicemente è di tendenza, cosa resta del teatro (e della vita) quando a imperversare ovunque sono i dettami mediatici?
I due performer di questo spettacolo lottano, gareggiano, danzano, sudano… per nulla! Solo per piacervi, per farvi divertire. Hallo! I’m Jacket! è la ridicola caricatura di un mondo zoppo, ma che corre trafelato verso il successo. Un successo qualsiasi. In un mondo paradossalmente svuotato di senso e di contenuto. Di amore e di poesia.
Chi è Jacket, se posso…
Certo che puoi! Ma non è detto che io riesca a risponderti…
Jacket, in alcuni dei suoi interventi (è una voce off) potrebbe sembrare uno spettatore che interrompe esplicitando la sua difficoltà nel “capire” lo spettacolo o il suo desiderio di assistere a qualcosa di più classico, arrivando anche ad insultare i due performer definendoli “stupid monkeys”. Nel finale però, sarà proprio uno dei due attori in scena, live, a fare sua la voce di Jacket. E sarà lui, in un monologo finale, ad esprimere tutto il suo sentirsi perso di fronte a ciò che non è di facile ed immediata lettura. Possiamo quindi dire che Jacket è un aspetto presente in ognuno di noi. È la parte di noi che ha paura di non capire, che non ama la poesia, che teme il buio e le domande senza risposta.
Il teatro oggi deve fare più ridere o più commuovere? Te lo chiedo perché io con i clown ho sempre pianto, mai riso! Mio limite, chiaramente.
Sinceramente non saprei.
Quello che penso è che il teatro dovrebbe dar voce alla più ampia molteplicità possibile di linguaggi e sensibilità. Detto questo, nella nostra ricerca post-Jacket, ti confesso che stiamo cercando quello che io definirei “un sano equilibrio tra lacrime e cazzate”.
Scusa il linguaggio. Puoi censurare, ovviamente.
Figurati, sappi che non censuro nessuno!
Quant’è difficile fare teatro contemporaneo oggi in Italia, ma soprattutto com’è messa la drammaturgia contemporanea?
Davvero me lo chiedi?
Noi siamo una compagnia indipendente. Anzi, non siamo proprio niente! Siamo solo creator3 dei nostri spettacoli. Non rientriamo in nessun meccanismo ministeriale, regionale ecc… Non gestiamo un teatro né organizziamo un festival. Non partecipiamo al giochino degli scambi e non abbiamo la mano dorata di nessun3 appoggiata sulle nostre spalle. Programmare i nostri spettacoli non conviene. Inoltre, siamo assolutamente incapac3 di autopromuoverci. Per fortuna, abbiamo una casa di proprietà e non dobbiamo pagare un affitto. Non ho nessun problema ad affermare che se non si è un po’ privilegiat3 non c’è modo di sopravvivere facendo questo lavoro.
Ma sono tutte cose note.
Rispetto alla drammaturgia contemporanea non voglio invece cavalcare l’onda dei moltissimi discorsi sullo stato di crisi del teatro e bla bla bla. Io credo negli artist3 e nel loro riuscire a sconfiggere la morte alla quale, in ogni epoca, sembra destinato il teatro. Certamente però, non credo nell’attuale sistema teatrale italiano, che nella migliore delle ipotesi fa giochini privati con soldi pubblici. E non credo nei direttori artistici (e qui il maschile non è casuale) che mettono su programmazioni fotocopia l’una dell’altra con, come unica variante, le proprie regie.
Su questa risposta un giorno mi piacerebbe aprire un dibattito, perché sposo ogni tua singola parola!
Concludendo, cosa vorresti leggere in una recensione dello spettacolo Hallo! I’m Jacket! Il gioco del nulla e cosa invece ti darebbe più fastidio?
Sono da ore bloccata su questa risposta.
Passo.
Scusa!
Aspetta… forse posso dire così:
in entrambi i casi… QUALCOSA CHE NON MI ASPETTAVO!
Tutto questo invece vi aspetta al…
Teatro Elfo/Puccini – Sala BAUSCH
Dal 30 aprile al 5 maggio 2024
HALLO! I’M JACKET!
Il gioco del nulla
regia Elisa Canessa
con Federico Dimitri e Francesco Manenti
Buona serata!
TiTo
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