“Livore” al Teatro Fontana: “Intervista a VicoQuartoMazzini”

vicoquartomazzini
Foto Rocco Malfanti

Dal 2010 la compagnia teatrale indipendente VicoQuartoMazzini, rappresentata da Michele Altamura e Gabriele Paolocà, produce spettacoli che sono stati rappresentati in numerose stagioni teatrali italiane e in festival nazionali e internazionali. Concentrano la loro ricerca sul ruolo dell’attore e sulla sua funzione vitale all’interno del contesto teatrale.

L’attore pensante, che scrive per la scena, la dirige e infine la abita.

Nel 2021 vincono il PREMIO HYSTRIO come miglior compagnia emergente italiana.

I VicoQuartoMazzini, questa volta in scena con Francesco d’Amore della compagnia teatrale Maniaci d’Amore, tornano a Milano con lo spettacolo LIVORE Mozart e Salieri al Teatro Fontana.

L’estate scorsa ho visto in anteprima di LIVOREpresso Il Dialma – Cantiere Creativo Urbano, uno spazio dedicato alla cultura, all’arte, alla creatività, all’innovazione e all’inclusione sociale, situato nel quartiere di Fossitermi alla Spezia, ma facciamo finta che non l’abbia visto perché vorrei che fossero proprio i VicoQuartoMazzini a stuzzicare la Vostra fantasia e per questo motivo ho chiesto loro;

Cosa vedranno gli spettatori che decideranno, in questo periodo di totale confusione, di venire al Teatro Fontana?

Vedranno una drammaturgia contemporanea che cerca di tenere le fila di questo presente così confuso. Da due anni sembra che l’unica storia ancora possibile, fuori dal teatro, riguarda l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo. Invece le vite che viviamo sono piene di tante altre storie, piccole e grandi. LIVOREprova a raccontarne una scavando nelle profondità dei personaggi e provando a mettere in luce le loro ambizioni frustrate, le insoddisfazioni e i rancori sempre pronti ad esplodere.

Chi sono Antonio, Rosario e Amedeo?

Antonio è un attore che ce l’ha quasi fatta, o ce la sta facendo grazie all’aiuto del suo fidanzato-manager-ex attore Rosario. Si sposeranno presto, in una masseria in Puglia, al tramonto con le lucine. Sembrano felici.

Ad Amedeo, invece, amico e collega di Antonio, non gira benissimo. Il piccolo teatrino in cui si esibiva facendo sempre lo stesso spettacolo, ha chiuso. Ci faranno un Ramen e sua moglie Costanza è incinta.

I presupposti per una resa dei conti ci sono tutti. Basta solo una scintilla.

Mentre chi sono Francesco, Gabriele e Michele?

Michele e Gabriele lavorano insieme dai tempi dell’accademia.

A differenza di Antonio e Amedeo hanno scelto di non salvarsi da soli e di provare a percorrere una strada difficile. Hanno deciso di migliorarsi costruendo una casa dalla porta sempre aperta che si chiama VicoQuartoMazzini.

Francesco ha fatto una scelta simile insieme a Luciana Maniaci dando vita alla compagnia Maniaci d’Amore. Quello che ci accomuna, forse, è il desiderio di non aggrapparsi per forza all’identità, cercando di tenersi sempre aperti nel costruire la propria poetica.

Tornando ai protagonisti di LIVORE, si inseguono o si respingono?

LIVORE è una giostra di attrazione e repulsione che travolge le vite dei personaggi. Un meccanismo volto a svelare le verità nascoste del loro rapporto, smantellando la superficie di menzogna dietro a cui hanno potuto nascondersi fino a quel momento. I nostri tre si fanno voce della fragilità delle relazioni umane, sempre in bilico tra convivenza e incomunicabilità.

Tra di loro c’è più astio o rancore velenoso?

Sicuramente l’astio è il sentimento che più si addice ai nostri personaggi. Perché più sotteso, sfumato. Una condizione più sopportabile ma al contempo più profonda perché libera di scavare a fondo senza essere percepita. LIVORE accade nel momento preciso in cui quella ferita è divenuta abisso e non si può più nascondere.

Che ruolo ha l’invidia nella società odierna?

Abbiamo pensato a LIVORE, prima che arrivasse l’uragano che ha sconvolto le nostre esistenze. Abbiamo iniziato le prove a luglio 2020 con la paura di avere per le mani una storia ormai sorpassata dalla storia. Invece se guardiamo al presente possiamo renderci conto di quanto l’invidia e il livore orientino il dibattito contemporaneo. Viviamo in una società fortemente polarizzata, socialmente, culturalmente, politicamente; e in uno scenario del genere siamo tutti invidiosi. Lo siamo ogni volta che ci sentiamo dalla parte del giusto. E ogni volta che ci sentiamo dalla parte del torto.

Esiste in teatro la meritocrazia?

Esiste la volontà, la tenacia, la capacità di restare aggrappati a un’idea.

Quando tutto questo è veramente presente arrivano le occasioni, che dipendono dal peso che ti danno gli altri ma principalmente da quello che decidi di attribuirti. Là in mezzo, forse, ci sono barlumi di meritocrazia.

Domanda di rito, cosa vorreste che si portasse a casa lo spettatore dopo aver visto LIVORE?

Forse una piccola liberazione, guardando dei personaggi e degli attori che si lasciano consumare da questo sentimento devastante. Qualcuno secoli fa la chiamava catarsi. Oggi basterebbe anche un respiro più profondo quando si accendono le luci di sala alla fine dello spettacolo.

Mentre Voi questo LIVORE ve lo portate a casa o riuscite a tenerlo in scena?

Non siamo immuni, non siamo salvi. Tocca anche a noi farci i conti.

A volte, portarlo in scena, aiuta.

LIVORE Mozart e Salieri
dal 24 al 27 febbraio 2022
Teatro Fontana
via Gian Antonio Boltraffio 21, Milano
uno spettacolo di VicoQuartoMazzini
con Michele Altamura, Francesco d’Amore, Gabriele Paolocà
drammaturgia Francesco d’Amore
regia Michele Altamura e Gabriele Paolocà

sinossi

Poche ore prima di una cena con “la gente che conta” l’attore di talento fa irruzione in casa della coppia dando inizio a un match all’ultimo sangue in cui la finzione dei rapporti umani si troverà a fare i conti con la verità dell’azione scenica.

Un campo minato dove la vita trattenuta deflagrerà e le parvenze ostentate si ridurranno in frantumi.

Dietro l’invidia si può nascondere la meraviglia dell’adorazione?

Per scoprirlo vi basterà andare al Teatro Fontana.

Buona serata a teatro

TiTo

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