La Storia, per una volta, raccontata dal basso. Una riflessione amara e disincantata sulla guerra, attraverso la ritirata di Russia: …il più brutto castigo che ci possa essere nella vita.
Un soldato, come un’apparizione, come un’anima insepolta e costretta a vagare, ritorna per raccontare una storia: la storia della ritirata dal Don, tragico epilogo della campagna di Russia, compiuta dall’esercito italiano tra la fine del 1942 e l’inizio del 1943, una tragedia lontana e vicina allo stesso tempo, nell’epoca delle “guerre umanitarie” e delle “bombe intelligenti”.
La narrazione prende le mosse dall’estate 1942, alla vigilia della partenza dell’Armata Italiana in Russia. L’alpino Trentini Rolando è al tempo stesso narratore e protagonista del racconto e nella sua evocazione rivivono i compagni trasportati su verso le steppe della Russia, l’entusiasmo della partenza e la fiducia nel Fascismo, il ricordo del giovane amico d’infanzia Zamboni, del tenente Benvenuti, degli affetti familiari abbandonati in un’Italia lontanissima, delle prime battaglie, della vita quasi normale nella trincea sul fiume Don, dei primi freddi e dei quaranta gradi sottozero del gelido inverno russo.
Il racconto di Trentini inizia con uno stile verboso e prolisso, anche se si rifà a un linguaggio popolare, e con il procedere della vicenda diventa sempre più asciutto e preciso, mutandosi in azione.
Ripercorrendo l’eroica resistenza di uomini stremati e non equipaggiati, le battaglie disperate per guadagnare la via del ritorno a casa, la bestialità delle condizioni di vita e la profonda umanità di chi, per un calcolo militare irresponsabile, si è trovato a percorrere quasi mille chilometri a piedi nella neve, riporta sulla scena la ferita aperta di un passato ingiusto e insepolto.
Marco Merlini
LA NOTTE CHE IL NULLA INGHIOTTI’ LA TERRA
di Emanuele Fant e Marco Merlini
regia Marco Merlini
con Michele Bottini
DOVE? Teatro Libero
QUANDO? dal 19 al 25 maggio
PREZZI: intero 21€, ridott0 15€
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