Al Teatro Fontana una ‘personale’ di Niccolò Fettarappa Sandri

Niccolò Fettarappa Sandri
foto Serena Pea

Il Teatro Fontana di Milano dedica una personale al regista, drammaturgo e attore Niccolò Fettarappa Sandri dal 9 al 12 marzo 2023 con in scena due interessanti spettacoli; Apocalisse Tascabile e Solo quando lavoro sono felice.

Il primo spettacolo a debuttare è il pluripremiato Apocalisse Tascabile, per l’occasione abbiamo incontrato virtualmente Niccolò e gli abbiamo chiesto di raccontarci quando e perché nasce…

Apocalisse Tascabile nasce nel 2019, dopo che mi sono laureato ho trascorso una lunga estate a Roma. Tutti i miei amici erano partiti per le vacanze e io frequentavo solo mia nonna. La invitavamo a casa e facevo le prove dello spettacolo. Erano delle improvvisazioni lunghissime, di ore. Quando si addormentava, sapevo che stavo percorrendo la strada sbagliata. Se rideva, mi segnavo i punti. Mia nonna è stata involontariamente la reale regista dello spettacolo.

Al tempo mi sentivo molto solo. I miei amici si sono laureati e senza aspettare un attimo al bivio, si sono gettati nel mondo del lavoro che, come sappiamo bene, oggi è il peggio che si possa augurare a un essere umano. Io avevo in mente l’apocalisse da tempo, l’avevo studiata durante l’università. Avevo scoperto che era un testo che Giovanni scrisse per evitare che la sua piccola comunità di ebrei si contaminasse dei culti pagani del popolo romano, che allora aveva conquistato Gerusalemme. La mia operazione è stata sostituire alla comunità giovannea, i miei amici, scrivendo un testo che li dissuadesse dal farsi triturare dal mercato del lavoro.

Non ci sono riuscito. Lavoro anche io. È andata così.

Come descriveresti, a chi ancora non l’avesse visto, Apocalisse Tascabile?

Apocalisse Tascabile è un testo disperato ma carico di vitalità. Più che teatro, è atletica. Ma non leggera, non frivola. È atletica di piombo. Qui si giocano le Olimpiadi del cordoglio. Corriamo sulle macerie del mondo. Non risparmiamo nulla. È uno spettacolo del gran rifiuto. Se anche tu trovi tutto questo mondo insanabilmente ripugnante, vieni a vedere lo spettacolo. Non cambia il mondo, ma ti indigna di più.

Quali sono i nemici che dobbiamo riconoscere (da cui difenderci) grazie ad Apocalisse Tascabile?

Senza dubbio, l’unico nemico è sempre e solo il Capitalismo.

Dopo aver visto Apocalisse Tascabile cosa vorresti che si portasse a casa lo spettatore?

Un raptus di battaglia.

APOCALISSE TASCABILE
dal 9 al 10 marzo 2023 – Teatro Fontana

Ideato e scritto da Niccolò Fettarappa Sandri

Regia di Niccolò Fettarappa Sandri, Lorenzo Guerrieri

Con Niccolò Fettarappa Sandri, Lorenzo Guerrieri

sinossi

Senza alcun preavviso, Dio compare in un supermercato nella periferia di Roma e vi annuncia la fine del mondo. Per sua colpa e sfortuna, ad ascoltarlo c’è ben poca gente. A prenderlo sul serio c’è solo un giovanotto amorfo e sfibrato, da allora fatalmente destinato ad essere il profeta della fine dei tempi…

VENERDI 10 MARZO ORE 18.30

presentazione del libro

Apocalisse Tascabile
di Niccolò Fettarappa Sandri

Ronzani editore

modera l’incontro con l’autore Maddalena Giovannelli, docente e fondatrice della rivista Stratagemmi_prospettive teatrali.

Secondo spettacolo in scena Solo quando lavoro sono felice. Stessa domanda; quando e perché nasce…

Solo quando lavoro sono felice nasce dal mio incontro con Lorenzo Maragoni alla Scuola di drammaturgia Scritture condotta da Lucia Calamaro. L’incontro è stato prolifico di riflessioni amarissime, disprezzo reciproco è abissale affetto, di natura cardiovascolare e artistica, ovviamente. Nell’ultima tappa della scuola, eravamo a Bolzano e camminando per strada abbiamo cominciato a registrare dei nostri dialoghi. Eravamo entrambi molto interessati in modo diverso al tema del lavoro. E da questo è nato lo spettacolo, che si è sviluppato in varie residenze vinte, come a Ferrara Off e alla Corte Ospitale (che ci produce).

Ci presenti il capo di Niccolò?

Il capo di Niccolò è un deus absconditus domenicale, è occasionale, fa comparsate, camei, è sicuramente molto preso da altro. Niccolò ne è consapevole e si sente in quanto azienda particolarmente trascurata. I profitti di Niccolò sono buoni, ma Niccolò non se ne interessa. Forse vorrebbe essere il capo di Fabrizio (c’è sempre un Fabrizio di cui essere capi, i Fabrizi nascono per essere comandati). Niccolò in generale è schiavo di questa severità stagionale, che a volte lo colpisce a volte è morbida fino al trastullo da amaca agostana. Niccolò insomma non ha un buon rapporto con il lavoro. E Niccolò anche peggio.

Cosa vi accomuna?

L’ansia!

Quant’è difficile portare in scena oggi la drammaturgia contemporanea?

Siamo soffocati dall’industria del pixel.

Il problema è che il pixel commercializzato è banale, piatto. Il Dio del realismo del cinema di oggi è la pasta scotta, condita di frasi che puzzano di vita laida. La drammaturgia oggi per la maggior parte è al servizio dei cani poliziotto e del tonno Rio Mare. Io e i miei colleghi non scriviamo, noi facciamo guerriglia linguistica. Miriamo alla testa del banale. Fuciliamo l’ovvio.

Questi pixel avvelenano il pubblico e agli attori che si commercializzano a questo pixel dei pirla io darei un bacino di tenerezza. Tutti devono lavorare. Ma io la pasta scotta non la digerisco.

In che direzione sta andando il teatro per Niccolò Fettarappa Sandri?

È davvero difficile rispondere.

Io penso che nella mia vita ora io stia viaggiando verso una voragine. La aggirerò? Ci cadrò? Aprirò uno stabilimento balneare nei pressi della voragine, rivolto al turismo dei buchi dell’essere? La mia scrittura sta cambiando, così come il mio sguardo sul mondo. I miei testi sono energicamente tristi, coltivano una propositiva depressione. Cosa succederà dopo? Lasciamolo scoprire a Niccolò Fettarappa.

SOLO QUANDO LAVORO SONO FELICE

dal 11 al 12 marzo 2023 – Teatro Fontana

di e con Lorenzo Maragoni e Niccolò Fettarappa

sinossi

Una riflessione sul lavoro, sulla vocazione, sui soldi, sul capitalismo, sul tempo di vita e il tempo di lavoro, sui pranzi di lavoro con se stessi, sulla disperazione.

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