Un’Estate Festival a La Spezia

estate festival

Nella splendida cornice della Piazza Europa a La Spezia, dal 19 luglio al 18 agosto 2021, un palcoscenico a tutto tondo ma cielo aperto.

Tanta prosa classica, monologhi, dialoghi, danza, interazioni tra le arti, commistioni progettuali tra parola e musica e tanti gli artisti che animeranno l’Estate Festival a La Spezia quali; Sergio Rubini, Glauco Mauri, Alessio Boni, Omar Pedrini, Edoardo Leo, Chiara Francini, Lino Guanciale e Paolo Rossi ma anche gli amici Eco Di Fondo, Musica da Ripostiglio e Beatrice Schiros…

Si comincia lunedì 19 luglio dopo le restrizioni relative alla pandemia da Covid-19, che hanno messo a dura prova l’innocente libertà dei più piccoli, apre il festival la Compagnia del Sole con lo spettacolo Pinocchio, di e con Flavio Albanese, un artista d’eccellenza considerato unanimemente uno dei più interessanti attori nel campo dello spettacolo per ragazzi.

Martedì 20 luglio

Ristrutturazione ovvero disavventure casalinghe raccontate da Sergio Rubini” in scena con lui Musica da ripostiglio (Luca Pirozzi, Luca Giacomelli, Raffaele Toninelli e Emanuele Pellegrini). Rubini ci racconta una moltitudine di personaggi competenti e incapaci, leali e scorretti, scansafatiche ed operosi fino all’esaltazione, che si avvicendano nella vita di uno sfortunato proprietario di una casa da ristrutturare stravolgendola senza pietà. E questa vita sconvolta lo è ancora di più se i padroni di casa sono due, un Lui e una Lei, con i loro diversi punti di vista, la loro diversa capacità di resistere all’attacco quotidiano delle truppe corazzate che trasformano il loro “nido” in una casa occupata.

Mercoledì 21 luglio

Glauco Mauri e Roberto Sturno daranno voce alle immortali opere di Shakespeare, con il loro Canto dell’usignolo: l’omaggio al grande poeta inglese, genio della cultura europea che da quattrocento anni ci parla dell’essere umano nella sua essenza. Accompagnati dalle musiche composte da Giovanni Zappalorto, eseguite in scena dallo stesso Zappalorto al piano e Marzio Audino alle percussioni, con gli elementi scenografici di Marta Crisolini Malatesta, gli attori danno vita ad un caleidoscopio che attinge alle pagine più belle dei capolavori del Bardo di Avon, dall’amore esternato ne I Sonetti, sentimento universale al di là dei generi, a Enrico V, da Come vi piace a Macbeth, da Riccardo II a Timone d’Atene, da Giulio Cesare a Re Lear e alla magia di Prospero de La tempesta.

Giovedì 22 luglio

La Sirenetta uno spettacolo che potremmo definire cult della compagnia Eco di Fondo, uno dei gruppi più interessanti della nuova generazione teatrale lombarda, i quali usano la metafora della Sirena per parlare della forza inesausta di un essere umano al fine di essere accettato dai simili per ciò che è, in un intelligente progetto commovente e ironico al tempo stesso. La regia è affidata a Giacomo Ferraù, in scena con lui Riccardo Buffonini, Libero Stelluti e Giulia Viana. Special guest Arturo Cirillo che presta la sua voce alla strega del mare.

Venerdì 23 luglio

Il palcoscenico di piazza Europa ospiterà Edoardo Leo con Ti racconto una storia, affabulazione di appunti, suggestioni, letture e pensieri che l’attore e regista romano ha raccolto dall’inizio della sua carriera ad oggi. Venti anni di ricordi e risate, trasformati in uno spettacolo coinvolgente, che cambia forma e contenuto ogni volta, in base allo spazio e all’occasione. È uno spettacolo che fa sorridere e riflettere, che racconta spaccati di vita umana unendo parole e musica. Una riflessione su comicità e poesia per spiegare che, in fondo, non sono così lontane. In scena, non solo racconti e monologhi di scrittori celebri (Benni, Calvino, Marquez, Eco, Benni, Piccolo…), ma anche articoli di giornale, aneddoti e testi di giovani autori contemporanei e dello stesso Leo.

Sabato 24 luglio

Uno spettacolo che porta in scena pezzi di storia collettiva e condivisa dai due artisti desiderosi di far scoprire o riscoprire canzoni che sono poesie troppo spesso perdute dal titolo 66/67-Un concertato di Alessio Boni e Omar Pedrini. Lo scopo di questo “Concertato” è di raccontarne il contesto, spiegare il testo di una canzone, per poi farlo apprezzare a pieno con musica e canto. Sul palco anche Stefano Malchiodi alla batteria, Larry Mancini al basso, Carlo Poddighe alle tastiere. I testi sono a cura di Alessio Boni e Nina Verdelli.

Lunedì 26 luglio

Chiara Francini e Andrea Argentieri saranno di scena con L’amore segreto di Ofelia di Steven Berkoff, regia e video di Luigi De Angelis e drammaturgia di Chiara Lagani. Un raffinatissimo lavoro che si pone domande sulla distanza, sulla potenza dell’amore che cresce dalla separatezza, che nella lontananza sembra potersi fortificare, che nella libertà che l’amante dà all’amato all’amata si compie come atto di fiducia, ma anche di desiderio.

Venerdì 30 luglio

Tocca allo spettacolo Non svegliate lo spettatore con Lino Guanciale il quale renderà omaggio alla vita e alle opere di Ennio Flaiano, scrittore e sceneggiatore di numerose pellicole dirette da Federico Fellini, Alessandro Blasetti e di altri capolavori della cinematografia italiana. Lo spettatore sarà proiettato nel mondo della letteratura, del cinema e del teatro attraverso la recitazione di Guanciale, accompagnato dal commento musicale di Davide Cavuti. Il rapporto tra il cinema, il teatro, la letteratura e la musica diventa la chiave di lettura per penetrare i valori di interscambio tra cultura-formazione-apprendimento, affinché siano da stimolo per la ricerca e l’approfondimento delle opere dei grandi scrittori spesso dimenticati.

Sabato 31 luglio

La gloria protagonista Alberto Fasoli, ultimo lavoro di Giuseppe Berto datato 1978, ritenuta una delle grandi opere del nostro Novecento. La gloria è un monologo di un’anima inquieta, di un traditore “per necessità”: racconta infatti la storia di Giuda Iscariota, la tragedia di un uomo, strumento, forse consapevole, del disegno divino. In questa sua ultima opera audace, Giuseppe Berto racconta in prima persona la disperata ricerca della rivelazione divina, il tradimento compiuto, paradossalmente, per l’assoluta dedizione a una causa, il peso di una predestinazione sofferta. La gloria racchiude i temi che attraversano l’intero corpus della produzione dello scrittore: la commistione di bene e male, la colpa insita nel fatto stesso di esistere, la necessità di “misurarsi ogni giorno con l’eternità o con l’assenza di eternità”.

Mercoledì 4 agosto

Il Festival ospiterà il gruppo di musicisti Battiato libero, in scena con l’omonimo progetto musicale che si muove dentro un’impronta solenne, nel tentativo però di sganciarla da ogni vincolo sonoro o presunzione intellettuale. Il gruppo è composto da Pietro Sinigaglia (voce principale, corno francese), Gloria Clemente (arrangiamenti originali, pianoforte e tastiere, voce), Andrea Cozzani (basso elettrico), Paolo Meneghini (batteria), Davide L’Abbate (chitarra elettrica).

Venerdì 6 agosto

Mediterranean Dance Company proporrà al pubblico della danza e della musica la creazione “Carmen Suite” (musiche di G. Bizet, coreografie di Jvan Bottaro e regia di Alessandra Panzavolta). Nel nome stesso di Carmen è già insita l’importanza del soggetto trattato, e cioè una figura femminile ormai diventata archetipo della liberazione ed indipendenza della donna. In questa creazione curata dal giovane coreografo Jvan Bottaro, per la regia della danzatrice e coreografa Alessandra Panzavolta, viene delineata una Carmen moderna con un carattere forte e sensuale. La forma in “suite” narra tutta la storia in maniera cronologica, mettendo in risalto solo i momenti cruciali della vita di Carmen.

Una donna che sceglie a pieni mani la propria vita ed incontra, accetta ed affronta il proprio destino facendo della libertà la sua ragione di esistere e coinvolgendo a poco a poco le vite degli altri personaggi. Mediterranean Dance Company è formata da giovani danzatori professionisti provenienti da vari paesi del Mediterraneo, stimolando cosi l’inclusione attraverso l’arte della danza.

Sabato 7 agosto

Pane o libertà/Stand up Shakespeare con Paolo Rossi. Nella sua lunga carriera da autentico “irregolare” della scena, Paolo Rossi ha incontrato molte volte Shakespeare e i suoi inconfondibili personaggi. Innamorato, come tutti i veri teatranti, di una scrittura che è da sempre fonte di ispirazione inesauribile, torna al genio di Stratford per divertirsi e divertirci, portando quella vena di lucida follia che rende ogni sua incursione sul palco un autentico happening dagli esiti del tutto imprevedibili. Pane o Libertà / Stand-Up Shakespeare è uno spettacolo che unisce stand-up comedy a commedia dell’arte, giunge a varcare l’universo shakespeariano ma sempre con profonde stoccate di contemporaneità. Un viaggio sinuoso che Rossi intraprende – assieme alla fidata band I Virtuosi del Carso – un percorso narrativo sempre controcorrente.

Lunedì 9 agosto

Saranno di scena i Mitilanti con lo spettacolo di poesie Preferisco il rumore del mare, con accompagnamento musicale di Manuel Picciolo. Il lavoro: quello sottopagato, quello stressante, di mobbing, quello che gratifica e nobilita l’uomo, quello insignificante. Il lavoro e i suoi strumenti, le sue storture, le sue iatture. La sua anima salvifica. Le storie che si nascondono dietro il lavoro e nelle vite di chi lavora. Con le loro voci, i Mitilanti mettono in scena uno spettacolo reso talvolta ironico, talaltra greve, talaltra ancora ineluttabile, dall’incontro tra la poesia, la musica di Manuel Picciolo (in arte Mappo) e le immagini.

Martedì 10 agosto

La strepitosa e maravigliosa Beatrice Schiros con Leonardo Bianconi, Damiano e Alessandro Scalabrini, per la regia di Gabriele Tesauri, presentano Dènsing – Balere con la “esse” pesante, commedia originale di Enrico Saccà. Dènsing è una commedia brillante a passo di valzer, un’indagine-mazurka sul mondo delle balere, una sfilata-polka dei suoi personaggi più rappresentativi: il ballerino appassionato e il piacione di professione, la vamp bella & impossibile e la compagnona da balli di gruppo, il gestore ambizioso e il barista disincantato, il vitellone di provincia e il musicista da orchestrina. Al centro di tutto c’è sempre lei, la balera, nelle sue mille evoluzioni dal secondo dopo guerra ad oggi: da ritrovo di campagna a sala da ballo, da locale di tendenza a divertificio multi-pista; il tutto sulle note cadenzate del liscio, da pronunciare rigorosamente con una doppia “esse” pesante.

Lunedì 16 agosto

Roberto Alinghieri in scena con Magellano, del bisogno di andare – Storia del più incredibile viaggio di tutti i tempi. Attraverso la narrazione di Alinghieri, le sue parole, quelle di Antonio Pigafetta (biografo e compagno di viaggio di Magellano) e quelle di Stefan Zweig (massima autorità storica del viaggio del grande esploratore), ripercorriamo la più grande avventura umana, quella della prima circumnavigazione del globo, compiuta da Ferdinando Magellano. La lettura è accompagnata dalle musiche dell’epoca, suonate e cantate da Stefano Cabrera (Gnu Quartet) e Flavia Barbacetto (Blue Dolls), quelle che, con ogni probabilità, cantava e suonava l’equipaggio per sconfiggere la malinconia: l’Ave Maria di Tomás Luis de Victoria, le pavane, Mas vale trocar di Tomás Luis de Victoria, e tante altre.

Mercoledì 18 agosto

Mario Perrotta chiuderà la rassegna con In nome del padre, finalista nel 2019 ai Premi Ubu come Migliore nuovo testo o scrittura drammaturgica. Lo spettacolo è nato da un intenso confronto con lo psicanalista Massimo Recalcati, che alle relazioni familiari ha dedicato gran parte del suo lavoro. Un padre. Uno e trino. Niente di trascendentale: nel corpo di un solo attore tre padri diversissimi tra loro per estrazione sociale, provenienza geografica, condizione lavorativa. Sulla scena li sorprendiamo ridicoli, in piena crisi di fronte al “mestiere più difficile del mondo”. La rappresentazione che voleva i padri come bussole infallibili nel guidare la vita dei figli o come bastoni pesanti per raddrizzare la spina dorsale si è, per Recalcati, esaurita irreversibilmente, portando in superficie l’esigenza di nuove rappresentazioni del padre.

Non ci resta che augurarvi una buona Estate Festival a La Spezia.

Tutti gli spettacoli sono ad ingresso gratuito tranne quelli di Sergio Rubini (con Musica da Ripostiglio), Alessio Boni (con Omar Pedrini), Lino Guanciale e Paolo Rossi al costo di 12 euro. Mentre lo spettacolo con protagonista Edoardo Leo 18 euro + prevendita.

Gli spettacoli avranno inizio alle ore 21.30.

INFO E BIGLIETTI

info@teatrocivico.it

I biglietti sono in vendita presso il Botteghino del Teatro Civico a La Spezia.

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