“Sergio” al Pim Off: intervista a Francesca Sarteanesi

Francesca Sarteanesi

Francesca Sarteanesi autrice e attrice toscana, fondatrice nel 2006 della compagnia Gli Omini (una delle compagnie più interessanti del panorama nazionale degli ultimi anni), con all’attivo molte collaborazioni quali; Massimiliano Civica, Fanny&Alexander e Roberto Latini.

Nel 2018 Francesca decide di rimettersi in gioco per riappropriarsi della propria identità di attrice e performer. Crea una linea di maglioni-parlanti Almeno nevicasse dal 6 al 9 febbraio 2022 presso il PimOff di Milano e un progetto teatrale (Bella Bestia), dove si mette a nudo davanti alla platea, affrontando temi tutt’altro che comodi: il sesso, il dolore dell’abbandono, l’insoddisfazione esistenziale e lo fa con grande (auto)ironia. Di fatti Francesca ha sempre saputo far ridere, anche se in un modo tutto suo.

Nell’agosto del 2020 grazie a Match (ciclo di serate dal vivo nella splendida cornice della Fortezza Firmafede di Sarzana organizzate da Gli Scarti) l’ho vista ‘scontrarsi’ con Lella Costa mentre l’anno dopo presso il Dialma a La Spezia assisto in anteprima alla lettura dello spettacolo Sergio grazie al quale viene nominata ai Premi Ubu 2021 come miglior attrice.

Ma chi è Sergio?

Sergio è un dialogo scritto con la collaborazione di Tommaso Cheli.

Sul palcoscenico ci sono solo io. Quindi in realtà è un monologo ad una sola voce.

Sergio è una scommessa, un patto, un accordo silenzioso con il pubblico.

Quando e come nasce Sergio?

Nasce da un lungo periodo di prove e di improvvisazioni.

Ho lavorato con Tommaso che è un bravissimo improvvisatore oltre che essere un uomo molto ironico e intelligente. Con lui abbiamo giocato. Ho dato delle indicazioni, ho iniziato qualche discorso, ho imboccato alcuni temi. I suoi racconti, le sue impressioni le ho raccolte trascritte e montate. Non sapevo ancora bene che direzione avrebbe preso lo spettacolo, sapevo solo che non doveva accadere niente. Sapevo che non mi sarei mai mossa dal mio spazio, che non ci sarebbero state azioni e neanche grandi movimenti. Mi sono prefissata una griglia rigida e là dentro sono rimasta. Sapevo che il dialogo non portava a risoluzioni, non c’è niente da risolvere, non c’è neanche troppo da discutere. Volevo scrivere uno spettacolo color beige. E così ho fatto.

Sergio sarà in scena il 10 febbraio al PimOff.

Cosa vorresti che si portasse a casa lo spettatore del PimOff dopo aver conosciuto il tuo Sergio?

Mi piacerebbe che si portasse a casa delle immagini.

Che si ricordasse di alcune situazioni e che le potesse ritrovare nella propria vita.

E riderci. Riderci su.

Tu cosa ti porti con te di Sergio?

Io mi porto Sergio nella sua totalità nella sua bellezza e nel suo ingombro.

Sono giorni che gli parlo e gli dico: “dai datti una mossa che partiamo per Milano”.

Ma ancora non ha fatto la valigia.

Una cosa l’abbiamo in comune io e lui. Facciamo tutto sempre all’ultimo minuto.

SERGIO
di e con Francesca Sarteanesi
collaborazione drammaturgia Tommaso Cheli
costumi Rebecca Ihle
produzione Kronoteatro e Gli Scarti
con il sostegno di Armunia residenze artistiche – Festival Inequilibrio
durata 50 minuti

sinossi

una stanza vuota, una giovane donna si rivolge a Sergio, destinatario immaginario – eppure pare proprio di vederlo – di un soliloquio che porta in scena l’esistenza della protagonista, di cui non si conosce il nome; un rimpianto soffuso, a malapena accennato che racconta in modo disarmante la routine di una vita trascorsa con il marito, tra i rimorsi e l’assuefazione al quotidiano, in cerca di un complicato equilibrio.

Sergio è un frammento minuscolo di una vita qualsiasi. Un monologo moderatamente brillante con qualche piccola impurità tendente all’opaco. È una voce sola in una scena vuota, un colloquio interiore che si fa dialogo affettivo e relazione.

Buona serata a teatro

TiTo

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