Nella Capitale Stefano Massini riflette sui sogni e su Freud

La forza dei sogni è quella di farci svegliare con ancora addosso le loro emozioni, così reali e a volte palpabili da instillarci il dubbio che in parte siano accaduti veramente. Ma dove andiamo quando sogniamo? Che cosa cerchiamo di dire a noi stessi in quello spazio sospeso, ulteriore e intermedio, che ci accoglie appena chiudiamo gli occhi? È su questo che riflette Stefano Massini con il suo L’interpretazione dei sogni in scena al Teatro Argentina dal 5 al 21 dicembre. Ogni essere sogna, al di là del fatto che ne conservi memoria: la nostra esistenza è un susseguirsi di visioni notturne, architetture elaborate e complesse, la cui edificazione obbedisce a una necessità naturale. E allora la domanda diventa: perché sogniamo? Perché per l’essere umano è un bisogno vitale e ineludibile?

Stefano Massini porta a compimento il suo decennale lavoro su L’interpretazione dei sogni di Sigmund Freud, iniziato nel 2008 e costellato di prestigiose occasioni pubbliche, compresa la tappa intermedia del romanzo di grande successo pubblicato da Mondadori nel 2017 e tradotto in più lingue. Dopo l’acclamato spettacolo realizzato al Piccolo Teatro, nel 2018 Massini torna nel mondo di Freud con un testo completamente nuovo, mettendo il suo estro di narratore al servizio di uno spettacolo liberamente ispirato e tratto dagli scritti di Freud.

Un impressionante catalogo umano: sulla scena, fra le note di Enrico Fink, prende forma un variopinto mosaico di personaggi che, narrando i propri sogni, compongono una sinfonia di immagini e di possibili interpretazioni, in cui il pubblico si riconosce e ritrova. La ricerca sui sogni di Sigmund Freud, pietra miliare del Novecento, tenta una risposta attraverso l’analisi di numerosi casi clinici, talora drammatici, talora perfino buffi e occasionali, ognuno capace di rivelarci qualcosa sulle leggi misteriose e splendide che sovrintendono alle nostre messinscene notturne. Sì, messinscene. Perché il sogno nella lettura di Freud ha un impianto profondamente teatrale, evidente fino da quel titolo originario del volume che alludeva a una vera e propria “drammaturgia onirica”. E dunque ecco scaturire l’ultima domanda: con quali regole si procede, nel fantasmagorico teatro del Sogno?

Stefano Massini è il primo autore italiano ad aver ricevuto il Tony Awards, l’Oscar del teatro americano, oltre ad aggiudicarsi sia il Drama League Award 2022 che l’Outer Critics Circle Award 2022. Ha la sua cifra distintiva nel coniugare una spiccata vena letteraria ad un forte estro di narratore dal vivo. Con i suoi affreschi narrativi “tocca il cuore e la mente”, emoziona e fa riflettere, creando cortocircuiti con uno stile unico. Il grande pubblico italiano lo ha scoperto con i suoi interventi raffinati e spiazzanti in televisione a Piazzapulita, e in altri programmi televisivi, come Ricomincio da Rai 3. Dal 2016 collabora con il quotidiano la Repubblica anche con il suo spazio settimanale Manuale di Sopravvivenza e con le rubriche giornaliere su repubblica.it (Parole in corso e Ufficio racconti smarriti).

Divulgatore pop, graffiante, ironico, spiazzante, lontano dall’aurea dell’intellettuale autocelebrativo e elitario, è un compositore e “scompositore” di parole e di storie, indagatore delle storie quotidiane e degli stati d’animo. Le sue speciali ‘lezioni’-racconti sui libri nel talent show Amici lo hanno fatto conoscere e apprezzare anche dal pubblico dei giovanissimi. I suoi testi sono tradotti in 27 lingue e messi in scena da Broadway alla Comédie- Française, da registi come Luca Ronconi o il premio Oscar Sam Mendes. Qualcosa sui Lehman (Mondadori 2016) è stato uno dei romanzi più acclamati degli ultimi anni (premio Selezione Campiello, premio SuperMondello, premio De Sica, Prix Médicis Essai, Prix Meilleur Livre Étranger). I suoi ultimi libri sono Dizionario inesistente (Mondadori 2018), Ladies Football Club (Mondadori 2019), Eichmann. Dove inizia la notte (Fandango 2020) e Manuale di sopravvivenza. Messaggi in bottiglia d’inizio millennio (Il Mulino 2021)

Stretto il legame tra Massini e lo Stabile bolzanino: oltre ad essere protagonista delle stagioni del TSB con lo spettacolo L’alfabeto delle emozioni e Storie, Massini è l’autore di Eichmann. Dove inizia la notte la coproduzione TSB che ha recentemente concluso il suo tour nazionale, un grande successo di pubblico e critica diretto da Mauro Avogadro e interpretato da Ottavia Piccolo e Paolo Pierobon. Ora la collaborazione si rinnova con L’interpretazione dei sogni una coproduzione firmata TSB e Teatro della Toscana, in collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano Teatro D’Europa.

DOVE:

Teatro Argentina, Roma

QUANDO:

dal 5 al 21 dicembre
prima, martedì, venerdì ore 20.00
mercoledì e sabato ore 19.00
giovedì e domenica ore 17.00
lunedì riposo

replica eccezionale giovedì 21 dicembre ore 21

liberamente ispirato e tratto dagli scritti di Sigmund Freud

di e con Stefano Massini

scene Marco Rossi

luci Alfredo Piras

immagini Walter Sardonini

musiche Enrico Fink

eseguite da

trombone e tastiere Saverio Zacchei – chitarre Damiano Terzoni – violino Rachele Innocenti

produzione Teatro Stabile di Bolzano, Fondazione Teatro della Toscana, Teatro di Roma – Teatro Nazionale

in collaborazione con Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa

durata 105′

Be the first to comment

Leave a Reply

Your email address will not be published.


*