La “Bellezza imperfetta”: intervista a Diego Dalla Palma

diego dalla palma
Foto Roberto De Biaso

Diego Dalla Palma considerato uno dei più grandi truccatori a livello mondiale, icona di stile, emblema del significato della bellezza che va oltre ai luoghi comuni, ma anche scrittore, imprenditore e personaggio televisivo, oggi autore e interprete di una pièce teatrale dal titolo Bellezza imperfetta – fra vacche e stelle che ha debuttato in prima nazionale il 19 ottobre al Teatro Olimpico di Vicenza e che farà tappa anche a Roma, Milano, Napoli, Bologna e altre città in via di definizione.

Con lo spettacolo Bellezza imperfetta – fra vacche e stelle Diego Dalla Palma ripercorre la storia imperfetta della sua vita in un viaggio suggestivo fatto di evocazioni, immagini, pensieri, musiche e ricordi per portare in scena quella che lui chiama “la bellezza scomoda”.

Per saperne di più su tutta questa ‘bellezza’ abbiamo contattato direttamente Diego Dalla Palma al quale abbiamo chiesto quando e perché ha deciso di mettersi a nudo con lo spettacolo Bellezza imperfetta – fra vacche e stelle?

È stata un’idea di Giancarlo Marinelli, attualmente direttore di Arteven.

È da anni che mi stimola nel cimentarmi in questo “viaggio” in cui far sentire le persone, cosiddette brutte, capaci di trovare una loro bellezza proprio nell’imperfezione.

Cosa significa ‘bellezza scomoda’ per Diego dalla Palma?

Tutti i percorsi che portano a credere in se stessi, ignorando gli specchi, attraverso la diversità. Quest’ultima è da sempre la strada più scomoda ma, alla lunga, è ciò che ci aiuta a sentirci e a vederci meglio. Soprattutto, ad accettare la vecchiaia e il tempo che passa con uno spirito diverso rispetto a quello che ci porta a vivere di illusioni e di superficialità.

La bellezza salverà il mondo o è mera utopia?

Il concetto di bellezza rispetto al passato è cambiato radicalmente. E cambia giorno dopo giorno in maniera impressionante. Molto spesso chi guida aziende cosmetiche non fa questa considerazione e continua a vivere in un mondo che riguarda il passato, che riguarda ieri.

C’è chi invece comincia a capire che la bellezza oggi è un concetto molto più democratico, che è alla portata di tutti, che non si chiama più bellezza, che comincia a chiamarsi atipicità, che comincia a chiamarsi, come dico io, luccicanza, che comincia ad avere dei valori e dei parametri completamente diversi. Quindi, in questo senso, se la bellezza viene intesa come singolarità, originalità, sì: può salvare il mondo.

A mio avviso, è bello tutto ciò che sorprende. È bello tutto ciò che stupisce. È bello tutto ciò che rivoluziona le nostre certezze e ci lascia incantati di fronte all’inimmaginabile. È bella l’unicità.

Perché la gente, ancora oggi, ha paura della diversità?

Perché è più comodo, più facile essere omologati, livellarsi sul credo comune, non porsi domande e semplicemente additare chi, ciò che è diverso, sconosciuto. Invece, bisogna solo comprendere. Capire ciò che imbarazza, ciò che umilia, ciò che provoca malessere. Insomma, è necessario aprirsi al nuovo, a ciò che talvolta spaventa.

Nel corso degli anni ho sostenuto, come un convinto combattente, battaglie importanti attraverso i media per far capire l’importanza di evitare di chiamare “difetti” certe particolarità. Accettarli e conviverci significa raggiungere un certo grado di consapevolezza e considerarli semplicemente peculiarità. O atipicità. Ho sempre invitato a ragionare su quelle caratteristiche che tanto condizionano. Il mio credo consiste nel ritenere che nulla è più significativo di una particolarità fisica per trasmettere un’immagine vera. Quindi, è indispensabile valorizzare le proprie diversità, cercando un significato proprio e mantenendolo nel tempo.

La diversità per Diego della Palma cosa implica… indebolimento o ricchezza?

Per come la intendo io: un’assoluta ricchezza. La parola bellezza non è associabile a perfezione, bensì all’unicità dell’imperfezione quindi alla diversità. S’è detto che la bellezza è intelligenza. Esiste una persona intelligente che non provi stimoli dai cambiamenti? Il valore intrinseco della bellezza consiste proprio nel dare priorità al mutamento.

Tornando allo spettacolo Bellezza imperfetta – fra vacche e stelle, ad ogni replica una donna della scena contemporanea italiana (già confermate: Barbara Alberti, Serena Bortone, Martina Colombari, Cecilia Gasdia, Giulia Lazzarini, Luciana Savignano e Sara Simeoni) perché e quale ruolo ricopriranno, se posso?

Ricopriranno un ruolo delicatissimo e carico di suggestioni: dovranno impersonare mia madre che ha un dialogo epistolare dal Regno degli Eterni con me. Un momento di grande empatia e di spiritualità.

Di fatti attraverso episodi più significativi della sua esistenza, e sprazzi di storia della sua famiglia, Diego Dalla Palma si sofferma soprattutto sulla madre, Agnese, una donna “con lo sguardo di brace che lacera la notte” una figura che, con il suo esempio, ha forgiato la sua personalità carismatica che lo ha reso celebre e apprezzato in tutto il mondo.

Diego a chi consiglieresti la visione dello spettacolo Bellezza imperfetta – fra vacche e stelle?

A tutti coloro che credono che la bellezza sia fatta di:

CORAGGIO, DIVERSITÀ, DOLORE, CONSAPEVOLEZZA, DISCIPLINA E DESTINO.

E anche agli altri, ovviamente: affinché capiscano che l’unica strada da percorrere è questa.

Cosa vorresti che si portasse a casa lo spettatore dopo aver assistito allo spettacolo Bellezza imperfetta – fra vacche e stelle?

Una nuova consapevolezza e la certezza che dietro all’imperfezione c’è sempre lo stimolo che può portare all’unicità e allo stile.

Ringraziandoti per aver accettato il nostro invito, ti chiedo l’ultima curiosità.

Se dovessero girare un film sulla vita di Diego dalla Palma, chi vorresti vedere al tuo posto sul grande schermo e perché?

Elio Germano: per quello sguardo carico di domande sul mondo e quel modo di trasmettere i sentimenti senza né veli né tecniche.

All’interno dello spettacolo Bellezza imperfetta – fra vacche e stelle per ciascuna delle sei stazioni del suo viaggio narrativo, Dalla Palma ha chiesto un contributo a Pietrangelo Buttafuoco, Aldo Cazzullo, Paolo Crepet, Antonio D’Orrico, Massimo Gramellini, Stefano Zecchi che hanno scritto appositamente per lui degli aforismi per dare una visione maschile a un tema che si valuta sempre, erroneamente, al femminile. Solo sulla “bellezza” il contributo è stato dato dalla giornalista e scrittrice Marina Terragni.

In scena con Diego Dalla Palma ci sarà anche l’attrice Vera Dragone. Le musiche, inedite, che evocano ricordi ed emozioni sono di Cesare Picco e saranno eseguite dal vivo dalla violoncellista Livia de Romanis. Le luci e gli effetti visivi, sono frutto dell’arte di Francesco Lo Pergolo. La regia e il progetto scenico sono di Ferdinando Ceriani.

Di seguito il calendario della tournée:

5 dicembre 2023
Teatro Manzoni – Milano

7 dicembre 2023
Teatro Acacia – Napoli

15 dicembre 2023
Teatro dei Marsi – Avezzano

15 gennaio 2024
Teatro Celebrazioni – Bologna          

14 e 15 marzo 2024
Teatro Ghione – Roma

Intervista realizzata da TiTo Ciotta

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