Chi ne afferma l’onnipotenza
è lui stesso la prova vivente
che essa onnipotente non è.
Non c’è vita
che almeno per un attimo
non sia immortale.
La morte
è sempre in ritardo di quell’attimo.
Invano scuote la maniglia
d’una porta invisibile.
A nessuno può sottrarre
il tempo raggiunto.
Sulla morte, senza esagerare. Wislawa Szymborska
La giuria del Premio Scintille 2015 ha premiato all’unanimità lo spettacolo Sulla morte senza esagerare del Teatro dei Gordi, in quanto ha ritenuto il progetto meritevole di sviluppo e di sostegno per l’originalità della costruzione drammaturgica, la cura dei dettagli, il lavoro attorale e di regia, che lo proiettano decisamente verso una dimensione creativa di probabile livello internazionale. La giuria ha voluto premiare anche il coraggio della giovane compagnia di intraprendere la linea di un teatro senza parole, che riesce a comunicare in maniera efficace, suggestiva e poetica attraverso il movimento, il gesto, le invenzioni scenografiche.
Il nuovo progetto di spettacolo originale è ideato dal regista veronese Riccardo Pippa. Il titolo del progetto, Sulla morte senza esagerare, vuole essere un omaggio alla poetessa polacca Wisława Szymborska.
Con il primo studio dello spettacolo, realizzato con il supporto dell’Associazione Culturale Campo Teatrale di Milano e di Teatro Presente di Crevalcore, il Teatro dei Gordi ha vinto il premio Scintille 2015, promosso dal Teatro Alfieri di Asti e Tieffe Teatro Milano. Lo spettacolo compiuto viene presentato in prima nazionale al Teatro Menotti di Milano il 28 e il 29 gennaio.
Sulla soglia tra l’aldiquà e l’aldilà, dove le anime prendono definitivo congedo dai corpi, c’è la nostra Morte. I vivi la temono, la fuggono, la negano, la cercano, la sfidano, la invocano… L’unica certezza è la morte! Sì, d’accordo, ma non esageriamo.
In fondo quanti ritardi nel suo lavoro, quanti imprevisti, tentativi maldestri, colpi a vuoto e anime rispedite al mittente! E poi che ne sa la Morte di ponti, di navi e di torte? Che ne sa, lei, che è immortale, di che cosa significhi morire? Lei sta lì, sempre sulla soglia e col suo teschio dice alle anime: “Guarda che stai per morire”. E aspetta, aspetta, paziente, quello lo sa fare bene, aspetta che l’anima dica: “D’accordo”, “Sono pronta” o al massimo “Non condivido ma mi adeguo” e imbocchi l’uscita. O l’entrata… Per dove? Non lo sa neanche lei. C’è persino chi trapassa senza neanche guardarla in faccia.
Maschere contemporanee di cartapesta, figure familiari raccontano, senza parole, i loro ultimi istanti, le occasioni mancate, gli addii; raccontano storie semplici con ironia, per parlare della morte, sempre senza esagerare.
Questo limite, questa soglia, la percezione della finitezza diviene slancio vitale, pulsione oltre il limite ed esperienza di ciò che di noi sfugge alla logica e resiste al tempo e alle cose.
In scena cinque attori, cinque maschere contemporanee che raccontano una storia semplice, senza parole. Con questo progetto di spettacolo il Teatro dei Gordi vuole proporre un teatro di figure, archetipi, immediatezza, di immaginari condivisi e di risate che possa parlare agli spettatori più disparati, aldilà della loro provenienza linguistica e culturale.
Le maschere di cartapesta nascono dalle suggestioni di un canovaccio iniziale e dai ritratti di Otto Dix e sono state riplasmate e perfezionate grazie al lavoro degli attori in scena, alla ricerca di uno sguardo efficace, di un colore organico e di un’espressione neutra e mutevole insieme. Non sono state costruite apposta per i singoli attori, ma per tutto il gruppo, in modo che ogni attore possa usarle tutte e possa mettere a disposizione del gruppo le proprie scoperte.
Durante la costruzione delle maschere, gli attori hanno lavorato a ciò che definiscono neutro. Neutro, per la compagnia, è la qualità di partenza, un’attitudine dell’attore funzionale al lavoro con le maschere mute. Il training sulla neutralità si è focalizzato su sei aspetti particolari dello stare in scena: il respiro, lo sguardo, l’essenzialità, il bilanciamento dello spazio, il piacere dell’errore e la calma.
L’obiettivo è la verità dello stare in scena prima e al di là delle parole.
Il metodo è mutuato dal lavoro di Jacques Lecoq, Ariane Mnouchkine e Mario Gonzalez.
SULLA MORTE SENZA ESAGERARE
di Riccardo Pippa
regia Riccardo Pippa
con Claudia Caldarano, Giovanni Longhin, Andrea Panigatti, Sandro Pivotti, Matteo Vitanza
DOVE? Teatro Menotti
QUANDO? 28 e 29 gennaio
PREZZI: intero 16,50 €, ridotto 11,50 €
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