Anche quest’anno il Teatro Sala Fontana apre una finestra sul femminile dedicando due appuntamenti a spettacoli aventi come tema portante quello della maternità, declinato in due diversi aspetti: la fecondazione assistita e la depressione post partum. “Le difettose” e “Maternità n°One. Ovvero il Big Bang” fanno dunque parte della piccola rassegna PRO-CREAZIONI, pensata per creare un momento di riflessione su un’esperienza tanto gioiosa quanto delicata.
Partner d’eccezione di PRO-CREAZIONI è l’Associazione DoeMa – impegnata a Milano nell’accoglienza di donne con bambini, in gravidanza o vittime di violenza e dotata di un consultorio e di un nido d’infanzia – cui verrà devoluto parte del ricavato.
“Le difettose” PRO-CREAZIONI #1
“Creare. Creare è da sempre una faccenda complessa e contraddittoria. Ti può risultare l’azione più semplice e bella del mondo (che non vuol dire facile, perché niente lo è!), o un vero incubo. E francamente quasi mai sai fino in fondo perché. Sembra un caso o un mistero. Se non “creo”, non esisto. Sono una persona difettosa”.
Ci vogliono grazia e grande delicatezza per affrontare un tema così spinoso, ma anche una bella dose di ironia e auto-ironia. E così è: ti ritrovi immerso in un mondo ricco di parole nuove e colorite, “fivettare”, “incicognarsi”, “stikkare”, “covare”. Incontri uomini e donne che non si rassegnano, che desiderano, amano, sperano, cadono. Un flusso continuo che ti guida dalla prima all’ultima pagina attraverso l’oceano del più grande mistero della vita: il suo inizio. Le difettose, monologo per sette personaggi e un’attrice tratto dall’omonimo romanzo di Eleonora Mazzoni, è uno spettacolo allegro, disperato, trasversale e vitalissimo esattamente come il microcosmo sotterraneo, apparentemente marginale ma assai popoloso che racconta. La storia narrata nel libro riguarda tutti, non solo le donne ma ogni singolo individuo costretto a fare i conti con le trasformazioni in atto nel mondo in cui vive, con i suoi conflitti e i suoi costanti interrogativi. L’adattamento del libro per il teatro dà voce e corpo, lacrime e risate a sette personaggi diversi per inseguire, attraverso la storia di Carla – la protagonista – il percorso di fecondazione assistita nei termini di sentimenti e persone e non di leggi o ideologie. Lo spettacolo racconta il desiderio di Infinito di cui la voglia di un figlio è parte, ma che appartiene a tutti. Donne e uomini.
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