Le cronache di Cornacchione

FEB 2008, MILANO, ANTONIO CORNACCHIONE © ARMANDO ROTOLETTI / GRAZIA NERI

Tante risate e tanto pubblico per “Cronache sessuali”, spettacolo ospitato al Teatro della Cooperativa, di e con Antonio Cornacchione.
Chi è Antonio Cornacchione lo sappiamo tutti, il piccolo schermo lo ha reso “uno di famiglia”: classe 1959, originario del Molise, famoso comico e attore che può vantare nella sua brillante carriera di aver collaborato con noti artisti come Aldo, Giovanni e Giacomo, Paolo Rossi, Claudio Bisio, i comici di Zelig… e come non citare il celebre tormentone “Povero Silvio!”
Ed è così che si apre lo spettacolo, con un ampio preambolo di satira in cui sono bersagliati i principali esponenti politici del governo italiano: il pubblico non aspetta altro! Cornacchione si “sfoga”, si diverte con gli spettatori e li coinvolge immediatamente nei propri scherzi, scaldando l’atmosfera e superando ogni resistenza. Ci si concede perfino un’incursione nella cucina milanese e nella vita di quartiere a Niguarda con simpatiche interpretazioni del dialetto milanese.
Ma come suggerisce anche il titolo, il vero tema della serata è il sesso, argomento che tuttora suscita imbarazzi e resta di fatto un tabù, nonostante dovremmo essere i figli felici della rivoluzione sessuale degli anni Settanta.

Cornacchione intende smentire le false lusinghe con cui cerchiamo di illuderci nascondendo sotto al tappeto le nostre vergogne ed espone il suo personalissimo punto di vista sulle abitudini sessuali degli italiani, comprendendo se stesso nel gruppo dell’ “amatore medio” spesso sfortunato e “mazzulato”. Sono molti gli interrogativi a cui cerca di dar risposta in un crescendo di provocazioni e divertimento, ovviamente citando anche Silvio Berlusconi (come sarebbe potuto mancare?) e soffermandosi sul caso attuale e scottante delle unioni civili tra omosessuali. Come sempre, la comicità di Cornacchione, apparentemente ingenua e spensierata, rivela uno sguardo acuto e caustico sulla realtà che non solo fa ridere, ma anche invita a riflettere o, se non altro, a guardarsi allo specchio ed essere più autocritici. Ciò che bisogna riconoscergli è che la risata mescolata alla denuncia non è mai cattiva e l’energia generosa con cui Cornacchione si dà al pubblico è un dono prezioso e gradito.
Lascio quindi parola a Cornacchione, che si autocommenta con ironia: “Da un’attenta analisi dei miei testi si può capire che i pezzi comici nascono dall’osservazione quotidiana, pomeridiana o serale… questo dipende dall’ora in cui osservo. Sì, perché la mia specialità è l’osservazione. Ci sono giorni che osservo dalla mattina alla sera. Una mattina osservando gli scavi della metropolitana in compagnia dei maggiori autori comici del momento, al momento disoccupati, mi sono detto: “Perché non produco una comicità minimalista che assurga spesso a interessanti livelli di satira sociale? Da quel giorno gli operai della metropolitana hanno perso un affezionato spettatore.”

Beatrice Marzorati 

 

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