“La purezza e il compromesso”: intervista a Stefano Annoni

intervista a Stefano Annoni
Foto Elisa Nocentini

Dopo quasi un anno di attesa arriva finalmente il momento del debutto per “La purezza e il compromesso” diretto da Paolo Trotti con in scena Stefano Annoni, Michele Costabile, Diego Paul Galtieri e Margherita Varricchio. Ultimo capitolo della “Trilogia della Città – un viaggio attraverso l’Italia ed i suoi mutamenti”, omaggio a Visconti e Testori. Una produzione Teatro Linguaggicreativi in scena dal 4 al 9 febbraio al Teatro Franco Parenti. Ne abbiamo parlato con l’attore Stefano Annoni.

Nei primi due capitoli avete messo in scena Pasolini e Scerbanenco, ora invece chiudete con un testo vostro.
Si tratta di un omaggio a Giovanni Testori col suo “Il ponte della Ghisolfa” e a Luchino Visconti con “Rocco e i suoi fratelli”. Diciamo che abbiamo eseguito un processo di allontanamento. Il primo capitolo era ambientato a Milano e avevamo anche una parlata molto milanese. Ora, invece, pur parlando di una grande metropoli, abbiamo deciso di eliminare ogni contesto storico e geografico. Allontanandoci abbiamo visto che per rendere più universale la vicenda avremmo dovuto intervenire noi con il testo. Molto di ciò che avevamo come scritto era una sceneggiatura cinematografica così abbiamo deciso di scrivere noi per renderla più teatrale. Abbiamo improvvisato molto e sulle improvvisazioni è intervenuto Paolo Trotti. Affrontando questo lavoro in maniera diversa siamo riusciti a renderlo meno borghese con una storia più tragica ed epica.

In questo anno di attesa avete apportato dei cambiamenti?
La caratteristica di modificare lo spettacolo l’abbiamo di replica in replica. Essendo passati diversi mesi necessariamente un po’ di cose sono cambiate. Abbiamo aggiunto dei pezzi, perfezionato altre parti. Il nostro è un lavoro in continua evoluzione e anche in queste repliche al Franco Parenti sicuramente lo spettacolo si modificherà. “La nebbiosa” è in giro da quasi cinque anni e continua a subire modifiche a seconda di quello che ci sembra necessario.

Che caratteristiche aveva Milano in quegli anni?
Le caratteristiche di una città in evoluzione e volta al progresso dove però ci sono vari personaggi che vivono sotto pieghe nascoste. In questo spettacolo parliamo di una famiglia emigrante che proviene da un paese che potrebbe trovarsi nell’Albania degli anni ’90 o nel Nord Africa di adesso. Posti dove il modo di vivere è diverso e la gente è più abituata a stare insieme. Qui invece ci si scontra con una metropoli fredda che ha i grattacieli ma dove è difficile avere contatti con la gente. Vediamo un grande progresso ma anche una grande povertà intorno e questo discorso vale per qualsiasi metropoli, non solo per Milano

Chi interpreterai?
Interpreto Rocco, uno dei due fratelli protagonisti. Loro hanno una storia simile, entrambi sono troppo grandi per avere una completa integrazione nella nuova città. L’unico modo che hanno per vivere e sopravvivere è quello di utilizzare il loro corpo. In questo caso vengono chiamati a fare pugilato solo che uno dei due verrà travolto dal successo e dall’amore mentre l’altro sembra avere di più la stessa sulle spalle. Arrivano da una cultura che mette al centro la famiglia e per questo andranno incontro a una tragedia.

Prossimi progetti?
Chiudiamo questo capitolo e lasciamo spazio a Federica Gelosa con Tiresia, sempre diretto da Paolo Trotti. Sarà un monologo performance con due musicisti. Io e Diego ci fermiamo un attimo ma stiamo valutando altri progetti.

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