Binario Donne: intervista a Federica Fenaroli & Caterina Mariani

binario donne

In occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, un festival molto importante al Teatro Binario 7.

Un festival che indaga e racconta il nostro presente attraverso il punto di vista delle donne, soprattutto vuole essere un percorso di avvicinamento alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne che sia strumento di comprensione della realtà e motore di nuove prospettive praticabili grazie a spettacoli teatrali, letture sceniche, dibattiti, incontri e approfondimenti per parlare di Pari opportunità e di contrasto alla violenza di genere.

“È il nostro ruolo, il ruolo di una realtà strettamente legata al territorio e alla sua comunità, offrire strumenti critici necessari alla comprensione della realtà e sensibilizzare su tematiche di attualità – queste le parole del direttore artistico del Teatro Binario 7 Corrado Accordino – Lo facciamo attraverso l’arte, aprendoci alla collaborazione con realtà, enti e istituzioni del territorio che come noi hanno a cuore il benessere comune”

Quando e perché nasce BINARIO DONNE?

L’ho chiesto a Federica Fenaroli e Caterina Mariani, rispettivamente ufficio stampa e organizzatrice di Teatro Binario 7 durante la nostra chiacchierata telefonica.

Telefonata che potrete ascoltare anche sul mio profilo Instagram: @ttciotta

“BINARIO DONNE è un percorso che è partito diversi mesi fa – a parlare è Federica Fenaroli – dalla volontà del Teatro Binario 7 di offrire un ulteriore contributo di sensibilizzazione sulle tematiche del contrasto alla violenza di genere e la promozione delle Pari opportunità.
Già lo scorso anno, come teatro, avevamo promosso con la collaborazione del Comune di Monza alcuni appuntamenti dedicati ai più giovani, nelle scuole, perché convinti che di queste tematiche bisogna parlarne soprattutto con le nuove generazioni.
Sei mesi fa circa abbiamo deciso di rimetterci in pista coinvolgendo in maniera più attiva il Comune di Monza e le Associazioni del tavolo Pari opportunità, afferenti al Comune, per cercare di aprirci sempre di più al territorio e organizzare una manifestazione che potesse avere un respiro più ampio.
Così nasce BINARIO DONNE con l’idea di far passare che Teatro Binario 7 è sì un luogo di cultura ma è un anche luogo attento alle tematiche del sociale.
Da diversi anni, volendo vedere da sempre, Teatro Binario 7 promuove diverse iniziative riguardo al sociale, anche grazie alla sua Web Radio Binario 7, e approfondimenti dedicati al contrasto e alla violenza di genere.
Quest’anno, anche grazie ad un sostegno che è arrivato dalla Fondazione della Comunità Monza Brianza (attraverso un Bando), abbiamo deciso di organizzare un festival un po’ più in grande proprio perché Teatro Binario 7 c’è, che sì facciamo teatro ma anche teatro Civile e Sociale, soprattutto un teatro aperto alla collaborazione con il territorio per parlare di temi di grande attualità.

Questi temi si tramutano in appuntamenti/spettacoli; Caterina vogliamo raccontare più nel dettaglio il vostro programma?

Abbiamo iniziato lo scorso 14 novembre con un appuntamento che è stato organizzato dalla nostra Web Radio Binario 7 grazie all’evento; Gli anarchici live show con Gregory Bonalumi, Barbara Bertato, Corrado Accordino, Valentina Paiano e la musica dal vivo I Greekers (Davide Carafòli, Diego Donelli, Delfio Fichera). È stata una serata ‘gentilmente’ scomoda.

Proseguiremo il 21 novembre grazie ad un interessante spettacolo teatrale:

Ore 11:00
replica scolastica realizzata con il contributo del Comune di Monza – Assessorato alle Pari opportunità

Spettacolo dedicato all’incredibile storia di Alfonsina Strada, la prima e unica corridora al Giro d’Italia.
Siamo convinti, per non arrivare alla violenza, si debba lavorare prima di tutto sul fatto culturale, importante l’esempio che ci può arrivare da chi c’è stato prima di noi, donne ma anche uomini. Per questo motivo abbiamo deciso di raccontare questa storia alle nuove generazioni.

Ore 20:00

RISCATTI.
Storie di donne contro pregiudizi, violenze e culture antiche a difesa dei diritti universali serata organizzata da associazione ArcoDonna A.P.S.

La serata comincerà con un buffet etnico, ingresso libero con prenotazione obbligatoria a:
info@associazionearcodonna.org

Subito dopo, ore 20:45, una serata aperta al pubblico all’interno della quale verrà presentato il docufilm:

La storia di cinque ragazze africane che vivono un momento particolare delle loro vite. Cinque giovani donne in quattro paesi di quell’Africa da dove molti fuggono in cerca di una vita migliore. Wangare e Grace, Deborah, Marveille e Mariam hanno deciso di restare e di provare a cambiare la loro difficile vita, lottando contro i pregiudizi, le credenze, le violenze e le culture antiche che troppo spesso negano diritti universali.

Questo docufilm perché? Perché non dobbiamo guardare solo quello che succede a ‘casa nostra’ ma dobbiamo guardare anche cosa succede negli altri paesi. La situazione del femminile di altre nazionalità è importante, perché si cambi la cultura, non solo del proprio paese, ma la cultura di tutto il mondo.

A seguire ci sarà un talk.
ArcoDonna ospita, in qualità di relatori per la serata del 21 novembre, Francesco Cavalli, giornalista del collettivo Hic sunt leones e co-regista del docufilm, e Fanta Tiemtore, presidente dell’associazione Mirage Burkina. Gli interventi saranno moderati da Barbara Rachetti, giornalista e socia di ArcoDonna.

Il 22 di novembre ore 20.30
anche questa serata ad ingresso libero con prenotazione obbligatoria a:
promozione@binario7.org

Ci sarà una particolare serata a cura di Amleta, associazione di promozione sociale per la lotta contro la disparità di genere nel mondo dello spettacolo, perché volevamo occuparci anche di lavoro. Di fatto noi lavoriamo nel mondo dello spettacolo e quindi abbiamo deciso di fare questa serata che si intitola:

Un’occasione per intraprendere un viaggio alla scoperta dei personaggi femminili fuori dagli stereotipi presenti nella storia del teatro e del cinema.
Affronteremo questa tematica attraverso la messa in scena grazie al testo vincitore di un contest che Amleta ha indetto per scrivere nuovi personaggi femminili. Tra l’altro il testo vincitore è stato scritto da un uomo, questo per dire che non solo le donne devono parlare di donne ma che tutti dobbiamo affrontare, come società, questa tematica.

Chiuderemo il Festival il 23 e il 24 novembre in sala Chaplin, la sala più grande del Teatro Binario 7.
Sabato 23 alle ore 21:00, domenica 24 alle ore 16:00 uno spettacolo che si intitola:

Un racconto, con dati alla mano e con grande ironia, sulla situazione delle pari opportunità.
Ogni donna, almeno una volta nella vita, si è sentita dare della ‘esagerata’ quando ha provato ad evidenziare delle disparità e discriminazione.

Viviamo ancora in un sistema maschilista e patriarcale… che è lo stesso sistema che stupra i diritti non solo delle donne. Un sistema che si fonda sull’abuso del potere. Quanti Festival/serate come BINARIO DONNE dovrebbero anzi devono esserci per arrivare a dire BASTA?!

Non solo come Teatro Binario 7, ma come Federica Fenaroli dico che dovrebbero essercene più possibile.
Come ogni argomento difficile si supera quando si è insieme, quando se ne parla insieme, quando se ne discute insieme e quando si trova una soluzione insieme.
La soluzione è un percorso e in questo percorso ci possono essere degli errori o cose che vengono meglio, ma alla fine se si è tutti insieme qualcosa probabilmente si riesce a migliorare.

Sono d’accordo!
Chi è il pubblico che vorreste vedere a BINARIO DONNE?

Federica:
Il pubblico che vorremmo vedere in occasione delle serate legate al nostro festival è tutto il pubblico, tutto il pubblico possibile perché abbiamo costruito questo festival con un taglio che fosse adatto a tutti; ci sono degli appuntamenti per le scuole, ci sono degli appuntamenti che ci portano a un altrove differente (vedi lo spettacolo African dreamers. Five true stories), ci sono degli appuntamenti che riguardano il qui e ora con argomenti che trattano le nostre condizioni lavorative.
È un festival con tematiche rivolte a tutti, grandi e piccoli, il tutto accomunati dal tema dell’ironia. Faccio riferimento all’ultimo spettacolo ESAGERATE! Più che un aggettivo un’esortazione perché è importante parlare di queste tematiche con il giusto taglio, che ci permetta di coinvolgere quante più persone possibili.
È una questione che riguarda tutti/e, deve interessare tutti/e e stimolare tutti/e a prendere una posizione in prima persona.

C’è, se posso, un’artista o spettacolo che non siete riusciti a portare in scena a BINARIO DONNE?

Caterina:
Tutto quello che ti abbiamo detto è un processo partito lo scorso anno con un solo appuntamento. Quest’anno ci siamo ingranditi un pochino, ovviamente la volontà di ingrandirsi sempre di più c’è, chiamare anche a partecipare al festival nomi più conosciuti, più grandi…
L’idea c’è, ma per il momento devo dire che quello che avevamo in mente siamo riusciti a portarlo a casa.
Quindi direi che siamo soddisfatte, ovviamente si può sempre migliorare e aumentare di possibilità!

Soprattutto: zitte mai!

Federica
“bisogna sicuramente trovare il coraggio di parlare, ma prima di tutto bisogna avere secondo noi la consapevolezza di quello che succede nella propria vita quotidiana, dobbiamo imparare a riconoscere quelle che sono situazioni a rischio, dei comportamenti che si subiscono e che possono essere già definiti violenza e che si speri non sfocino in episodi più gravi di femminicidio.
La violenza di genere è disseminata in tanti aspetti della vita quotidiana; psicologica ed economica.
Prima di tutto bisogna saperla riconoscere e per saperla riconoscere noi dobbiamo informare, educare ma soprattutto diffondere quanto più possibile quelle che sono le situazioni a rischio e far capire non si è da soli perché c’è una rete a supporto di chi si trova in condizioni di difficoltà, una retta che non giudica e che è pronta ad aiutare.

Grazie.
TiTo

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