
Shakespeare in 90 minuti. Chiunque sia stato in sala alla prima del 23 ottobre giurerei che avrebbe voluto durasse molto, molto di più. Tutto Shakespeare in 90 minuti, al Teatro Leonardo dal 23 al 9 novembre, è uno spettacolo da non perdere per diversi motivi.
Per prima cosa gli attori: poche volte si ha l’occasione di trovarsi di fronte, a pochi metri, con alle spalle una drammaturgia di rara intelligenza, due mostri sacri come Alessandro Benvenuti e Nino Formicola, accompagnati dal giovane e talentuoso Francesco Gabbrielli che non sfigura mai, anzi. La voce, il carisma, il controllo, i tempi comici, il controllo del corpo, la consapevolezza e tutto ciò che un attore dovrebbe avere è lì per i nostri occhi e le nostre orecchie. In secondo luogo il tema: Shakespeare che equivale a dire il teatro. Lo spettacolo affronta con diversi linguaggi, stili e universi narrativi l’opera omnia del drammaturgo inglese restituendo allo spettatore un’immersione pirotecnica alla scoperta dei suoi capolavori sempre con un’ironia dosata a grande intelligenza e passione.
Romeo e Giulietta, Amleto, Ofelia, Desdemona, Cleopatra, Cesare e tutta la carrellata dei celeberrimi personaggi Shakespeariani prendono vita dinnanzi a noi grazie alle doti camaleontiche e istrioniche degli attori che ben hanno capito la lezione della Commedia dell’Arte e del teatro italiano, non quello degli ultimi anni ma a quello di sempre.
Uno spettacolo che si contraddistingue per il superbo uso della parola con un esercizio e un uso del linguaggio che stupisce e affascina in più occasioni. Una contaminazione del linguaggio da quello teatrale a quello televisivo, passando per il lo sport, la danza, la storia, la filosofia tutto legato alla perfezione e gestito con estrema eleganza. Un sapiente uso di citazioni tra passato e presente con uno sguardo ai problemi e alle ossessioni attuali e quotidiane di ognuno di noi.
Chi conosce Shakespeare non potrà fare altro che amare l’intelligenza e la capacità di giocare con le sue opere, un lusso che possono permettersi in pochi. La poesia di Shakespeare è valorizzata e mai sminuita e i versi più conosciuti si accompagnano in un nuovo sfondo, quello della risata. Il meta teatro diventa il teatro stesso dove lo spettatore è parte continua del tutto e si sente partecipe anche grazie alla sapienza con la quale gli attori sanno prendersi il proprio pubblico senza perderlo mai, in nessun momento.
Uno spettacolo che è già un cult. Uno spettacolo che sa rinunciare ai suoi applausi per ricordare l’amico al quale è dedicata questa ripresa: Andrea Brambilla.
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