
La Compagnia Corrado d’Elia torna ad abbracciare William Shakespeare portando “Romeo e Giulietta” al Teatro Leonardo.
Tutti conoscono la storia dei due giovani innamorati di Verona eppure lo spettatore si trova a seguire il racconto come se fosse un inedito. Merito di un adattamento che, pur non variando la trama, regala sempre motivi di interesse.
L’impronta di Corrado d’Elia la si vede fin dalle prime scene: corse, salti, battaglie in cui l’uomo diventa selvaggio, coreografie e musiche, tutti aspetti fondamentali del teatro di d’Elia.
Psichedelico è il primo aggettivo che viene in mente e non solo per via di colonna sonora e luci, con il ballo a casa Capuleti che diventa una festa in discoteca. Psichedelica è tutta la prima parte, quella più avvincente dell’opera shakespeariana, che il regista ripropone personalizzandola attentamente sfruttando anche un linguaggio capace di toccare vari registri, da quello medievale a quello dei giorni nostri.
Ottima la scelta del cast partendo da Chiara Salvucci nei panni di una Giulietta moderna che, in proporzione, affronta le stesse difficoltà delle adolescenti di oggi ed è capace di nascondere la propria fragilità dietro a una corazza da ragazza senza timori. Interpretando Romeo, Emanuele Turetta è invece bravo a mostrare l’evoluzione del personaggio che da ragazzino diventa uomo. Una nota di merito anche per Silvia Giulia Mendola, ultimo ingresso nel cast, ma subito a suo agio nei panni di Lady Capuleti, una mamma che, anche in questo caso, ricorda certi genitori di oggi, che non capiscono i sentimenti dei figli, ma vedono solo il proprio interesse. Resta il fatto che vedere sedici interpreti sul palco è sicuramente un bene per il teatro.
In cartellone fino al 2 aprile, “Romeo e Giulietta” di Corrado d’Elia regala due ore emozionanti raccontando in modo molto originale una storia che sembra davvero destinata a non tramontare mai, forse perché alla fine sentire parlare d’amore non fa mai male.
Ivan Filannino
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