Un sassofonista rubato alla banda di paese, un contrabbassista stralunato, un pianista virtuoso, un batterista rompiscatole, un capobanda: la Rimbamband.
Cinque musicisti, un po’ suonati ma straordinari, che incantano, creano, illudono, emozionano, demistificano, provocano, giocano.
E così il reale si fa surreale, l’impossibile diventa possibile, il possibile improbabile, in uno spettacolo che, grazie alla musica, viaggia anche al di là in una dimensione nuova, inesplorata, dove la musica stessa si dilata: si ascolta come fosse un concerto e si guarda come fosse un varietà.
Durante il viaggio si incontrano tanti maestri, da Buscaglione a Carosone ed Arigliano (e ci sorprenderemo nel trovarli quanto mai simili a Mozart e Rossini), si scoprono con piacere i suoni della danza, ma soprattutto si vive l’incanto di ritrovare il proprio fanciullo perduto.
Rimbamband Show prosegue idealmente il cammino iniziato nel primo spettacolo Il Sol ci ha dato alla testa: una sorta di secondo tempo totalmente scorretto e anticonvenzionale nel quale questi cinque geniali e autoironici clown, nonché impeccabili suonatori, divertiranno senza tregua il pubblico con le loro esilaranti gag musicali.
Quando mi chiedono cos’é la Rimbamband sono sempre un po’ in difficoltà, credetemi! È davvero difficile dare un’etichetta a uno spettacolo che ti frulla in testa durante le notti insonni quando, in realtà, non vorresti far altro che dormire, porca miseria! Nonostante tutto, ci ho provato più volte e alla domanda “cos’è la Rimba?” o “cosa fate con la Rimba?”, in passato, ho risposto in svariati modi:
“La Rimbamband usa il linguaggio della musica a supporto di un contenuto comico”; poi “È la musica che si dilata e che ti fa guardare, oltre che ascoltare”; e ancora:
“La Rimbamband racconta la musica nel suo aspetto più folle e surreale”. Tutto vero e condivisibile, ok! Mancava qualcosa! Mi rendevo conto che davanti a queste definizioni la gente rimaneva sempre un po’ interdetta e con stampata in volto la tipica espressione da “non ci ho capito una mazza!”
Già, poi ho capito… mancava un’anima… l’anima cacchio! Ecco cosa mancava… eh sì, l’anima… Quella che di giorno non riesce a far sentire la sua voce perché messa a tacere da tutto ciò che è normale, ma che di notte si ribella e timidamente comincia a cantare, impedendoti di dormire.
Canta lo swing quell’anima, perché è swing, quell’anima. Poi incalza, vince la timidezza e balla, balla il tip tap, quell’anima; ed è fuori di testa perché è un’anima e la testa non ce l’ha! Ha semplicemente una gran voglia di giocare! Gio-ca-re!
Giocare alla vita e raccontarla giocando. Il problema, ed anche la magia, é che non puoi giocare da solo, hai bisogno di amici, quelli giusti, quelli che come te hanno un’anima swing che scalpita perché vuole raccontarsi e gridare al mondo “Io esistooooo!”
Questi amici, questi compagni di gioco, questi straordinari compagni di avventura, io li ho trovati.
Francesco Pagliarulo: anima delicata, fragile e onesta, con il ragtime nelle vene. Vigoroso il suo stride, tenera la sua umanità. Vittorio Bruno: anima swing come poche, stralunato a volte, osservatore raffinatissimo altre. Affamato di musica e di vita, riesce a far sorridere delicatamente anche le sue toniche… e me… lo amo!
Nicolò Pantaleo: anima talentuosa, gentile, matematica, quadrata. Ragionevolmente irrazionale: vulcano! E poi Renato Ciardo: anima eclettica e musicale dalle infinite corde. Prezioso come l’acqua!
Questa è la Rimbamband: cinque anime incantate innamorate della vita. Cinque bambini scalmanati con una gran voglia di giocare. Nel cortile della loro esistenza, il pallone non c’è, no… Ci sono, però, un pianoforte, un contrabbasso, un sassofono, un rullante e un megafono. Ed ecco come lo sguardo incantato del fanciullo, riesce a vedere ciò che un adulto non avrebbe mai visto e cioè che un contrabbasso, a guardarlo bene, un pò assomiglia ad un cavallo o ad una campana e che un piatto di batteria può diventare un vecchio vinile, o il volante di una macchina o chissà quante altre cose… Fantasia fanciullesca e voglia di giocare: è ciò che manca agli adulti!
Raffaello Tullo
RIMBAMBAND SHOW
di Raffaello Tullo
con Raffaello Tullo (voce, percussioni), Renato Ciardo (batteria), Vittorio Bruno (contrabbasso), Nicolò Pantaleo (sax, bombardino, tromba), Francesco Pagliarulo (pianoforte)
regia Raffaello Tullo
DOVE? Teatro Manzoni
QUANDO? 30-31 marzo 20.45
PREZZI: poltronissima € 25,00 – poltrona € 18,00 – giovani fino a 26 anni € 12,50
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