
Immaginate di trovare un grande antico libro in un angolo lì dimenticato…in punta di piedi vi avvicinate e con lo stupore di tutto il corpo vi abbandonate alla curiosità di poterlo sfogliare .delicatamente lo toccate e come d’incanto .leggeri leggeri vi sentite scivolare via… Un sensuale vortice di profumi, suoni, colori vi avvolgono e avvinghia tra vesti e veli di altri corpi .altri gesti: principesse, schiave, odalische si velano e svelano nelle ombre e luci d’oriente. Il gioco dei personaggi e le narrazioni che scaturiscono…si animano così i racconti delle mille e una notte: “Sheherazade”.
Il balletto prende spunto dalla trama introduttiva della prima delle infinite novelle raccolte in questo meraviglioso libro.
Quattordici i giovani ballerini in scena che con preparazione, freschezza e interpretazione entrano nel processo creativo della storia e attraverso sequenze coreografiche ci restituiscono .in due atti. le atmosfere vibranti di sonorità delle notti arabe.
Seducono un buon equilibrio nei ruoli e nelle parti di ciascun bravo interprete che attraverso movimenti e situazioni sceniche riesce con forza espressiva a comunicare non solo il senso degli accadimenti ma i sentimenti dei personaggi e le loro relazioni.
La danza ora sinuosa ora drammatica accoglie, spinge o respinge i personaggi, ora elevati, avvoltolati, poi adagiati o reclinati nelle varie sfumature del suono .molto belle le prese dei ballerini nel trascinare i corpi sospingendoli in una composizione sospesa e orizzontale a linea retta.
Gli stati d’animo si alternano nelle coreografie tra amanti e promesse d’amore .tra Ali Babà e i quaranta ladroni .L’uomo addormentato e ridestato .Aladino e la lampada meravigliosa.
Un libro .uno spettacolo .tutto da vedere e sentire…
Vitia D’Eva
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