Recensione: “Rock and Resilienza”

 

Nel mezzo del cammin della propria vita Paola Maugeri si ritrovò sul palco di un teatro.

Tocca, infatti, alla storica voce radiofonica e televisiva italiana aprire la stagione del Teatro Menotti con lo spettacolo “Rock and Resilienza” nato da un’idea di Fabrizio De Giuseppe e ovviamente tratto dall’omonimo libro della Maugeri uscito quest’anno. Un titolo che non cerca di accattivarsi il pubblico, anzi non è da escludere che qualcuno sia perfino dovuto ricorrere al dizionario per scoprire il vero significato della parola resilienza (In psicologia, la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà).

Titolo a parte, lo spettacolo entra facilmente nel cuore degli spettatori perché quando si ha una buona storia e si è bravi a raccontarla diventa tutto più semplice. Come se non bastasse, la passione che la giornalista siciliana ha messo in questo lavoro salta subito all’occhio, c’è tanta passione a il pubblico apprezza. Non deve, però, passare il messaggio che “Rock and Resilienza” sia solo Paola Maugeri che parla dal palco. “Rock and Resilienza”, diretto da Emilio Russo, è un lavoro teatrale a tuttotondo che ha nelle parole di Paola Maugeri la sua punta di diamante. Abbiamo di fronte una giornalista, non un’attrice, ma l’impressione è che la protagonista stia facilmente interpretando se stessa, forse si può migliorare un po’ l’espressività, ma per il resto svolge egregiamente il suo compito di “cantastorie”. Da non dimenticare i meriti di Emilio Russo, direttore artistico del Menotti, che, dopo Federico Buffa, Paola Turci e Nicola Roggero lancia sul piatto un’altra carta vincente.

Si passa da nomi che hanno fatto la storia della musica come Roger Taylor e gli U2 (particolarmente emozionante il racconto dell’incontro tra Paola Maugeri e la band irlandese nel 2005) a frammenti di vita della protagonista che insegna come rialzarsi dalle delusioni riuscendo a cogliere l’occasione per trasformare una difficoltà in un’opportunità. In alcuni casi sembra di vivere una storia da film, la rincorsa di un sogno in questo caso tutto italiano, anzi siciliano visto come Paola Maugeri nomina più volte le sue origini catanesi, aggiungendo anche qualche frase in dialetto che fa sorridere la platea.

Attorno a una scenografia vintage e atmosfere che toccano anche tinte noir si muovono i musicisti Manuel Buda e Giuseppe De Luca con i loro indispensabili momenti di rock a cui si unisce il basso di Paola Maugeri. Possiamo ascoltare “You Can’t Always Get What You Want” dei Rolling Stones, un accenno di “One” degli U2, “While my guitar gently weeps” traccia numero sette del White Album dei Beatles. Perfetta colonna sonora di un viaggio nel mondo della musica che, a causa dei tempi teatrali, può raccontare solo una piccola parte del suo reale potenziale.

Ivan Filannino

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