Recensione: “Prova a prendermi – Il Musical”

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Vedere un nuovo musical in Italia è sempre positivo, è vero che vuole coraggio, ma quando c’è qualità si viene premiati. La qualità non manca al cast di Prova a prendermi – Il Musical, un titolo che rimanda subito al noto film del 2002 con Leonardo Di Caprio, Tom Hanks e Cristopher Walken. Ad essere sinceri forse la pellicola non faceva pensare a una sua possibile trasposizione in musical, per questo bisogna dare il Terrence McNally che ha scritto il libretto e a Marc Shaiman e Scott Wittman (gli stessi di Hairspray) per musiche e testi. Altrettanto merito va dato ad Alessandro Longobardi e Viola Produzioni che hanno creduto in questo titolo e deciso di portarlo in Italia.

La regia è affidata a Piero Di Blasio che ottiene un’altra grande conferma dopo l’ottimo lavoro fatto con “Tutti parlano di Jamie”. In quel caso aveva in mano una storia adolescenziale, ma significativa, e una serie di canzoni perfette per far breccia nel pubblico. Questa volta il suo tocco è stato ancora più decisivo in una trama che si dipana in varie location e con diversi personaggi da sviluppare nel giusto modo. La scenografia di Lele Moreschi è il primo punto forte che va a segno appena si apre il sipario. Una scena che richiama il finestrino di un aereo che si illumina a piacimento e permette di dividere il palco in tre sezioni.
Il protagonista della storia è Frank Abagnale Jr, un ragazzo (ora ha quasi 77 anni) che negli anni ’60 face impazzire polizia e banche in tutto il mondo con le sue truffe. Ad interpretarlo è Tommaso Cassissa, un ruolo non facile, non tanto per un poco utile paragone con Di Caprio, quanto per il carisma e l’energia necessaria. Il giovane attore genovese, fortissimo su YouTube, dimostra di avere tutte le qualità necessarie e, pur non essendo il canto la sua attività principale, riesce a restituire anche una più che buona prova vocale. Il personaggio di Frank Jr. viene sviluppato con molta attenzione e la sua personalità viene espressa chiaramente fin dal primo brano in cui annuncia di non volere una vita in bianco e nero. Le sue forze e le sue debolezze non possono che attirare su di sé la benevolenza dello spettatore. Cassissa si trova a suo agio nel doppio ruolo di narratore e protagonista e rende molto bene alcune scene chiave della storia, sia con la recitazione sia col canto, come quella della fuga dai genitori e quella del primo incontro con il detective Hanratty che gli sta dando la caccia.

Il ruolo dell’agente dell’Fbi è affidato a Claudio Castrogiovanni che torna al musical dopo diversi anni in cui si è concentrato su cinema e tv. Visto come ha tenuto il palco la speranza per gli amanti del genere è di poterlo rivedere più spesso a teatro. Il suo personaggio ha rinunciato a tutto per il lavoro e Castrogiovanni trasmette la sua sofferenza interiore e il legame a distanza che piano piano cresce nei confronti di Frank Jr, un affetto destinato ad aumentare ancora di più quando conosce la famiglia del ragazzo. Tutte situazione che Castrogiovanni enfatizza anche coi brani chiamato ad interpretare compreso il duetto con il padre di Frank che sul palco ha il volto di Simone Montedoro. In questo caso l’attore romano sfrutta soprattutto la recitazione per sottolineare il legame con il figlio e la complicata relazione con la moglie. La sua storiella dei due topi caduti nella panna accompagna come un filo rosso la vita di Frank Jr. Sempre incantevole la voce di Benedetta Boschi (già salita sul palco del Nazionale con Tutti parlano di Jamie) che interpreta Brenda, promessa moglie di Frank Jr. e applausi anche per Jacqueline Ferry nei panni della mamma del ragazzo, una donna fuggita giovane dalla Francia per amore che scopre però come l’amore possa facilmente spegnersi.

La narrazione dei personaggi è stata resa alla perfezione, riesce a emergere la loro psicologia e il loro carattere. I riflettori sono Frank Jr. con i suoi sogni e le sue paure, ma anche tutti gli altri hanno una storia da raccontare e questo sicuramente è un punto di forza dello spettacolo.

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Un ruolo importante lo ha anche l’ensemble che accompagna Hanratty nell’immancabile tocco comico, le coreografie di Rita Pivano non vanno mai sopra le righe e accompagnano con delicatezza i brani regalando anche spunti degni di nota come la coreografia del viaggio in treno. Infine i brani che riescono a toccare stili differenti. Infine i brani: c’è tanto swing e tanto jazz che, insieme alle luci di Emanuele Agliati e ai costumi di Francesca Grossi, danno cospargono lungo tutto lo spettacolo quel giusto profumo retrò. Ci sono, però, anche suoni più moderni, si alternano ballate a ritmi vivaci e gli autori hanno deciso di lasciare per il finale le due canzoni più emozionanti. Sono “Fly fly away” (titolo originale) perfettamente eseguita da Benedetta Boschi e “Goodbye” di Cassissa, l’ultimo saluto di Frank Jr. pronto a ricominciare con una nuova vita.

Ivan Filannino

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