Per la prima volta insieme Flavio Oreglio e Alberto Patrucco saranno dal 5 al 14 aprile sul palcoscenico del Teatro della Cooperativa con lo spettacolo Non facciamo mai la stessa cosa – Se poi cambia anche il pubblico, siamo a posto diretti dall’amico Renato Sarti, in cui proporranno una serie di appunti satirici sull’attualità e alcune riflessioni semiserie sulla cosiddetta cultura alta. I loro diversi punti di vista troveranno accordi e raccordi comuni, aprendo la pista a voli pindarici tra storie improbabili e sguardi curiosi sul quotidiano
Oreglio e Patrucco hanno sottoscritto un “manifesto d’intenti” essenziale e preciso:
“Quello che sta succedendo al mondo della cosiddetta “comicità” non ci interessa, a noi piace misurarci sui contenuti, cercando una partecipazione emotiva, non fisica. Per questo motivo prediligiamo costruire una dimensione d’ascolto informale, confortevole anche se non confortante, nel segno di una normalità ormai dimenticata – distante dalle urla e dalle esagerazioni del sistema mediatico imperante – che oggi, forse, rappresenta la vera trasgressione”
Per le mie 5 domande ho contattato Flavio Oreglio e Alberto Patrucco giusto per sapere…
… cosa vedremo sul palco del Teatro della Cooperativa dal 5 al 14 aprile?
Flavio Oreglio;
Potremmo dire “di tutto di più”, oppure “cose inenarrabili”, oppure potremmo cercare altre frasi a effetto per provare a destare curiosità o interesse… purtroppo – lo dico per gli amanti dei fuochi d’artificio verbali – niente di tutto questo.
Porteremo in scena solo quello che nessuno ha mai osato chiederci: la normalità, anche se la parola “normale” di questi tempi andrebbe abolita perché oltre ad avere perso senso, è quanto di più politicamente scorretto si possa affermare.
Sono d’accordo!
Intenzioni a due voci, perché? Se posso…
Alberto;
Abbiamo preso spunto da Bach che con le sue invenzioni a due voci ha dimostrato come due mani indipendenti possano cooperare. Ognuna sembra farsi gli affari suoi ma in realtà ne viene fuori un insieme gradevolissimo. Destra e sinistra fanno gioco di squadra mantenendo ognuna la propria identità. Ogni riferimento alla politica è puramente voluto.
Flavio;
Comunque, di tanto in tanto abbandoniamo Johann Sebastian e glissiamo sul versante Casadei e allora il rapporto si modifica; uno strumento agisce da solista e l’altro accompagna… è una bella sperimentazione variegata, per questo parliamo di “intenzioni”, ma credimi… sono buone intenzioni.
Ci credo, ci credo.
In uno spettacolo come Non facciamo mai la stessa cosa quant’è importante la musica e qual è il peso che date alle parole?
Alberto;
La musica è importante. C’è e ha il suo giusto peso e la sua vivacità. Il problema è rappresentato dai musicisti. Fedeli al principio di scombinare i giochi, e alla faccia del rischio, Flavio che ha studiato chitarra suona il pianoforte, io che ha studiato pianoforte suono la chitarra.
Flavio;
Anche le parole però sono importanti, quanto e forse anche più della musica.
Tra l’altro, proprio alle parole e al linguaggio abbiamo dedicato molta attenzione, soffermandoci con tono criticamente ludico (o ludicamente critico, scegli tu) su molti aspetti che li riguarda.
C’è un comico della nuova generazione che vorreste invitare a vedere Non facciamo mai la stessa cosa? Se sì, chi se posso e perché…
Alberto;
Conosco molti comici ma, in tutta onestà, non so di preciso cosa fanno.
Quello della nuova comicità è un mondo che conosco poco. Personalmente sono fermo a Gino Bramieri. Prima che si mettesse a dieta, peraltro.
Flavio;
Preferisco non invitare nessuno, per non fare torti. E poi questi comici della nuova generazione sono molto distanti da noi. Abitano quasi tutti fuori Milano.
Cosa vi piacerebbe leggere in una recensione dello spettacolo Non facciamo mai la stessa cosa e cosa invece vi darebbe più fastidio?
Alberto Patrucco;
Nero su bianco ci piacerebbe leggere una cosa del tipo:
“Era ora che andasse in scena uno spettacolo così”.
Al tempo stesso, ci darebbe molto fastidio leggere, bianco su nero, la stessa identica cosa.
Se Flavio Oreglio e Alberto Patrucco dicono che “era ora andasse in scena uno spettacolo così”, non ci resta che… bravi, andare a teatro!
Quando?
Dal 5 al 14 aprile 2024
Teatro della Cooperativa
NON FACCIAMO MAI LA STESSA COSA
Se poi cambia anche il pubblico, siamo a posto!
di e con Flavio Oreglio e Alberto Patrucco
regia Renato Sarti
Buona serata, ma soprattutto buon divertimento!
TiTo
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