Se avete sempre desiderato andare a vedere un musical di Broadway, non lasciatevi sfuggire Newsies in scena al Barclays Teatro Nazionale in questi giorni: storia, interpretazione, musiche, coreografie e scenografie vi faranno sentire proprio come in un teatro del famoso e scintillante Theater District di New York.
Prodotto dalla Disney Theatrical Productions, Newsies è il primo spettacolo che viene da loro presentato al di fuori degli USA e, in questo caso, in un’edizione tutta italiana esclusivamente nella città di Milano; dal debutto a Broadway nel 2012, lo show si è guadagnato i premi Tony, Drama Desk e Outer Critics Circle per la migliore colonna sonora, composta dal pluripremiato Alan Menken, e per le migliori coreografie create da Christopher Gattelli.
La storia si basa su un fatto realmente accaduto, ovvero lo sciopero di due settimane degli strilloni di New York (newsies, appunto) avvenuto nel luglio del 1899; l’aumento del costo dei giornali ai bambini e ragazzi poveri e spesso orfani che lavoravano tutto il giorno per rivendere le loro copie in giro per la città è stato il motivo dominante che lo ha fatto scatenare. Un minore interesse per l’acquisto dei quotidiani da parte del pubblico, dopo la fine della guerra ispano-americana nel 1898, ha spinto gli editori senza scrupoli Joseph Pulitzer del The World e William Randolph Hearst del The Journal ad imporre questo aumento per dare un impulso ai loro profitti in calo, portando le condizioni di vita già molto difficili degli strilloni ad un livello del tutto inaccettabile.
Il musical ci presenta i newsies come un gruppo di giovani pieni di energia ed entusiasmo che non si fanno abbattere dalle difficoltà della vita; guidati dal carismatico Jack Kelly (Flavio Gismondi), aiutato da David Baum (Roberto Tarsi) e dal suo esilarante e smaliziato fratellino Les (Patrick Saponaro), si riuniscono in un sindacato e decidono di affrontare di petto Joseph Pulitzer rifiutandosi di vendere i suoi giornali. Si accorgono presto, però, che si sono messi a giocare col fuoco, ma riescono a vincere le loro paure creando una rete di relazioni con altri gruppi di strilloni della città e anche con alcuni adulti in una vera concretizzazione del concetto di unione creatrice di forza. Questo vero e proprio movimento coinvolgerà anche parte della cittadinanza di New York che li supporterà in questa lotta pacifica per la difesa dei loro diritti di lavoratori indipendenti.
La cosa che ho apprezzato di più di questa storia, oltre alla toccante mobilitazione di massa sensibilizzata dal raro coraggio di questi ragazzi, è stata il fatto che loro chiedessero una semplice e concreta giustizia per un rapporto più corretto e professionale tra editore e rivenditori, in un approccio totalmente costruttivo; si arriverà ad un compromesso sull’aumento, alla fine, ma anche alla possibilità di essere rimborsati dei giornali non venduti, fatto che per i ragazzi sarà una vera rivoluzione esistenziale.
Fondamentale nello sviluppo degli eventi di Newsies sarà la figura di Katherine Plumber (Giulia Fabbri), giovane giornalista in erba con talento e grinta che supporterà gli strilloni facendo pubblicare in prima pagina lo sciopero e le sue motivazioni, e che ci riserverà un’interessante sorpresa verso la fine dello spettacolo.
Meravigliosa, ricca di verve ed ironia Simona Patitucci, nei panni della proprietaria del teatro burlesque Edda Esposito; il suo aiuto sarà prezioso per l’affermazione dei diritti dei newsies grazie ai contatti che ha nelle alte sfere, frequentatori abituali del suo teatro e sensibili al suo fascino.
Simone Leonardi riconferma il suo talento di attore e la sua versatilità nel ruolo dello spietato Pulitzer, tipico ricco uomo d’affari newyorkese; sarà proprio il suo carattere forte ed autoritario, a mio avviso, a fargli riconoscere il coraggio e il carisma di Jack Kelly, e a comprenderne le argomentazioni.
Straordinari tutti gli strilloni, che travolgono con la loro carica di energia e gioia, veramente simpatici, giocosi e sensuali; grandi danzatori, eseguono coreografie che seguono un eccezionale, complicato e multiforme disegno millimetrico tracciato per la maggior parte del tempo da gruppi che si intersecano in salti e grand jetè di grande potenza, magistralmente gestita nel contenuto spazio del palco data la presenza in contemporanea di tanti personaggi. Davvero uno spettacolo di grande impatto visivo ed emozionale. Spesso gli strilloni utilizzano anche i corridoi della platea per coinvolgere maggiormente il pubblico nella loro storia e durante le canzoni che cantano in ensemble.
Il cast dei newsies è composto da Giovanni Abbracciavento, Samuele Cavallo, Riccardo Sinisi, Mattia Pettinari, Francesco Caramia, Davide Flenauri, Lorenzo Eccher, Phil Mennel, Pierluigi Lima, Federico Colonnelli, Taddeo Pellegrini, Vittorio Schiavone, Giacomo Marcheschi, Nicola Trazzi, Fabio Gentile, l’adorabile Andrea Fazio nel ruolo di Gruccia, con le sue perle di saggezza, e anche le giovani Martina Cenere, Chiara Vecchi ed Eleonora Facchini. Molti di loro ricoprono diversi ruoli a seconda delle scene, con rapidissime sostituzioni dei costumi dietro le quinte.
Tanta energia nelle coreografie e nella narrazione della storia viene accompagnata da veloci cambi di set per un ritmo mozzafiato che cattura l’attenzione per tutta la durata dello spettacolo; le splendide scenografie, curate da Hella Mombrini e Silvia Silvestri, ricostruiscono perfettamente l’immagine della New York di fine ‘800 e si spostano e sollevano prontamente in maniera assolutamente fluida, favorendo la narrazione e inserendosi a tutti gli effetti tra i tanti attori in movimento. La cura millimetrica di ogni aspetto di questo spettacolo è davvero impressionante e dimostra pienamente l’altissima professionalità di tutto il team di lavoro. Completano il cast gli attori Giacomo Buccheri, Nicola Ciulla, Pasquale Girone, Marco Massari e Andrea Spina, anche loro presenti in vari ruoli sulla scena.
La regia dello spettacolo è affidata a Federico Bellone, nome molto noto nel panorama del musical italiano, e l’adattamento del libretto è di Alice Mistroni, già grande performer ad esempio ne “La Bella e la Bestia” e in “Shrek”. Le parole italiane delle canzoni sono di Franco Travaglio, le splendide coreografie di Gillian Bruce, i costumi di Marco Biesta, la supervisione musicale di Simone Manfredini e il disegno luci di Valerio Tiberi.
Ciò che ho amato di più di questo musical è il fatto che si sia basato su una storia vera, portando così alla luce una drammatica realtà dell’epoca probabilmente a noi sconosciuta, ma che ci ricorda che i bambini sono al centro di ogni reale progresso sociale e devono poter crescere sereni e con dei sani valori per un futuro migliore di tutta la nostra società. Non era certo questa, però, la condizione degli strilloni newyorkesi di fine ‘800, costretti a lavorare anche 12 ore al giorno ad orari assurdi, esposti alle intemperie, dall’età di 5 anni fino all’adolescenza; un fotografo, Lewis Hine, al tempo si interessò alla loro situazione e documentò le loro condizioni di lavoro attraverso delle toccanti fotografie di cui vi allego qualche esempio qui.
Questa storia, alla fine, ci comunica dei messaggi positivi che mi porto a casa con gioia, al di là della magia creata in scena da tutti gli straordinari interpreti: il valore fondamentale dell’amicizia, la forza trascinatrice dell’unione e della comunione di intenti e valori, la fiducia nella realizzazione dei propri sogni e progetti, l’affermazione e la difesa dei propri diritti, il coraggio di agire e affrontare anche ciò che ci sembra all’apparenza insormontabile. Una lezione comunque sempre utile. Davvero, non lasciatevelo scappare.
In scena al Barclays Teatro Nazionale fino al 27 dicembre.
Olga Bordoni
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