N.E.R.D.s – Sintomi Erosivi

N.E.R.D.s

Riconfermato il successo di N.E.R.D.s al Teatro Filodrammatici anche per questa stagione. La drammaturgia di Bruno Fornasari è sempre consapevolmente calata nella contemporaneità, al punto di aderirne ai limiti e ai suoi vuoti di coscienza; in totale coerenza con la scelta artistica operata dalla co- direzione del teatro insieme a Tommaso Amadio.

L’impianto scenico è ordinato tanto nell’organizzazione dello spazio – nel suo ordine di luci e asimmetrie – quanto pulito nelle scansioni temporali, articolate per quadri segnati da una dinamica interna autoconclusiva, come a formare un puzzle dalle tinte fosche, chiazzate di scherno e ilarità.

Uno è il motivo musicale che accompagna lo svolgersi dei fatti dandogli una vena pop, la banalità di un pranzo famigliare, impeccabile all’apparenza, intorbidita da tradimenti, tabu sessuali, nevrosi e depressioni. Dietro la facciata troviamo quindi i segreti (ma non tutti) dei personaggi, quattro fratelli poco inclini agli affetti e alla comunicazione – che non sia freddura o rimprovero. Quattro sono gli uomini in scena (Tommaso Amadio, Riccardo Buffonini, Michele Radice, Umberto Terruso) caratterizzati da un doppio (ironicamente) femminile, esemplificato da borsette sgargianti, e, se vogliamo, all’occorrenza anatre, diversivi nel paranoico ballo.

Un testo derisorio, divertito e divertente, che resta piacevolmente in superficie concedendosi ad un realismo snaturato, ammiccando per mezzo del luogo comune a una platea partecipante. Interpretazioni seducenti, dense, dietro la maschera del conformismo più ottuso. Si ha l’impressione della violenza insita nei rituali borghesi, di un’aggressività confinata però alla finzione del palco, il contenuto latente ma non del tutto taciuto lascia quel bruciore di stomaco, o un senso di amarezza impotente: vorremmo un riso più feroce.

Arianna Lomolino

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