L’8, 9, 15 e 16 marzo Thomas Centaro torna al Teatro Pime di Milano portando in scena il suo nuovissimo spettacolo “Kim il musical”. Andiamo a conoscere meglio questo debutto parlandone proprio con l’autore e regista.
Allora Thomas, raccontaci come è nato, anzi come è nata Kim?
Nasce dalle ceneri de “L’incantevole Creamy”, “Magica Emy” e “Jem e le Ologram” sempre nel genere Majokko. E’ stato scritto in due giorni, te lo giuro, ed era già un po’ che avevo questa idea in testa, ma non l’avevo ancora sviluppata, poi per magia è venuto fuori. Stiamo parlando di aprile 2018.
Cosa possiamo anticipare della trama?
E’ una storia aspirazionale, la protagonista viene scoperta su instagram e lanciata nel mondo discografico. Lanciata è la parola giusta perché si tratta di una giovane completamente ignara delle dinamiche che si trovano nel mondo dello spettacolo con i suoi aspetti positivi e negativi. Kim oltretutto ha un grandissimo segreto, proprio come le protagoniste dei cartoni animati a cui ci ispiriamo. Un segreto che saprà solo il pubblico in modo da avere una duplice ottica della storia.
Cosa possiamo invece dire delle 16 canzoni che compongono il musical?
Le canzoni sono tutte super moderne perché stiamo parlando di una storia ambientata nei giorni nostri così abbiamo deciso di usare anche un linguaggio molto pop. Io ed Elena Centaro ci siamo divertiti a scrivere brani che potessero ipoteticamente passare anche in radio e dopo averli sentiti tutti abbiamo deciso anche di inciderli su cd. Questo perché è sempre più raro trovare dischi con i brani dei musical, essendo io un tipo a cui piace portare a casa un ricordo dal teatro ho pensato che il cd poteva essere una buona idea. Le canzoni poi sono inedite e questo mi aiuta a fare quello scatto in più necessario. Sono molto soddisfatto di come è venuto questo lavoro.
Sbaglio o nel cast c’è anche un pappagallo?
C’è anche il pappagallo Dolby, la mascotte di Kim. In realtà è uno degli elementi che mi ha permesso di partire con questo spettacolo. Nel genere majokko ci sono tante caratteristiche che si ripetono, Kim non ha una bacchetta magica, ma la mascotte doveva esserci per forza. Così è nato Dolby, un pappagallo abbastanza irriverente con un caratterino mica male che farà un po’ da manager a Kim.
Parliamo invece del cast umano, come hai scelto gli interpreti di Kim?
A parte Elena Centaro e Alessandra Ruta con le quali ho già lavorato prima, per questo spettacolo ho deciso di aprire un bando di casting l’estate scorsa e ho scelto gli attori dopo i provini così come dovrebbe sempre essere. La protagonista è Chiara Cremascoli, una bravissima cantante oltre che una bravissima attrice. Sara Sironi interpreta Isabel Martinez che è l’antagonista di Kim che vedrà la sua carriera di latin pop scontrarsi con l’uscita di un album natalizio. Mito Young, il cantante idolo delle teenager è interpretato da Daniel Friggi e anche lui avrà un grande segreto da svelare al pubblico. Insieme a loro troviamo anche Beatrice Mariani che, come Chiara, è al suo debutto ufficiale e Nikolas Lucchini. In totale siamo in otto, questa volta ho preferito non avere un cast di ballerini.
Tutto nasce da un post su Instagram, anche tu sei molto attivo sui social che spesso, però, possono rivelarsi un’arma a doppio taglio. Secondo te quale è il giusto equilibrio?
Secondo me il giusto equilibrio è quello che sto utilizzando in questo momento. Usarli solo per lavoro evitando temi personali che magari possono diventare motivo di screzi. Per farti un esempio, Beatrice Mariani che è tra le protagoniste ed ha solo 17 anni, essendo controtendenza, ha cancellato tutti i suoi social. Può darsi che il prossimo step sia proprio quello di abbandonare i vari facebook, instagram, ecc.
Noi di Milanoteatri ti seguiamo dai tempi di “Kitsch me Licia” del 2015, tu artisticamente come sei cambiato in questi anni?
Non credo di essere cambiato più di tanto. Forse mi sono lasciato un meno condizionare da determinate cose, ma sono sempre io. Anzi in questi anni sono stato molto attivo teatralmente parlando e mi sento più dinamico di prima nonostante gli anni passino. Trovare questa creatività a 37 anni è anche bello. Forse avrei bisogno di una vacanza, ma sono felice e soddisfatto.
Tu sei sempre molto attivo, oltre a Kim hai altri progetti in ballo?
Oltre a Kim continuo a tenere in piedi il doppiaggio e lo speakeraggio pubblicitario che per me sono imprescindibili quanto il teatro. La difficoltà è trovare gli incastri giusti, ma grossi problemi non è ho mai avuti. Sono una persona molto organizzata e riesco a fare tutto.
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