Intervista a Serena Sinigaglia

serena sinigaglia
Serena Sinigaglia, italian theater producer and actress © 2009 Grazia Ippolito

Giornata di festa all’Atir Teatro Ringhiera con la presentazione della stagione 2016/2017 in una calda serata di settembre. Numeroso il pubblico presente e curioso di scoprire i nuovi spettacoli tra un bicchiere di vino e un piatto di risotto ai funghi gentilmente offerto dal teatro e da Maria Pilar che da giovedì 22 settembre inaugurerà la stagione con il suo “Racconti di zafferano”.

La redazione di MilanoTeatri era presente all’evento ed ha intervistato la direttrice artistica del Teatro Ringhiera e vincitrice del premio Hystrio 2015 per la regia, Serena Sinigaglia, scopriamo cosa ci ha detto.

 

Oggi 12 settembre tanti ragazzi lombardi tornano tra i banchi di scuola, possiamo dire che anche per il Teatro Ringhiera oggi è il primo giorno di scuola?

Non ci avevo pensato, ma faccio tantissimi auguri ai ragazzi lombardi. La scuola è importante, il loro onere è più pesante del mio. Se c’è una buona scuola c’è anche un buon teatro, ci nutriamo a vicenda.

Un teatro come il Ringhiera può diventare importante anche per le scuole della zona?

Sì. ma non solo della zona, non ghettizziamoci, la qualità del servizio che offri può interessare tutti. Certo è più facilmente fruibile dagli abitanti della zona che spero possano partecipare sempre più numerosi. La proposta del Ringhiera è quella di essere un presidio sociale, se ti senti solo, hai bisogno di un amico, se vuoi recuperare una dimensione umana, questo può essere il posto giusto.

Ad aprire la stagione questa bellissima festa con tanta gente felice di partecipare.

Da anni questo teatro rappresenta una casa, un luogo dove davvero puoi riposarti, divertirti, stare bene e magari conoscerti un po’ meglio. Questa stagione si apre nel migliore dei modi, una bella comunità che si cerca e si racconta.

Come possiamo presentare la stagione che sta per iniziare?

Innanzitutto si intitola “Presente” perché cerca di raccontare le storie che ci riguardano da vicino, di affrontare i grandi dilemmi della società contemporanea. Sono tutti spettacoli che cercano di rispondere a quelle che sono le domande che ci poniamo tutti: “Come facciamo con i cinesi?”, “Come facciamo con gli immigrati? Perché migliaia di morti proprio alle nostre sponde? Quali sono le nostre responsabilità?”. La stagione declina questi temi con grandi nomi del teatro, ci saranno Maria Paiato, Ottavia Piccolo, ci sono gli attori dell’Atir che ormai hanno conquistato una fama indiscussa non solo a Milano.

Come sarà l’offerta per il 2016/2017?

Sarà trasversale con teatro-danza, musica, prosa e poi tutta l’attività diurna perché in questo teatro il momento dello spettacolo non conclude il lavoro che facciamo. Il nostro obiettivo è vivere con una comunità che diventa consapevole e apre gli occhi imparando a conoscere quali sono i problemi reali.

Per concludere cosa possiamo dire al pubblico?

Io invito il pubblico a guardare la nostra stagione. Secondo me merita, quindi venite a trovarci e se disattendo queste parole potete cercarmi e farmela pagare.

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