Dal 12 al 15 dicembre torna a Milano, a Campo Teatrale, “La vita ha un dente d’oro” che vede in scena Francesco Pennacchia e Gianluca Stetur con la regia di Claudio Morganti, testo di Rita Frongia. Il titolo è ispirato a un’antica espressione bulgara che pare venisse utilizzata per alludere al fatto che in tutto ciò che è vero c’è sempre un artifizio, una menzogna, un’alterazione d’organi. Ma è anche vero che le cose, a volte, sono proprio come sembrano.
Uno spettacolo di archeologia teatrale. Alle origini del gioco. Laddove nasce la tradizione ormai perduta. Il gusto ed il piacere della vera finzione. Quella autentica. Quella che privilegia il gioco e la santa idiozia. La fede nell’arte del fallimento. Insomma, signori, potrete vedere due attori. Certamente il gradino più basso dell’umanità, ma pur sempre due persone, due esseri, due esemplari di una specie in via d’estinzione. Fatta oggetto da qualche anno a questa parte, come ben sapete, di una caccia spietata.
“Coloro tra voi che ne sono ignari si chiederanno il perché. Perché mai questo accanimento? Forse per la pelle? Per i denti e le unghie? Per gustarne il rinomato fegato all’alcol? No signori. Le carcasse degli attori vengono semplicemente lasciate marcire al sole, soltanto dopo, però, aver tratto godimento dal loro dolore in seguito ad una qualsiasi frase irrispettosa nei loro confronti. Come, per esempio Ma insomma basta con gli attori ! Ecco, una semplice frase come questa può produrre danni devastanti nella fragile ed aerea natura di questa specie. E noi ne abbiamo individuato due esemplari apparentemente ancora in buono stato. Venite a vedere di cosa sono capaci! Di quale profonda ed inarrivabile stupidità sanno farsi carico! Come sanno attrarsi e distrarsi, precipitare dalle vette del sublime al buco nero del marasma più ingovernabile! E poi, chiunque volesse aiutare loro e i rari esemplari ancora esistenti, può lasciare una donazione al Comitato per la difesa e la salvaguardia dell’attore.” (Claudio Morganti)
“La vita ha un dente d’oro è un’antica espressione bulgara che non trova corrispondenza idiomatica nella nostra lingua. Oggi l’espressione non è più in uso ma pare venisse utilizzata per alludere al fatto che in tutto ciò che è vero c’è sempre un artifizio, una menzogna, un’alterazione d’organi. Ma è anche vero che le cose, a volte, sono proprio come sembrano.” (Rita Frongia)
LA VITA HA UN DENTE D’ORO
di Rita Frongia
regia di Claudio Morganti
con Francesco Pennacchia e Luca Stetur
DOVE? Campo Teatrale
QUANDO? dal 12 al 15 dicembre
PREZZI: intero: 20 euro – ridotto on-line: € 14 anzichè € 20
12 dicembre biglietto unico € 10
14 dicembre spettacolo + cena € 20
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