
Dopo tanti ruoli secondari e di ensemble, Manuel Mercuri è pronto a interpretare la sua prima parte da protagonista. Il performer e content creator romano è infatti il protagonista di “80 voglia di…’80”, il musical prodotto dalla Compagnia dell’Alba scritto da Gianfranco Vergoni con la regia di Fabrizio Angelini e la direzione musicale di Gabriele de Guglielmo. Mercuri interpreta un liceale dei giorni nostri, alternativo e per niente modello, che si ritrova catapultato negli anni ’80, dove dovrà fare i conti con i suoi odiati professori, ancora giovani e alle prese con l’organizzazione di un concerto di fine anno.
Cosa ti ha spinto ad entrare nel cast di questo spettacolo?
«Anche se ho iniziato un percorso sui social, sono sempre rimasto in contatto col mondo del teatro. Ho avuto la fortuna di lavorare in passato con il regista Fabrizio Angelini prima della pandemia e quando mi ha chiamato per questo ruolo ho subito accettato. È una bella sfida perché ho sempre fatto ruoli di ensemble mentre ora sono protagonista. Sono molto contento e grato, inoltre la Compagnia dell’Alba è una vera famiglia».
Che tipo di personaggio interpreti?
«È un ragazzo del liceo che ha molte passioni, ma non si concentra abbastanza sullo studio. Ha una mamma che lo pressa perché vorrebbe vederlo laureato in medicina o in ingegneria. I professori, non vedendolo studiare non credono in lui. L’unica a dargli fiducia è la professoressa di musica».
Ti è mancato il teatro negli ultimi anni?
«Durante la pandemia ho iniziato il mio percorso sui social con video amatoriali che poi ho portato all’interno dei teatri insieme ai miei colleghi. Quando gli spettacoli dal vivo sono ripresi un po’ mi è mancato, ma ormai ero legato a questa nuova avventura online nata grazie a quanto imparato col teatro. Ho continuato ugualmente a sostenere i colleghi, ad andare a vedere gli spettacoli e ho trovato il mio equilibrio. Ora tornare in scena è davvero bellissimo».
Negli anni ’80 eri piccolissimo, ma da quello che hai visto e sentito cosa ti piacerebbe avere ora di quel periodo?
«Sono cresciuto in una famiglia dove gli anni ’80 erano molto ricorrenti. Sono stato subito catturato dalla musica, soprattutto Michael Jackson. Mi piacerebbe che ci fosse la leggerezza dell’epoca, l’accontentarsi di poco, il senso di stare con gli amici e confrontarsi».
Ti aspetti un cambiamento dei social nei prossimi anni?
«Ogni anno c’è qualcosa di nuovo sui social. Secondo me, anche con l’introduzione dell’intelligenza artificiale, possiamo stare tranquilli per qualche anno poi sinceramente non lo so. In ogni caso ci tengo sempre a ricordare di staccarsi ogni tanto dagli smartphone e stare coi propri cari».
Tu sei romano, ma vivi a Milano. Come ti trovi?
«Sono fisso a Milano da più di 5 anni, ma la città mi ha rapito più di 10 anni fa quando ho mosso i primi passi nel teatro da acrobata e ballerino. Ho subito notato grande meritocrazia, mi sono innamorato senza problemi della città. Mi trovo bene e per il momento è un bel centro di controllo per me».
Come vorresti che proseguisse il tuo percorso artistico?
«Vorrei continuare a comunicare spensieratezza e risate tramite i social, ma anche parlare sui miei profili del mio percorso artistico con temi che riguardano l’acrobatica e le altre mie passioni».
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