
“Ma visto che vi amo, miei coraggiosi simili, vi auguro di perdere anche voi il coraggio.
Vi auguro di non avere più la forza di ripetere la norma e di fabbricare l’ identità, di perdere la
fede in quello che dicono i vostri documenti su di voi.
E una volta che avrete perso il vostro coraggio, stanchi di gioia, vi auguro di inventare un modo per l’uso del vostro corpo.
Proprio perché vi amo, voglio che siate deboli e disprezzabili. Perché è attraverso la fragilità che opera la rivoluzione.”
Paul Preciado
Fragile nasce come performance di danza urbana, data l’urgenza di abitare spazi desolati e apparentemente senza vita.
Cosa significa “fragile”? La prima risposta che la giovane coreografa si è data è:
“Fragile è femmina. Cosa c’è di più coraggioso se non mostrarsi Fragili?”
Dal punto di vista coreografico la fragilità è fortemente connessa all’elemento della terra.
Terreni infatti sono tutti gli stati d’animo assunti dal personaggio: indecisione,
insoddisfazione, rabbia, ma anche spontaneità, ingenuità, amore. E terreno è anche il legame con la maternità,
immagine richiamata dalla pancia-anguria. Il messaggio tuttavia non è univoco. Questo lavoro non vuole essere un invito alla procreazione,
tanto meno al suo opposto. L’invito che Fragile ci rivolge è alla vita, alla libertà, al coraggio delle proprie azioni.
Fragile è femmina, Fragile è fibrillazione, Fragile è per sempre.
Fragile sono io, Fragili siamo tutti.
Fragile è coraggio, Fragile è vita, Fragile è “ora e qui”.
Fragile è morte.
Fragile è vittima, carnefice, disequilibrio e disobbedienza.
Fragile:
28 settembre ore 19.30
Zona k / Festival Isola Kult
via Spalato 11
Ingresso LIBERO
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