Uno spettacolo comico con musica dal vivo, che spazia, con tono leggero e autoironico, da argomenti di ordinaria quotidianità come il rapporto uomo-donna, il sesso, gli svaghi, a temi più spessi: memoria, amore, senso della vita.
In scena l’attrice Debora Mancini, il suo alter ego Deborasenzacca e l’artista Daniele Longo, in grado di passare dalle tastiere alla fisarmonica, dal cajon fino al dj set da discoteca. Se Longo è il musicista a paga sindacale che non riesce mai a terminare una canzone, componendo una volta solo la strofa, una volta solo il ritornello, Deborasenzacca è una donna che gioca con le proprie mancanze e debolezze, “L’acca me l’hanno tolta appena nata perché era più lungo il nome che io a figura intera”, trasformandole in esperienze di tutti, in particolare delle donne.
“Ho deciso di scrivere questo spettacolo quando ho scoperto che le mie paure, i miei dubbi e insicurezze sulla vita professionale, matrimoniale, sessuale e spirituale non erano fatti solo miei ma fatti nostri. E dall’autocommiserazione alle grandi risate il passo è stato breve”.
Il suo personaggio, Deborasenzacca, è una appassionata lettrice: divora libri di narrativa e poesia interrogondosi sulle grandi questioni esistenziali. Ma nemmeno in questo caso riesce a contenere la sua attitudine comica, la sua visione distaccata e divertita sulla vita e sulla morte, sulle relazioni, sul lavoro, sulla maternità. E tra citazioni tratte dai più celebri componimenti di Leopardi e D’Annunzio che s’intrecciano a riflessioni e momenti di vissuto personale, emerge un personaggio femminile caratterizzato da sensibilità e ironia. “Ad un provino comico mi hanno chiesto: ma tu vuoi fare questo nella vita? Noooo…lo voglio fare in punto di morte, sul rantolo mortale ti sparo una battuta che tutti i parenti muoiono dal ridere…”
MI PIACE DA MORIRE
Ognuno di noi quando è solo è già una comitiva
di e con Debora Mancini
DOVE? Teatro Libero
QUANDO? dal 6 al 12 febbraio ore 21 (domenica ore 16)
PREZZI: intero 16€, ridotti 12/10€
“Male, ma la cresta alta di Livaja sembra un segnale: la cresta in attacco va rialzata.”
“Per il mio 2013 punto a stare bene e non avere più problemi, poi la salvezza con l’Atalanta e la Nazionale.”