Teatro Elfo Puccini: “Il padre”

Dal 15 al 25 febbraio la Sala Shakespeare del Teatro Elfo Puccini ospita Il padre di August Strindberg, di e con Gabriele Lavia.

La casa, la famiglia, la resa dei conti, motivi simbolici per il drammaturgo svedese, vengono qui portati a un confronto ultimativo, che si impone con la lucidità dell’allucinazione.

Il Capitano di cavalleria Adolf si scontra con la moglie Laura sull’educazione da impartire alla figlia Berta. La consorte non esita a instillare nell’animo dell’uomo un dubbio atroce: la sua stessa paternità. Il lungo calvario mentale di Adolf lo sprofonda in un’angoscia devastante, fino a farlo precipitare, racconta Lavia, “nell’abisso della perdita di ogni ‘certezza ontologica’ dello statuto virile della paternità”. Una partita inesorabile di dare e avere, dove ogni segno sposta la bilancia di una macchinosa contabilità cosmica.

“L’azione di quest’opera – afferma Gabriele Lavia – è tutta interiore e stretta nella morsa tragica dell’unità di tempo, luogo e azione nella quale deve essere compiuto il ‘delitto perfetto’: l’omicidio psichico. Il nostro spettacolo precipita l’azione dentro una vertigine di velluto rosso sangue dove il quieto salotto familiare comincia ad ‘affondare’ nel naufragio di ogni certezza. È il naufragio del mondo e della storia. Ma forse la vita non è altro che un naufragio”.

“Scritto con un’ascia, non con la penna”. Cosi August Strindberg definisce Il padre composto in una manciata di mesi nel 1887 che della tragedia, nel senso più autentico del termine, rivendica tutti i paradigmi, mettendo a nudo i nodi irrisolti di un rapporto coniugale inaridito in regole che hanno reso moglie e marito estranei l’una all’altro, rivali, nemici.

“L’intreccio del Padre – precisa il regista – è semplicissimo. Un marito sospetta che la moglie lo abbia tradito e che la figlia sia figlia di un altro. Marito, moglie, figlia e… l’altro. Un intreccio, diciamolo pure, banale, che nelle mani di Strindberg diventa un ‘abisso’. O, meglio, il precipitare nell’abisso della perdita di ogni ‘certezza ontologica’ dello statuto virile della paternità e l’avvento della condizione di ‘incertezza dell’essere’ dell’uomo che, dunque, deve fare i conti con la cultura, la storia e addirittura, poiché Strindberg scrive una tragedia classica, con il mito”.

IL PADRE
di August Strindberg
regia di Gabriele Lavia
con Federica Di Martino
e con Giusi Merli, Gianni De Lellis, Michele Demaria, Anna Chiara Colombo, Ghennadi Gidari, Luca Pedron

DOVE? Sala Shakespeare – Teatro Elfo Puccini

QUANDO? dal 15 al 25 febbraio ore 20.30 (domenica ore 16)

PREZZI: intero 32,50€, ridotti 17€, martedì 21,50€

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