
Il 2016 segna il 400° anniversario della morte di William Shakespeare e il Teatro Sala Fontana gli rende omaggio con un piccolo ciclo di rappresentazioni delle opere più celebri firmate dal drammaturgo inglese.
Per trasformare questi appuntamenti anche in un momento di riflessione sulle parole e sul contenuto dei testi, sono stati programmati degli incontri preliminari coordinati dal professor Enrico Reggiani dell’Università Cattolica di Milano dal titolo Shakespeare economista. Il fine è quello di approfondire alcuni dei contenuti delle opere con un occhio particolare all’aspetto economico e di far vivere al pubblico una dimensione più profonda e consapevole del teatro.
Perché Shakespeare economista? Perché Shakespeare è Shakespeare anche nell’ambito dei rapporti tra l’esperienza letteraria (in) inglese e l’esperienza economica: acuto osservatore delle trasformazioni economiche del suo tempo; raffinatissimo interprete sulla scena della dialettica coeva tra terra e denaro; protagonista consapevole dei diversi ambiti d’azione dell’homo oeconomicus in quegli anni; saldamente radicato nella storia di chi lo ha preceduto; lungimirante perché capace di scrutare il cuore dell’uomo; insomma, Shakespeare.
Gli appuntamenti
Sabato 30 aprile ore 18.30
prima dello spettacolo
Amleto FX
Venerdì 13 maggio ore 18.30
prima dello spettacolo
Riccardo III
Venerdì 10 giugno ore 18.30
prima dello spettacolo
Il mercante di Venezia
Gli incontri sono ad ingresso gratuito
AMLETO FX
Un uomo, un principe, che per comodità chiameremo Amleto, si è rinchiuso nella propria stanza e ha deciso di non uscirne più. Vuole farsi da parte e per farlo medita un gesto estremo, un gesto che lo liberi per sempre da tutto il marcio della Danimarca: il suicidio. Brandelli di storia ci aiutano a comprendere il perché del suo intento; sappiamo che c’è un padre, un re, morto, e una madre, una regina, che non ha perso tempo e si è risposata col fratello del marito defunto e poi se n’è andata in barca a Forte dei Marmi. Sappiamo che Orazio, il miglior amico di Amleto, ha organizzato una festa e che tutti andranno, compresa Ofelia. Lo sappiamo perché il computer, l’unica “finestra” sul mondo che Amleto tiene ancora aperta, continua a veicolare messaggi. Sappiamo che Amleto ne ha abbastanza di tutto e di tutti, anche di Rosencratz e Guildestern, due “ragazzi di vita” che della loro grezza incoscienza hanno fatto una religione. Delle cause questo e poco altro sappiamo. L’importante sono le conseguenze, i propositi maniaco-depressivi (essere-non essere) scaturiti da questi accadimenti e dalla masochistica solitudine che Amleto si è imposto per dire finalmente basta e farla finita. Per trovare la forza Amleto invoca tutti i miti del suo (nostro) tempo, tutti quei personaggi famosi che, in un modo o nell’altro, sono riusciti a porre fine all’assurdo gioco della vita. Attraverso le loro disperazioni cerca di dare un senso alla propria mentre un cappio, appeso in proscenio, aspetta solo di essere utilizzato.
Perché tutto sia consumato, perché io sia meno solo, mi resta da augurarmi che ci siano molti spettatori il giorno della mia esecuzione e che mi accolgano con grida di odio.
Albert Camus
AMLETO FX
di e con Gabriele Paolocà (Premio Hystrio alla Vocazione 2015)
collaborazione alla regia di Michele Altamura e Gemma Carbone
DOVE? Teatro Sala Fontana
QUANDO? sabato 30 aprile – ore 20.30
PREZZI: intero 18€, ridotto studenti universitari/convenzionati 14€, ridotto Under14/Over65 e gruppi scuola 9€
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