Grazie al Teatro Franco Parenti di Milano, il teatro non si ferma neanche a luglio, di fatti in scena nella Sala Blu un interessante percorso di parole e musica, un omaggio al grande scrittore Italo Calvino che scelse di raccontare l’esperienza partigiana attraverso gli occhi di un bambino grazie allo spettacolo Il sentiero dei nidi di ragno con Stefano Annoni, alla fisarmonica Katerina Haidukova, regia Paolo Bignamini da martedì 16 a domenica 21 luglio 2024.
Il sentiero dei nidi di ragno è una storia semplice: un bambino ruba a un soldato tedesco la pistola; di qui nasce tutto il racconto.
Grazie a quest’opera Italo Calvino ha lasciato al mondo una storia, quella della guerra di liberazione, avulsa dalla comune immagine mitica ed epica del partigiano. Ci ha lasciato una storia fatta di volti e fatiche, corpi imperfetti e goffi, limitatezza umana e paura. Una storia fanciullesca, un’avventura fantasiosa, così come Pin la vede dal basso, e ce la mostra. Una storia forte ed emozionante, colorita da un linguaggio dialettale e ricca di quelle “magiche” descrizioni calviniane che ci fanno sussultare nella macchia ligure densa di odori e di colori.
Raccontare la Resistenza attraverso gli occhi di un bambino in un mondo di «ladruncoli, carabinieri, militi, borsaneristi, girovaghi» è per Calvino l’unico modo per non rimanere schiacciato dal peso della responsabilità a rendere conto di un momento così cruciale della nostra storia e per scongiurare il pericolo di scadere in una letteratura celebrativa e didascalica.
In scena Stefano Annoni, attore tra i più talentosi della sua generazione – diretto, tra gli altri, da Cristina Pezzoli, Cristina Comencini e Giorgio Gallione – e Katerina Haidukova, musicista bielorussa vincitrice, per quattro volte, del prestigioso riconoscimento “Supporto ai giovani talenti”, danno voce, con parole e musica, a un romanzo di straordinaria potenza narrativa.
La regia è di Paolo Bignamini, regista, drammaturgo e giornalista, collabora in forma stabile con il Centro Teatrale Bresciano e cura la direzione artistica de “I libri sulla scena”, festival teatrale in lingua italiana diffuso a Friburgo e in vari Cantoni non italofoni della Svizzera.
Per saperne di più su cosa vedremo in scena grazie allo spettacolo Il sentiero dei nidi di ragno, ci risponde il regista Paolo Bignamini.
Una versione teatrale del primo romanzo scritto da Italo Calvino: ogni fatto teatrale è un incontro, e anche in questo caso portiamo in scena ciò che de Il sentiero dei nidi di ragno era più urgente per noi raccontare. Sul palco, Stefano Annoni interpreta i numerosi personaggi della vicenda che ruota intorno a un ragazzetto orfano, il monello Pin, che ruba una pistola a un soldato tedesco e si aggrega a una scalcinata brigata partigiana; allo stesso tempo, Annoni dà però voce anche alla riflessione di Calvino sulla letteratura e sulla Resistenza.
La drammaturgia, firmata da Giulia Asselta, innesta infatti il romanzo sulla famosa prefazione teorica scritta dall’autore per l’edizione del 1964, nella quale Calvino si interrogava sul senso profondo del ruolo dello scrittore durante i difficili anni della Seconda Guerra Mondiale. In uno spazio scenico scarno e simbolico, quello che accade è dunque un racconto storico ma anche, al contempo, il suo superamento: dall’acqua neorealista del romanzo, dal racconto della Resistenza “di scorcio”, virata dallo sguardo di un bambino, passiamo al tono di una cupa fiaba nera.
A sottolineare le atmosfere dello spettacolo, la fisarmonica della talentosa Katerina Haidukova, che spazia dai grandi cantautori italiani (De Andrè, Guccini…) a un classico scritto agli albori del cantautorato dallo stesso Calvino (“Oltre il ponte”), fino al tema della colonna sonora de I quattrocento colpi di Truffaut, storia di un altro “monello” che fa parte della nostra memoria culturale collettiva.
Paolo, per chi non avesse letto il libro di Calvino e non conoscesse il protagonista di questa storia, ce lo presenti?
Pin è un monello di dieci anni che cerca disperatamente il proprio posto nel mondo senza trovarlo: orfano di madre, senza padre, con la sorella che si prostituisce con i tedeschi, non è ben voluto dai ragazzi della sua età, ed è decisamente troppo piccolo per comprendere il mondo degli adulti.
Scrive Calvino:
“avrebbe voglia d’andare con una banda di compagni cui spiegare il posto dove fanno il nido i ragni o con cui fare battaglie con le canne nel fossato. Ma i ragazzi non vogliono bene a Pin: è l’amico dei grandi, Pin, sa dire ai grandi cose che li fanno ridere e arrabbiare”.
Insolente e fragile, “ha una voce rauca da bambino vecchio”: sarà attraverso la sua voce, attraverso i suoi occhi, da questo originalissimo punto di vista, che Calvino troverà il modo di raccontare senza retorica, con profonda verità, l’esperienza partigiana.
Il sentiero dei nidi di ragno è un posto magico per Pin. Per un Pin di oggi quale potrebbe essere un posto magico?
A rispondere questa volta è il protagonista in scena; Stefano Annoni.
È difficile e doloroso rispondere a questa domanda.
È un po’ che cerco di farlo trovando una scorciatoia romantica che mi permetta di non vedere i nostri Pin relegati in casa davanti a telefoni e videogiochi. Purtroppo è difficile. Forse una soluzione ce la da l’estate, la vacanza, che sia in campagna, al mare o in montagna. Quei momenti in cui i nostri ragazzi sono più liberi di girare da soli, di annoiarsi, di entrare in contatto con la natura.
Troppi i compiti, troppi gli impegni durante l’anno. Troppo pericolose le città. Mi sto immaginando un Pin tra le lamiere e i rifiuti tossici… Troppo! Non diamo spazio alla noia e alla magia. Per trovare un sentiero serve solitudine, serve curiosità per l’esplorazione, servono occhi capaci di meravigliarsi. A un sentiero serve un amico vero a cui mostrarlo. Ho chiesto ai miei due figli quale fosse il loro, quello di tredici anni non ha saputo rispondere, troppo preso dal suo telefono, ma io mi ricordo bene delle sue collezioni di sassi e legni in campeggio, quello di tre ha detto: Una grotta… in Sicilia! Da quando è stato in Sicilia in aereo è il suo luogo magico. Mi manca un figlio di dieci per rendere valido l’esperimenti in effetti… Poi me lo sono chiesto io. Ne avevo di sentieri a dieci anni? Sì, se ci penso bene: Sì. Intanto avevo una scatola chiusa a chiave piena di piccoli tesori raccolti negli anni che mostravo solo ai miei migliori amici, poi, nel cortile di casa, avevamo un cespuglio dove rintanarci, base per soldati o pirati. I grandi non potevano assolutamente entrare, anche perché non ci passavano. Una gatta ci aveva perfino partorito dei gattini di cui per giorni ci siamo occupati. Erano nostri e avevano già dei nomi e li avremmo cresciuti insieme. Non avremmo mai dovuto dirlo ai nostri genitori.
Stefano, visto il periodo vacanziero, Pin come invoglierebbe i nostri lettori a venire a vedere, al Teatro Franco Parenti, lo spettacolo Il sentiero dei nidi di ragno….
Mondoboia!
Quanto ci scommettiamo che entrate in teatro e uscite che poi mi dite grazie!?
Vi farà schiantare dal ridere e struggere di lacrime. Se siete come quel brutto muso d’un fascista di Pelle… statevene a casa! Oh poi c’è Katerina in scena… Suona che sembra un’orchestra intera. E poi, se non siete come Pelle e siete gente che capisce, vi faccio vedere dove fanno il nido i ragni, però, con chi non viene a teatro: Muti! Non mi fate girar l’anima, è un posto segreto, lo so solo io, Pin.
Ma noi “muti” mai, per questo motivo andremo a teatro per scoprire questo posto segreto che è il…
TEATRO FRANCO PARENTI – Sala Blu
16 – 21 luglio 2024
con Stefano Annoni
alla fisarmonica Katerina Haidukova
regia Paolo Bignamini
UNA CURIOSITA’
Prima o dopo lo spettacolo, se lo vorrai, potrai fare un tuffo in piscina!
Come?
Presentando il biglietto di Il sentiero dei nidi di ragno, ai Bagni Misteriosi (del Teatro Franco Parenti), avrai diritto a una riduzione del 50% sul biglietto intero per la balneazione pomeridiana o serale dal lunedì al venerdì.
TiTo
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