Torniamo in Liguria grazie alla Compagnia Ordinesparso di Giovanni Berretta, di cui vi avevamo parlato QUI, per un debutto importante in anteprima l’11 luglio 2023 a Sarzana, nel contesto del Sarzana Opera Festival nella suggestiva Piazza Matteotti.
Habitat – incertezza umana è uno spettacolo che reinterpreta il poema omerico dell’Iliade ed è frutto di una residenza artistica (residenza “Habitat”), dove undici attori e attrici si sono confrontati per dieci giorni presso lo spazio NIN di Sarzana. Le attrici e gli attori scelti provengono da varie parti d’Italia e hanno formazioni variegate, così da rendere (questo l’obiettivo) la complessità del testo di ispirazione grazie alle loro differenze.
Per farvi entrare nel contesto artistico da cui nassce Habitat – incertezza umana, di seguito alcuni pensieri di chi “condotto” i lavori:
Giovanni Berretta
(regia)
Tutto nasce e muore: da questo semplice concetto parte il pensiero di raccontare la meravigliosa incertezza che la vita ci dona.
Possiamo nascere e morire un milione di volte in questa vita e così ogni attore in scena morirà e vivrà più volte. Durante la residenza ho creato un percorso che ha fatto alternare momenti di assoluta pienezza ad assoluta mancanza, oscillando su queste emozioni.
La scelta dell’Iliade parte da qui: oscillare fra essere un dio ad essere una persona.
In scena dovrà sentirsi tutto questo, continuamente, ogni spettatore dovrà innamorarsi, gioire e piangere per ogni personaggio, dovrà identificarsi con uno di loro e vivere quel percorso con lui. Costruire lo spettacolo attraverso le emozioni che gli attori hanno vissuto durante i giorni della residenza sarà fulcro dello spettacolo: l’attore come luce. Ogni attore potrebbe vivere un monologo per poi tutti insieme creare una moltitudine di colori, di tremenda vita.
Lo spettacolo sarà l’inizio di una ricerca verso l’attore che deve essere sempre più consapevole di ogni cosa che succede sia dentro che fuori la scena, un attore che pretende che ci sia il suo tocco in quello che vive, un attore artista che graffia, danza e vive ogni secondo della costruzione della scena e dello spettacolo.
“Crediamo nei riti, nella magia del non detto, nello spasmo del cuore quando si innamora. Crediamo nel teatro che fa esplorare noi stessi e il mondo, nell’arte che nessuno può guardare senza uno stupore antico, nei maestri che da sempre hanno ragionato in noi. Crede nella scrittura e nella lettura, pur consapevole che non è possibile racchiudere la vita in un testo fatto solo di parole: non è possibile andare a mettere confini laddove non esistono limiti di luoghi, di lingue e di persone.”
Io sono pronto a liberare tutto questo!
Jonathan Lazzini
(co-regia e tra gli interpreti)
Un grande funerale di intenzioni. Potremmo identificare così, se ce ne fosse bisogno, l’ostinato movimento scenico che si respira, andando a scandagliare l’Iliade.
Ma di certo è preferibile abbandonarsi a un linguaggio che pervade e trapassa i corpi di questi archetipi senza tempo che governano il testo.
Il senso che noi cercheremo di dare, è quello di un eterno ritorno all’errore, una caduta senza limiti che sbaraglia ogni preconcetto di bene e di male.
Attraverso le parole granitiche con cui abbiamo la fortuna di poter giocare e i corpi di undici giovani attrici e attori, affrontare una montagna incantata, non può e non deve farci paura.
Alessandro Beghini
(drammaturgia)
L’Iliade è una guerra voluta dai padri e combattuta dai figli, come tutte le guerre combattute.
Da questo presupposto si cerca di indagare i personaggi lasciati da Omero, uomini fragili dominati da Dèi ancor più fragili, che finisco per essere vittime dei propri ruoli.
Non c’è spazio per l’evoluzione nei poemi omerici, ogni uomo nasce con un destino che non è possibile modificare ed il dramma per ognuno è quello di dover scendere a patti con la propria immutabilità.
Il tentativo drammaturgico è quello di rendere visibile questo dramma di ogni personaggio e allo stesso tempo mantenere la coralità necessaria per restituire il perpetuo movimento della guerra presente nell’Iliade.
Emiliano Bagnato
(atmosfere sonore e musiche)
Il lavoro di composizione delle musiche si svolge a partire da alcuni elementi della musica dell’antica Grecia: melodie modali, percussioni e bordoni.
Mi piace pensare a questo materiale come un insieme di oggetti sonori da utilizzare in maniera libera, espressiva, con uno spazio per l’improvvisazione che sarà condiviso con la mezzo-soprano Lucia Conte.
Mi sono lasciato trasportare dalle visioni registiche e dal flusso del lavoro attoriale durante la residenza, ho cercato di fuggire dalla citazione e dalla composizione in stile. Per questo motivo immagino un risultato pienamente contemporaneo.
Roberta Ferrara
(coreografie)
Presenza, consapevolezza, ed energia.
In questa pratica la mia volontà e la mia disponibilità si mettono al servizio di corpo, mente e spirito. Il concetto di alternanza, un gioco perpetuo dello yin&yang, accompagnano il training restando in ascolto con sé stessi attraverso corpi consapevoli, flessibili e presenti.
“Lasciare andare per ottenere” è mantra ricorrente durante la classe per accedere ad uno stato personale di ricerca e ascolto profondo, autentico e sensibile che apre a nuove dimensioni.
Francesco Capitani
(racconto video e foto)
Durante la residenza artistica ho realizzato alcuni video che documentano il percorso creativo che ha portato gli attori alla realizzazione dello spettacolo finale. Le foto e i video sono stati realizzati in tempi diversi, mettendo in risalto i cambiamenti fisici e non, entrando in relazione con gli attori e lo spettacolo stesso.
Con una presentazione così, fossi in Voi un giretto nella splendida Sarzana lo farei…
E chi intuisce sperimenta, se ha l’Urgenza.
E chi sperimenta comprende, se ha la Volontà
E chi ha la volontà crede, se non ha Paura
HABITAT
incertezza umana
11 luglio 2023 ore 21:15 – Sarzana Opera Festival
Piazza Matteotti, Sarzana
con Roberta Ricciardi, Sebastian Luque Herrera, Arianna Illari, Erika Russo, Alberto Pierazzini, Giacomo Toccaceli, Ilaria Marano, Silvia Girotti, Ludovica Fioravanti, Gabriele Silvi, Jonathan Lazzini
canto Lucia Conte
TiTo
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