
Al Teatro Elfo/Puccini torna, dopo i successi con gli spettacoli Re Lear e Edipo Re, uno degli attori della scena contemporanea tra i più interessanti Mauro Lamantia grazie allo spettacolo Gramsci GAY dal 16 al 21 aprile 2024.
11 novembre 2019
Gli abitanti di Turi (Bari) scoprono che nella notte è stato vandalizzato il murales del volto di Antonio Gramsci realizzato sulle pareti del carcere cittadino: qualcuno ha scritto GAY con l’acrilico rosso sulla sua fronte. I quotidiani italiani bollano rapidamente l’accaduto come gesto di matrice fascista e omofobica.
Da questo episodio prende avvio lo spettacolo Gramsci GAY di Iacopo Gardelli per la regia di Matteo Gatta e interpretato da Mauro Lamantia, tutti e tre accomunati da un interesse condiviso verso il teatro civile, non solo loro anche il sottoscritto!
Per questo motivo ho contattato l’amico Mauro Lamantia per le mie 5 domande e scoprire…
… cosa vedremo in scena grazie allo spettacolo Gramsci GAY?
Una apparizione!
Nella prima parte dello spettacolo vedrete davanti ai vostri occhi un Gramsci non ancora trentenne che si ritrova ad affrontare il fallimento dello sciopero delle lancette (centinaia di migliaia di operai scesi in piazza a Torino nel 1920 contro l’istituzione dell’ora legale) e che tenta di non far crollare chi vi ha partecipato nella disperazione e nell’italica rassegnazione, chiamando a raccolta la sua straordinaria capacità di infiammare le intelligenze.
Poi, proprio dopo questo enorme “monumento della nostra storia e politica nazionali”, vedrete una sua… nemesi? Un giovane ragazzo ignorante – nel senso che ignora direbbe un noto comico – stanco, sfiduciato e che non sa nemmeno chi sia Gramsci e che per noia e vuoto scrive GAY sul suo faccione disegnato in un murale di una cittadina del profondo sud Italia.
Lo spettacolo sta sul corto circuito che si crea nell’affiancare questi due poli opposti.
Le parole di Gramsci oggi quanto sono attuali?
La prima volta che ci sedemmo a leggere la parte della drammaturgia curata da Iacopo Gardelli e composta da diversi scritti gramsciani (brani estratti, per esempio, dai “Quaderni dal Carcere” e le “Lettere”) ho avuto la sensazione che quelle parole si incarnassero da sole mentre le leggevo, come per un loro innato vigore, una vitalità sorprendente.
Negli scritti che abbiamo selezionato e che Iacopo ha assemblato, ti rapisce la chiarezza e la lucidità straordinarie con cui Gramsci espone problematiche sociali, politiche e personali. Ma ciò che più colpisce, secondo me, è la strada che lui indica: se sei disposto ad ascoltare con attenzione ed onestà le sue parole, quel suo modo chirurgico di esporre ed analizzare le cose ti illumina, praticamente e profondamente.
Dovesse esserci tra il pubblico del Teatro Elfo/Puccini la persona che ha scritto GAY sulla fronte di Gramsci, cosa vorresti che si portasse a casa dopo aver visto lo spettacolo?
Non ci avevo mai pensato e devo dirti che sarei molto carico all’idea!
Nella seconda parte dello spettacolo, quella in cui entra in scena questa persona – che noi abbiamo chiamato “Nino”, alcuni personaggi esterni la incalzano in modo pressante affinché spieghi le motivazioni e le dinamiche del suo gesto. Se proprio quella persona dovesse sedere in platea, spererei che dopo avere visto lo spettacolo intero e, quindi, aver sentito anche le parole di Gramsci, tornasse a casa con un mazzo enorme di altre domande e gli venisse una gran voglia di cercare le risposte.
Invece Mauro Lamantia chi vorrebbe invitare il 16 aprile a vedere Gramsci GAY e se posso perché?
I ragazzi, le ragazze, quelli che a pieno diritto possiamo chiamare “giovani”, prima di tutto. Sono quelli che si stanno ritrovando fra le mani una gran quantità di gatte da pelare riguardo al futuro su questo pianeta, alla loro vita sociale di tutti i giorni, alla definizione o non definizione delle proprie identità e hanno intorno un mondo chiassoso, isterico e prepotente.
Credo che potremmo contribuire un poco alle loro riflessioni, perché ho fiducia nei “giovani” e nel fatto che il nostro spettacolo possa rappresentare uno stimolo per il loro magma interiore. Aggiungo, però, che in occasione delle repliche passate ci siamo trovati davanti a spettatrici e spettatori di tutte le generazioni: il dibattito che si è originato è stato vitale e intenso a tutti i livelli e scaturisce dai giovani come anche (ed è molto interessante ascoltarlo!) da chi è in un’età piuttosto matura.
Diciamo, insomma, che lo spettacolo chiama a raccolta il rapporto che ognuna e ognuno di noi ha con la propria partecipazione o indifferenza (quella che Gramsci odiava tanto!).
Concludendo… Cosa ti piacerebbe leggere in una recensione dello spettacolo Gramsci GAY e cosa invece ti darebbe più fastidio?
Non posso rispondere a questa domanda in modo formale e asettico!
Gramsci GAY è un progetto che portiamo avanti da ben più di 4 anni con Matteo Gatta (che ne è l’ideatore oltre che regista) e Iacopo Gardelli (in squadra abbiamo Mattia Sartoni, tecnico e voce, e Studio Doiz e Lorenzo Carpinelli hanno collaborato con noi fino a quando il testimone è passato ad Accademia Perduta Teatro).
Ci abbiamo buttato dentro ore, fatiche, entusiasmi, sudori, incomprensioni, screzi…quindi in una recensione vorrei chiaramente leggere le cose più belle possibili e immaginabili!!!
Ma con più obiettività ti dirò che mi piacerebbe sapere se Gramsci GAY funga o meno da dispositivo per attivare una scintilla, per ridestare qualche fiamma indebolita, per spolverare la propria curiosità, per comprendere che stare al mondo ci porta anche una responsabilità politica e sociale e questo, per quanto faticosissimo, può essere molto bello!
Ed io sono sicuro che grazie a Mauro questa fiamma, tutti noi, potremmo accenderla andando a teatro.
Quando?
Dal 16 al 21 aprile 2024
Teatro Elfo/Puccini – Sala BAUSCH
GRAMSCI GAY
di Iacopo Gardelli
regia Matteo Gatta
con Mauro Lamantia
Buona serata!
TiTo
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