Elfo Puccini: “La Moda e la Morte”

La Moda e la Morte sono sorelle, condividono un appartamento e governano il mondo. La Storia è una bambina capricciosa che gioca alla guerra e non vuole studiare. Battaglie, attentati, rivoluzioni entrano dal soggiorno di casa come apparizioni e non lasciano tracce sul tappeto fino a quando un uomo bello e fiero, un eroe o forse un terrorista, irrompe nella vita delle tre portando ardore e scompiglio…

Dall’attentato di Sarajevo del 1914 alla grande crisi finanziaria che sconvolge oggi l’Occidente, i fatti della Storia mondiale si mescolano a una galleria magica di apparizioni e la Moda e la Morte lavorano una contro l’altra a mantenere attivi i loro antichi campi d’azione, sempre più pericolosamente convergenti.

La Moda e la Morte di Animanera e CRT Teatro dell’Arte è una commedia nera sulla percezione sempre più confusa che abbiamo della Grande Storia e su come l’immaginario individuale dell’era digitale stia prendendo il sopravvento sui fatti. Nella moltiplicazione dei segni e delle rappresentazioni, la Storia scompare sostituita dalle cronache sintetiche di Twitter, e mentre la Moda trionfa, imponendo tributi sempre più gravosi alla collettiva vanità, alla Morte non resta che adattarsi alla “non vita” dell’era digitale.

Oggi la storia è un mosaico di autorappresentazioni quotidiane. Il rapporto uno a uno ha sostituito l’epica. In questo clima di sospensione drammatica, dove gli antichi conflitti hanno smesso di esistere, non c’è più spazio per la grande Storia. Morte le ideologie, non esistono più grandi movimenti a cui aderire, i partiti politici durano una stagione. Focolai di rivolta tutti diversi e circoscritti si accendono e si spengono ogni volta che accendiamo il computer. Non è più chiaro chi siano i nemici ma è abbastanza chiaro che non si sa da che parte stare. Non esiste più una voce che ci racconta come stanno le cose, esistono miliardi di voci che ci danno la loro versione dei fatti: dirette sul web, foto dai luoghi del massacro, rivoluzioni arabe su twitter……dopo la seconda guerra mondiale e i suoi genocidi, l’imperativo era la memoria, ora fra i diritti dell’uomo sembra primeggiare quello di essere dimenticato.

MODA: Primieramente io che l’annullo o stravolgo per lo continuo tutte le altre usanze, non ho mai lasciato smettere in nessun luogo la pratica di morire, e per questo vedi che ella dura universalmente insino a oggi dal principio del mondo.
MORTE: Gran miracolo, che tu non abbi fatto quello che non hai potuto!
MODA: Come non ho potuto? Tu mostri di non conoscere la potenza della moda.
Giacomo Leopardi, Operette Morali, Dialogo della Moda e della Morte.

LA MODA E LA MORTE 
di Magdalena Barile   
con Benedetta Cesqui, Natascia Curci, Fabrizio Lombardo e Matthieu Pastore   
regia di Aldo Cassano  

DOVE? Teatro Elfo Puccini

QUANDO? 11 e 12 luglio ore 20.30

PREZZI: Intero 16,50€

 

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