Vorrei la pelle nera debutta al Manzoni

vorrei la pelle nera

Debutto scoppiettante per “Vorrei la pelle nera”, una commedia musicale fuori dall’ordinario, in scena al Teatro Manzoni dal 15 al 18 gennaio.

L’atmosfera è subito calda al Motown, rinomato night club dove cantano e suonano le migliori band della città nella speranza di essere notate dagli imprenditori discografici. Luca, uno dei camerieri, ragazzo semplice e impacciato, amante della musica soul e dotato di una voce incredibile, vorrebbe a sua volta esibirsi ma Gino, il gestore del locale, gli nega questa possibilità e lo deride insieme ai musicisti della band e alla affascinante ma subdola cameriera Susy.

Gli unici veri amici di Luca sono la cameriera Franci, innamorata di lui, e i grandi cantanti della musica soul, che gli ammiccano e gli parlano dai ritratti che decorano le pareti del Motown: Michael Jackson, Ray Charles, Whitney Houston, Martin Gaye, Barry White e James Brown. Tutto cambia quando una sera, durante un black out, Luca troverà il coraggio di cantare senza essere riconosciuto e si renderà conto che se avesse la pelle nera per lui sarebbero assicurati gloria e successo… e la felicità?

“Favola soul”, come viene definita dal regista Maurizio Colombi, questa commedia musicale è una versione moderna della storia di Cenerentola, anche se in questo caso l’emancipazione del povero sguattero a star della musica comporta un cambiamento ancora più drastico della propria persona, letteralmente da bianco a nero. “La mezzanotte” scoccherà per Luca quando comprenderà che il vero il segreto della felicità è essere se stessi fino in fondo, affrontando con pazienza e coraggio le difficoltà senza mai rinunciare alla propria purezza e dignità: “i sogni son desideri di felicità” che rendono la vita luminosa e che si avverano soltanto quando si combatte per essi accettandosi per quello che si è veramente. Sarà la musica, il suo sogno, che gli permetterà di vincere ogni forma di pregiudizio e dimostrare il giusto valore di sé.

La musica è anche senza dubbio la chiave del successo dello spettacolo. Le hits degli anni 60/70/80, la musica eseguita dal vivo, le musiche composte da Luca Jurman e soprattutto la sua bellissima voce, con cui ha divertito, incantato e persino commosso gli spettatori (si pensi alle splendide interpretazioni di “Imagine” e “I believe I can fly”), sono gli ingredienti esplosivi che hanno conquistato e coinvolto il pubblico, parte attiva dello spettacolo grazie agli applausi e alla partecipazione calorosa. A dare ancora più ritmo e colore sono stati i due simpatici e divertenti Ugo Conti e Roberto De Marchi, i bravi artisti del corpo di ballo, la scenografia di gusto pop realizzata da Pierfrancesco Martinotti – Ilce Italia e i costumi sgargianti di Elena Rossi.

Per chiudere, non resta che rendere omaggio alla canzone di Nino Ferrer, manifesto di questo spettacolo brioso e tutto da ridere: “io faccio tutto per poter cantare come voi (…) ecco perché io vorrei la pelle nera (…)poi vorrei poter gridare yeah yeah yeah yeah yeah! oh right!”.

Beatrice Marzorati

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