“Sarebbe Stato Interessante”: intervista a Marcela Serli

marcela serli

Ci troviamo presso il piccolo e accogliente Alta Luce Teatro grazie ad un interessante spettacolo diretto da una delle attrici contemporanee più interessanti degli ultimi anni, Marcela Serli.

Sarebbe Stato Interessante uno spettacolo che parla del desiderio di maternità, biologica e non, di successi e fallimenti, del percorso della PMA e procreazione medicalmente assistita, della perdita e del ritrovarsi. E noi di MilanoTeatri siamo felice di ritrovare in scena, anche se dietro le quinte, Marcela alla quale abbiamo chiesto di raccontarci qualcosa in più, giusto per stuzzicare la vostra e nostra fantasia, su questo ‘stato interessante’.

È un lavoro ispirato a moltissimi racconti e interviste fatte a donne e uomini che hanno fortemente desiderato avere dei figli, ma a causa di un’impossibilità biologica non ci sono riusciti. Impossibilità che successivamente si è anche scontrata con la burocrazia legata all’adozione o all’affido… in pratica tutto quello che ti può rendere genitore e genitrice!

Quindi lo spettacolo è fatto da tanti racconti…

La struttura drammaturgica è composta da molti di questi racconti, ti posso anticipare che tra questi c’è anche un pezzo di vita privata di Matilde Facheris che ha fortemente desiderato mettere in scena questo spettacolo avendo vissuto da vicino questa situazione, ma per lo più ci sono tantissime testimonianze di donne e uomini che hanno attraversato questo inferno. Materiale pazzesco, credimi!

Cosa ti ha spinto nel mettere in scena uno spettacolo come Sarebbe Stato Interessante?

Ti faccio una confidenza.

Non voglio più realizzare regie legate ad un monologo. Ogni volta che lo faccio poi mi dico:

“questa è l’ultima regia che faccio!”

Ma soprattutto non essendo madre e non avendo fatto nessun tipo di percorso legato all’adozione, pensavo non mi riguardasse né interessasse come tematica.

Invece quando ho visto la quantità di interviste, ma anche materiale letterario, raccolto da Matilde e Giulia Tollis e il bene che voglio a Matilde, ho accettato ma da subito le ho fatto una proposta, che è poi quello che vedrai/vedrete in scena presso Alta Luce Teatro dal 21 al 22 ottobre; la protagonista di Sarebbe Stato Interessante sarebbe stata in continuo contatto con il pubblico presente in sala. Di fatti lo spettatore rappresenta più personaggi.

Oltre ad essere una regista sei una delle mie attrici preferite, non lo nascondo e lo sai. La mia curiosità mi spinge a chiederti come hai lavorato sulla costruzione del personaggio con Matilde?

Abbiamo lavorato tantissimo sull’interpretazione, abbiamo lavorato su ogni singolo movimento, poi lo vedrai. Ho voluto che Matilde fosse ‘nuda’, metaforicamente, perché non sarà nuda in scean ma l’ho messa a nudo… credimi non le potrai togliere gli occhi di dosso perché questo racconto è talmente pieno che diventa necessario ‘vedere’ Matilde senza toglierle, appunto, gli occhi di dosso!

Ti prego dimmi che ogni tanto un sospiro di sollievo durante lo spettacolo lo tireremo?

È un racconto doloroso, ma anche comico. Se vuoi è tragicomico, ma di fatto si assiste ad un dolore che a volte non si vuole vedere e che invece è giusto che tutti noi attraversiamo…

(Marcela, mi fa un’altra confidenza… ma questa mi chiede di non riportarla ed io, che sono rispettoso, non scriverò l’aggettivo che ha utilizzato per descrivere Sarebbe Stato Interessante, un motivo in più per andare a vederlo, no?)

Durante l’elaborazione dei racconti c’è stata una domanda che ti sei posta?

Come possiamo essere madri anche noi che madri non siamo.

Alla fine anche se non si è genitore o genitrice non vuol dire che non si possa seminare qualcosa di bello lo stesso, perché la vita va vissuta anche se non si hanno figli!

Sarebbe Stato Interessante è uno spettacolo per sole donne o vivamente consigliato agli uomini?

È un lavoro universale per questo motivo vivamente consigliato agli uomini.

Chi vorresti vedere seduto in prima fila presso Alta Luce Teatro il 21 di ottobre e perché?

Una prima fila di soli uomini!

Marcela, quant’è difficile ancora oggi per una donna fare nuova drammaturgia in Italia?

Come tu ben saprai faccio parte del Collettivo Amleta.

Abbiamo fatto una ricerca ed è emerso che nei Teatri più importanti d’Italia le donne drammaturghe e registe sono solo il 15% quando, dati alla mano, la maggior parte del pubblico è composto da donne. Queste donne meriterebbero ascoltare una storia scritta, non dalla penna di chi non conosce una determinata tematica, ma scritta dall’interno dell’animo femminile!

E noi che amiamo e sosteniamo l’animo femminile vi consigliamo di andare a vedere…

SAREBBE STATO INTERESSANTE

dal 21 al 22 ottobre  – Alta Luce Teatro

Milano

con Matilde Facheris

dramaturg e curatrice dei testi Giulia Tollis

struttura drammaturgica e regia di Marcela Serli

sinossi

Dal grottesco all’iperrealismo, in un viaggio tragicomico che accompagna lo spettatore o la spettatrice da qualcosa di lontano da sé a qualcosa di molto vicino. Da fuori a dentro.

Buona serata a teatro

TiTo

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