Sfida: è questa la parola scelta da Andrée Ruth Shammah per descrivere l’ambizioso progetto “Autunno ai Bagni Misteriosi”.
Un programma ricco e articolato, adatto a tutti i gusti e tutte le età.
Si passa dalla musica con TranceParenti. Concerto galleggiante di Lanark Artefax a cura del festival Terraforma alla danza con la coreografia Nine Bells prodotta dalla Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto e l’Associazione La Sfera Danza, dal cinema con il film Icaros: A vision (tra gli interpreti, Filippo Timi) alla cura del corpo con incontri dedicati alle discipline olistiche, e poi ancora laboratori per bambini e per adulti sulle erbe aromatiche e sul vino, Café Philosophique sui temi autunnali della caducità e del desiderio, lectio magistrali a cura di Vittorio Sgarbi, la parata Che fine hanno fatto i matti? a cura di Paolo Rossi sul disagio mentale 40 anni dopo la legge Basaglia, vari incontri di lettura di prosa e poesia a cura di attori, poeti e scrittori…
Insomma, tanti linguaggi e tante esperienze con artisti e operatori capaci (Shammah specifica: non collaborazioni casuali ma rapporti solidi e fondati nel tempo) che renderanno ogni appuntamento un evento unico di qualità e bellezza.
Il denominatore comune? I Bagni misteriosi, non più soltanto “location” ma luogo dove si esprime e racconta una comunità. Per quanto infatti i generi siano diversi tra loro, tutto racconta la stessa cosa dando vita a un programma interessante e rispondendo a una necessità interiore forte e precisa.
“In questo momento di scomposizione, il progetto Autunno ai Bagni misteriosi è il tentativo di mettere insieme i pezzi e stare insieme. Partendo dalle pulsazioni di un luogo, si vuole raccontarne l’anima e riportare fiducia”: così commenta Andrée Ruth Shammah durante la presentazione del programma (vi invitiamo a consultarlo sul sito per date, orari e descrizioni delle diverse proposte).
Certo potrebbe essere un rischio mantenere aperte al pubblico le piscine fino ai primi giorni di ottobre, ma Shammah è ottimista e ritiene fondamentale rompere le abitudini andando contro l’ovvio purché sia rispettato un canone di cura e di qualità in ciò che viene offerto al pubblico.
Scegliendo come tema e spunto di riflessione l’autunno, Shammah intende celebrare non la fine dell’estate ma festeggiare un principio, un incipit “perché in questo teatro si festeggia l’inizio e non la fine, in un ciclo continuo di vita e trasformazione”. Guarda caso, la prima parola pronunciata nel Teatro Franco Parenti nel ’72 è proprio “inizio” nel dramma dell’Amleto. E non è un caso nemmeno che il 23 settembre, giorno dell’equinozio d’autunno, avrà luogo la Festa d’autunno con La notte degli incipit, evento aperto alla cittadinanza durante il quale scrittori, filosofi, poeti, attori ma anche amici e persone di passaggio leggeranno e condivideranno l’incipit del proprio romanzo preferito.
Non resta dunque che un augurio: “chi ben comincia è a metà dell’opera”.
Marzorati
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