Nato a Mantova, si diploma alla scuola del Teatro Stabile di Genova.
Dal 1990 ad oggi è stato diretto tra gli altri da Marco Sciaccaluga, Vittorio Gassman, Carlo Lizzani, Elio De Capitani e Ferdinando Bruni, Andrèe Ruth Shammah, Pier Luigi Pizzi, Graham Eatough, Giorgio Gallione, Gigi Dall’Aglio, Angelo Savelli, Stephan Braunschweig, Toni Servillo, Giorgio Barberio Corsetti, Federico Tiezzi, Antonio Latella e la Compagnia Animanera.
Stiamo parlando di Giovanni Franzoni nato nella stessa Mantova di Virgilio, il quale ha attraversato negli anni una sua personale Divina Commedia. Merito soprattutto di una scelta artistica che nel tempo lo ha visto protagonista di progetti diversi tra loro ma sempre accomunati da un’onestà intellettuale e da quella cultura (fatica) del lavoro, che spesso manca in Italia e non solo sul palcoscenico.
Torna in scena con un grande successo di alcuni anni fa, Atti osceni e per questo motivo ho invitato l’amico Giovanni Franzoni alias Oscar Wilde (grandissima interpretazione, ve lo assicuro) per rispondere alle 5 domande giusto per…
… chi non avesse visto lo spettacolo Atti osceni, cosa vedremo in scena al Teatro Elfo/Puccini?
Quello che vedrete è un viaggio agli inferi compiuto in diretta, con l’aiuto dell’immaginazione tanto cara a Wilde.
È una personalità all’apice del successo quella che vedremo passare dalla condizione di querelante (per difendere un amico dalla furia ossessiva del padre) a quella di querelato e accusato.
Attraverso le risposte vere ed estemporanee scelte e pronunciate da Wilde durante i tre processi che lo hanno visto partire facendo uno show brillante e divertente fino ad arrivare allo strazio della condanna e della diffamazione della sua persona e opera, arricchito dall’inserimento da parte di Kaufman testi scritti da Wilde sulla vicenda e non.
A chi, ma soprattutto perché, consiglieresti la visione dello spettacolo Atti osceni?
Consiglio di vedere Atti Osceni a chi conosce Oscar Wilde solo come uno scrittore di aforismi o di un generico “esteta”. Era molto di più!
Giovanni, qual è “l’atto osceno” che hai fatto, del quale vai fiero?
L’atto osceno del quale vado più fiero è quello che cerco di compiere qualche volta in scena, e questo spettacolo è uno dei casi, in cui provo a mettere a nudo la mia anima.
Il ruolo del Teatro contro l’omofobia, oggi, quant’è importante?
Il ruolo del teatro è importantissimo contro l’omofobia (dove all’Elfo in particolare viene fatto un lavoro importantissimo!), ma non solo contro l’omofobia.
In teatro si impara a conoscere l’essere umano più da vicino e in teatro si possono leggere più punti di vista contemporaneamente, esercitando la propria intelligenza ad essere più aperta e tollerante.
Wilde dice nel nostro spettacolo:
”L’arte ha una missione spirituale.
Può elevare e santificare qualsiasi cosa tocchi, e la disapprovazione popolare non deve impedire il suo progresso.
L’arte è ciò che rende la vita di ogni cittadino un sacramento.
L’arte è ciò che rende immortale la vita di tutta l’umanità.
Le arti sono le sole influenze civilizzatrici del modo.
Senza di esse gli uomini sono dei barbari.
Un’educazione estetica che rende le persone più umane è di gran lunga più importante, perfino per gli uomini politici, di un’educazione economica che invece fa il contrario”
Chi vorresti vedere seduto in Prima Fila a teatro e a fine serata cosa vorresti che si portasse a casa dopo la visione dello spettacolo Atti osceni?
Vorrei vedere in sala tanti giovani, ma anche tante persone di mezza età (gli anziani sono già di loro più avanti sempre) che ancora si identificano in certe posizioni rispetto ai diritti civili senza conoscere esattamente le storie singole, le situazioni particolari.
Questa è una situazione unica che racconta di tanto pregiudizio, inganno e stupidità. Forse lascerebbe qualche spiraglio di domande aperte rispetto alla rigidità di chi pretende vi sia solo una dimensione o poco più a livello di relazioni.
TEATRO ELFO/PUCCINI – Sala Shakespeare
dal 14 gennaio al 4 febbraio 2024
ATTI OSCENI
I tre processi di Oscar Wilde
di Moisés Kaufman
regia, scene e costumi di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia
con Giovanni Franzoni, Ciro Masella, Nicola Stravalaci, Riccardo Buffonini, Giuseppe Lanino, Edoardo Chiabolotti, Giusto Cucchiarini, Ludovico D’Agostino, Filippo Quezel
Pronti per un linciaggio perpetrato dalla società benpensante contro Oscar Wilde, brillante autore irlandese che pur divertendola l’aveva sfidata? Allora… Andate a Teatro!
Buona serata,
TiTo
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