Vetrina contemporanea al Pacta Salone

vetrina contemporanea

Con dicembre avrà inizio la Vetrina contemporanea della stagione di PACTA . dei Teatri al PACTA SALONE, che presenta giovani autori e attori di Milano e provincia: dal 9 all’11 dicembre 2016 SECONDO ORFEA: QUANDO L’AMORE FA MIRACOLI, produzione Teatri del Sacro, di e con Margherita Antonelli, la storia di una donna che trova come nuovi vicini di casa Giuseppe, falegname, e Maria, la sua giovane sposa incinta: da quel momento la sua vita non sarà più la stessa. Segue il 13 e 14 dicembre 2016 UN VECCHIO GIOCO, produzione Scena Nuda, per la drammaturgia di Tommaso Urselli e la regia di Filippo Gessi: una strana coppia avvolta in un truce gioco in cui i differenti personaggi sono costretti a interpretare il ruolo di vittima, complice o carnefice.

Nel primo spettacolo SECONDO ORFEA: QUANDO L’AMORE FA MIRACOLI, Orfea è una donna che vive a Gerusalemme nell’anno zero, un tempo difficile per una donna sola, vedova di un centurione romano al seguito di Ponzio Pilato. Le giornate di Orfea si dividono tra il tempio, la fontana, lenzuola da stendere e chiacchiere con le altre donne. Ma un giorno viene ad abitare vicino a casa sua una coppia di giovani sposi. Lui si chiama Giuseppe e fa il falegname, lei si chiama Maria ed è incinta. Da quel momento la vita di Orfea non sarà più la stessa.

In scena pochi oggetti, semplici per un Dio che ha usato un grano di senape, una pecorella, dei pani e poco altro per spiegare la grandezza dell’amore del Padre.

La vita di Gesù – descrive l’autrice/attrice Margherita Antonelli – è guardata con tenerezza e buon senso. La donna assiste alla crescita di questo Dio-Bambino con la curiosità, la dolcezza, la fermezza di molte madri che vorrebbero il meglio per il loro figlio. A un inizio comico segue una narrazione vivace, per poi sciogliersi in un finale dolente e una conclusione che concede speranza e sollievo”.

A seguire UN VECCHIO GIOCO: in un luogo imprecisato, probabilmente un seminterrato, troviamo una strana coppia, “il bimbo” e “la bimba”, come loro stessi amano chiamarsi a vicenda. La solidità del legame è garantita dalle premesse, non proprio convenzionali, con cui avviene il loro incontro nel retro di un supermercato. I due scoprono di essere accomunati da un passato molto simile, vissuto – anche se in tempi diversi, quando erano ragazzini – in un villaggio residenziale dall’apparenza rassicurante e toccato a un certo punto da qualcosa di oscuro. Qualcosa su cui entrambi fondano la propria esistenza e che, come non ci fosse altro modo per loro di vivere, hanno bisogno di perpetuare con l’involontaria collaborazione di un malcapitato di turno.

“In tutto questo spettacolo – spiega il regista Filippo Gessi -non vi è catarsi, ma solo interrogativi dolenti, grotteschi e tragicomici ad attirare l’attenzione di un pubblico che sarà chiamato non per sua volontà a interagire in questo gioco delirante all’interno del quale egli stesso non potrà sottrarsi dai ruoli di complice, vittima e carnefice, poiché l’uomo produce il male come le api producono il miele e forse dopo tutto in una società completamente sana, l’unica libertà è la follia”.

Be the first to comment

Leave a Reply

Your email address will not be published.


*