Recensione: “We Will Rock You” (2023/2024)

we will rock you

In un Teatro Nazionale sold out è tornato in scena dopo solo un anno “We Will Rock You” scritto da Ben Elton insieme a Roger Taylor e Brian May e prodotto per l’Italia da Claudio Trotta per Barley Arts. A giudicare la reazione del pubblico, la voglia, anzi la sete di rock e di Queen non si è per nulla attenuata. Già un anno fa avevamo recensito lo spettacolo e, solitamente, ha poco senso tornare a farlo dopo solo una stagione. In questo caso, però, la situazione è diversa perché, oltre ad alcune modifiche nel cast, “We Will Rock You” è un musical in continua evoluzione che sta al passo coi tempi e modifica i suoi messaggi. Un anno fa lo show tornava in scena dopo la lunga assenza dovuta al lockdown, aveva intrinseca la necessità di sfogarsi e urlare la sua rabbia per il periodo di silenzio forzato che ha coinvolto tutti gli spettacoli dal vivo e per un’opera che parla di un mondo in cui la musica dal vivo è vietata, era davvero impossibile tacere.

Ora le cose sono cambiate, i teatri sono pieni e ci sono nuovi temi da trattare. Il team creativo guidato da Michaela Berlini che cura regia e adattamento testi, ha saputo sapientemente adeguarsi rendendo i dialoghi aderenti alla realtà. Sulla colonna sonora c’è poco da aggiungere, la musica dei Queen è unica ed è positivo che nella lista rientrino brani che attraversano l’intera carriera della band. Tutti conoscono “Bohemian Rhapsody” e “We are the champions”, magari qualcuno in meno conosce “Seven seas of rhye” o “Headlong” e questo aiuta sicuramente a diffondere la cultura di Mercury e soci. Ovviamente tutte canzoni non potevano che essere eseguite live dalla band capitanata da Riccardo Di Paola e Antonio Torella.

Qualche novità nel cast con la new entry Alice Grasso a vestire con grande grinta i panni di Scaramouche. Graditissimo il ritorno di Paolo Barillari che si scatena con il suo Khashoggi, regala ottime performance vocali e rende il suo personaggio cattivo il giusto, vivace e sarcastico. Il protagonista Galileo Figarò è il confermatissimo Damiano Borgi che prima commuove il pubblico nel suo duetto con Scaramouche sulle note di “Who wants to live forever” e poi lo conquista con la finale “Bohemian Rhapsody”. Impossibile non continuare a parlare di Natascia Fonzetti, autentica padrona del palcoscenico. La sua Killer Queen è velenosa, crudele, dominatrice e Natascia risulta perfetta sia nella recitazione sia nel canto senza dimenticarsi di partecipare anche alle coreografie. Il trittico “Fat bottomed girls + Don’t stop me now + Another one bites the dust” stenderebbe anche Flash Gordon (per rimanere in tema) con la sua potenza.

Coppia vincente e affiatata quella composta da Alessandra Ferrari (Oz) e Mattia Braghero (Brit) mentre incanta “These are the days of our lives” intonata da Davide Tagliento (Pop). A completare questo splendido cast l’ensemble dei Bohemians pronti ad esplodere con le loro coreografie (firmate da Gail Richardson) colorate e trascinanti. Suggestive le luci di “A kind of magic” e irresistibile il finale con “One vision”. Luci di Francesco Vignati che sono fondamentali in tutto lo spettacolo. Ancora una volta l’urlo di libertà di “We Will Rock You” è entrato nel cuore del pubblico, un inno alla musica che non deve smettere di risuonare.

Ivan Filannino

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