Tra i tantissimi romanzi del maestro Stephen King forse quello che più si presta ad un adattamento teatrale è Misery scritto nel 1987 e diventato famoso anche grazie al film del 1990 che valse un premio Oscar all’eccezionale Kathy Bates. Dalla sceneggiatura cinematografica di William Goldman parte il regista Filippo Dini per questa versione pensata per il palcoscenico italiano e arrivata al Teatro Menotti.
A colpire subito lo spettatore è la splendida scena allestita da Laura Benzi. La casa di Annie Wilkes divisa in quattro spazi (Camera da letto, cucina, corridoio ed esterno) che ruotano a seconda dell’esigenza.
I rumori dell’inverno, le musiche di Arturo Annecchino e le luci di Pasquale Mari aiutano poi a creare la giusta atmosfera per questo inquietante dramma psicologico. Paul Sheldon, scrittore di fama mondiale noto per aver creato la saga di Misery, si trova in una stanza sconosciuta con entrambe le gambe rotte. Vittima di un incidente, causato da una tormenta di neve, l’uomo è stato salvato da Annie Wilkes un’infermiera che vive in una casa isolata fuori città. La donna si dichiara come la più grande ammiratrice dello scrittore, al punto di conoscere a memoria tutti gli otto romanzi di Misery. Quella che inizialmente sembra essere una salvatrice si dimostrerà presto essere in realta un carnefice.
Nella versione cinematografica Kathy Bates fu perfetta e l’Oscar più che mai meritato. Il compito di Arianna Scommegna era dunque tutt’altro che semplice, ma l’attrice milanese riesce benissimo a fornire una sua ottima versione di Annie. Si tratta di un personaggio intricato a cui si potrebbe dedicare un intero spin off. La mente di Annie è un labirinto in cui ci si perde e Arianna Scommegna la interpreta con una grande carica emotiva. Altrattanto convincente Aldo Ottobrino nei panni di Paul Sheldon. Forse nel suo caso si è tenuta una linea un po’ troppo morbida e si poteva evidenziare di più il dramma che sta vivendo. Se la follia di Annie Wilkes può magari farla risultare pirandellianamente ridicola, la lucidità di Paul Sheldon dovrebbe portarlo a perdere la voglia di fare ironia una volta capita la reale situazione in cui si trova. In alcuni punti lo scrittore è costretto a fingere di essere sereno e tranquillo, forse si poteva evidenziare maggiormente l’incubo vissuto quando si trova solo in scena. A volte dalla platea arriva qualche risata di troppo quando invece la situazione suggerirebbe un silenzio senza fiato.
Completa il cast Carlo Orlando nei panni dello sceriffo chiamato ad indagare sulla scomparsa dello scrittore.
Misery di Filippo Dini è uno spettacolo che chi ha già letto il libro e visto il film non può perdersi per completare la “trilogia”, un ottimo punto di partenza, invece, per chi ancora non conosce Annie e Paul.
Ivan Filannino
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