Usciti dal Teatro Carcano dopo aver visto “Delirio a due” la fantasia viaggia e immagina un impossibile incontro tra Eugene Ionesco e gli attori Corrado Nuzzo e Maria Di Biase con l’idea che insieme avrebbero fatto grandi cose. Chi non conosce le opere di Ionesco, e in particolare “Delirio a due” (non certo tra i suoi testi più famosi) cadrebbe facilmente nell’inganno di credere che gli autori dell’opera siano proprio Nuzzo e Di Biase. Le parole del drammaturgo rumeno, infatti, sembrano cucite su misura per la coppia di comici italiani da sempre amante del surreale. Non è un caso che, in una recente intervista, i due abbiano sottolineato la somiglianza coi personaggi e la passione che da anni hanno per quest’opera.
Nella splendida scenografia ideata (e fatta a pezzi) da Nicolas Bovey, Lui e Lei, discutono animatamente e si trovano in disaccordo su una semplice questione. La donna sostiene che chiocciola e tartaruga sono lo stesso animale, per l’uomo, invece, non è così. Già il motivo della lite appare assurdo, ma a rendere la cosa ancora più surreale è che mentre la coppia discute di tale banalità per le strade divampa una terribile guerra.
In uno scenario del genere Corrado e Maria vanno a nozze, la loro interpretazione del testo è da 10 e lode, senza mai abbassare il ritmo iniziano un duello di parole, di ripicche e rinfacciamenti. Una donna che rimpiange di aver lasciato il marito per iniziare una nuova relazione e un uomo che si domanda come hanno fatto a ridursi così. Il battibecco è interrotto dalle esplosioni delle bombe, dai black out elettrici, ma quasi nulla ferma la coppia. Non mancano poi alcuni tratti tipici del teatro dell’assurdo come il gioco dei numeri che non tornano mai e gli equivoci dei nomi, in questo caso rappresentato da una famiglia in cui tutti si chiamano Bobby Watson. La musica, dopo le note iniziali de “La vie en rose” si limita ad accompagnare le parole con qualche leggero sottofondo. La tensione sale, sia nell’appartamento sia nelle strade, le battute ciniche non tardano ad arrivare mentre la stanza subisce i danni della battaglia. Con questo testo Ionesco voleva sottolineare come l’essere umano preso dai suoi piccoli problemi quotidiani non riesca a vedere i guai ben più grossi che lo circondano. Una situazione, purtroppo, più che mai attuale in questo periodo storico. Il regista Giorgio Gallione ha saputo fare un ottimo lavoro creando la perfetta armonia tra il testo originale e le caratteristiche dei due attori. “Delirio a due” finisce quindi per rivelarsi una grande sorpresa e l’incontro tra Ionesco e Nuzzo-Di Biase ha saputo dar vita a uno spettacolo tutto da gustare che vola via tra grandi risate e un pizzico di amarezza.
Ivan Filannino
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