Recensione: “Aplod”

aplod
foto Camilla Mazza

La compagnia Fartagnan è partita, con Aplod, attribuendo la colpa di tutta la vicenda che verrà mostrata a Yoshimitsu, il personaggio videoludico di uno dei più famosi picchiaduro degli anni novanta, dando il sentore, fin da subito, che lo spettacolo del 20 settembre al teatro Paolo Grassi di Milano sarebbe stato qualcosa di memorabile per un pubblico di giovani o di nerd capaci di cogliere le millanta citazioni estrapolate da film, serie tv e videogiochi appartenenti alla cultura pop degli ultimi trent’anni.

E infatti, subito dopo, in una realtà distopica appartenente ad un futuro imprecisato in cui la valuta è il Merkel e i social network sono stati aboliti, ecco che appare uno dei tre inquilini di un piccolo appartamento iper-tecnologico, che fa la sua ginnastica mattutina integrando un saluto al sole che ricorda molto le movenze effettuate da Solaire di Dark Souls, quando invita il giocatore al suo “Praise the sun!”.

In una società del futuro in cui il lavoro viene assegnato tramite la valutazione delle capacità lavorative attraverso un punteggio che va presumibilmente da 1 a 10 (in cui la un lavoratore medio oscilla tra un punteggio di 7 e 8), per due dei tre inquilini del piccolo appartamento il punteggio si aggira attorno ad un tiratissimo 6. A causa di ciò, si ritrovano senza impiego e si vedono costretti a trovare un modo illegale per guadagnare soldi. Grazie ai consigli di quel losco Yoshimitsu, malvivente costantemente citato, ma mai apparso concretamente sul palco, i due decidono di fare dei video e caricarli sul web, attività totalmente illecita e passibile di arresto. Arrivati ad un certo numero di like, i video permettono ai due inquilini disonesti di guadagnare un’enormità di soldi, allarmando sempre di più il terzo abitante dell’appartamento, che tenta di dissuaderli, essendo estremamente ligio alle regole e mirando ad un ambitissimo 7.89.

Come già si intuisce dall’inizio, i due giovani si fanno trasportare dalla frenesia dei soldi facili e cadono in una voragine sempre più profonda di guai e illegalità, fino a registrare il loro penultimo video, quello che li farà diventare miliardari: tre obesi, una stanza piena di pappardelle, una gara a chi ne mangia di più, un unico vincitore. Peccato che uno di loro fosse celiaco…

In questa piramide di Ciceniza composta da mattonelle di comici deliri, non passano inosservate una valigetta illuminata alla “Pulp Fiction”, una serata finita male che ricorda “Una notte da leoni” e una strizzatina d’occhio a Leonardo di Caprio in “Revenant”. Ma le citazioni sono anche interne al genere distopico: l’appartamento è il 451, il distretto è il 13 e non si manca di citare anche il distretto 9, malfamato a causa di una infestazione di gamberoni.

Purtroppo, ahimè, come si mostra fin dall’inizio, le sorti dei due coinquilini non sono rosee: un video di troppo gli costerà caro, facendogli perdere tutto quello che hanno ottenuto.

Per tutta la durata dello spettacolo i Fartagnan giocano sapientemente con le basi del genere distopico, portando una ventata di freschezza nel panorama teatrale milanese contemporaneo, piegando le regole della fantascienza ad una comicità naturale e leggera, che comunque tra una battuta e l’altra non tralascia di mostrare una riflessione più profonda sull’allarmante problema della disoccupazione giovanile in Italia.

In tutto ciò, le risate crescono e gli applausi scrociano a non finire per un cast di giovani neo-diplomati all’accademia Paolo Grassi, di cui si spera di vedere presto qualcos’altro.

Non c’è dubbio che come spettacolo d’esordio per i Fartagnan, Aplod sia stato un successo, tuttavia si aspetta con ansia una maggiore presa di consapevolezza artistica da parte della compagnia, magari attraverso una drammaturgia più complessa, dalla trama meno canonica, accompagnata da dei cambi di location, sostenuti possibilmente da una scenografia più studiata e variegata.

Ma d’altronde, non si può non restare colpiti da una performance che si chiude con il monito musicale della colonna sonora di Evil Morty, villain apparso in una delle puntate della celebre serie tv animata “Rick & Morty”.

A presto, Fartagnan, “Vi auguriamo una giornata piena di sole!”.

Jasmine Turani

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