l Gallus Sinae è un uccello domestico, allevato per moltissimi scopi, meglio noto come “pollo”.
È però celebre per non essere in grado di volare. Se non per piccoli tratti.
Per qualche piccolo slancio di necessità.
Il “Pollo da volo” è invece una razza strana, socievole, selvatica, che sfida la natura.
Cercherà sempre, giorno per giorno, di volare.
Anche se gli allevatori, da oltre un recinto lontano, continueranno ad urlare che non serve.
La rubrica “Polli da volo” nasce con l’intento di sostenere e dare voce agli esercenti dello spettacolo, messi
in difficoltà dall’attuale, terribile, tragedia che sta colpendo tutti. Tutti costoro, sono Polli da volo.
Se per oggi non si vola, domani si vedrà.
PUNTATA 12: CORRADO ACCORDINO E BINARIO 7
Chi siete?
Siamo una compagnia teatrale nata nel 1992 col nome La Danza Immobile. Da più di vent’anni produciamo spettacoli di prosa, di teatro ragazzi e performance live di diverso genere e, parallelamente, abbiamo intrapreso e poi sviluppato l’attività di organizzatori. Oggi gestiamo tre teatri, il Teatro Binario 7 di Monza, unico multisala teatrale della Brianza, il Teatro Libero di Milano e il Teatro Comunale di Nova Milanese. Gestiamo anche, con la mia direzione artistica, le stagioni teatrali per conto dei Comuni di Agrate Brianza e Lissone. Negli ultimi anni la compagnia ha preso il nome della nostra “casa” e sede operativa, il Binario 7.
Qual è la vostra poetica artistica?
Da sempre il teatro per noi è un mezzo di osservazione della realtà. Il bisogno di interpretarla, sollevare domande, guardare all’umana percezione delle cose ci ha portato ad affrontare opere teatrali note cercando la chiave più vicina al nostro tempo o a scrivere opere inedite che raccogliessero in quel momento la nostra urgenza artistica. “Il Tempo Presente” è il nostro sguardo sulle più grandi opere letterarie di tutti i tempi, prese spesso come punto di partenza per un incontro con l’oggi. Il teatro deve conservare per noi la sua natura rivelatrice, specchio dell’umano in cui riconoscersi e osservarsi, smuovere la propria intima percezione della ruota del tempo. Il desiderio è quello di proporre spettacoli che offrono allo spettatore, attraverso una risata o un forte impatto emotivo, la possibilità di scontrarsi e riappacificarsi con parole, immagini, suoni, gesti che smuovono anche solo per un attimo il proprio sentire.
Come state vivendo la situazione attuale dovuta alla quarantena?
Ci troviamo ad essere spettatori di un caso unico nella nostra storia. Un nemico invisibile ha bloccato tutto quello che noi consideravamo normalità e ci ha stravolto, colpendo il nostro settore proprio nel suo valore più intrinseco e necessario, l’incontro.
La preoccupazione per il futuro, benché legittima, è legata a una visione determinata da un modo di vivere che non sarà più lo stesso, almeno per un po’. Quindi preferiamo usare questo tempo per nutrirci di una sostanza nuova, o almeno messa da parte finora, che ci armi di bellezza per il futuro, per essere pronti a reinventarci, a rivedere alcune convinzioni, a scegliere su quali valori artistici vogliamo ritornare nella nostra casa d’arte e, se serve, demolirla per ricostruirla, forti che il fuoco che ci ha fatto iniziare è lo stesso che sta tornando a farsi sentire, con il desiderio di riprendere a condividere e a immaginare insieme mondi possibili e nuove rotte.
Al momento state offrendo delle proposte alternative allo spettacolo dal vivo?
Come altri teatri, già dalla fine di febbraio abbiamo cominciato a mettere a disposizione del pubblico i video di alcuni nostri spettacoli, sperando di poter far passare un piacevole tempo a tutti coloro che abitualmente frequentavano le nostre sale e perché no, far scoprire a chi non ne ha mai varcato la soglia che il teatro è un luogo magico a cui speriamo si voglia tornare tutti con rinnovato desiderio.
Cosa vi augurate per il futuro, per voi operatori dello spettacolo?
Ci auguriamo ci sia un rinnovato coraggio nel credere nel valore della cultura e del mezzo che abbiamo la fortuna di usare per incontrare l’altro. Per il mondo dello spettacolo i tempi duri ci sono e ci saranno anche dopo, quando piano piano il mondo ritornerà alla sua, benché diversa, quotidianità. Ci auguriamo che ci sia una rinnovata attenzione, un dialogo che non limiti, ma aiuti e apra le porte alla condivisione, al sostegno e alla tutela di un settore che in questo periodo ha portato alla luce tutte le incertezze e le dinamiche che finora hanno costituito le barriere e i muri dello suo stesso sviluppo. Ci auguriamo che la categoria degli artisti acquisti dei riconoscimenti a livello lavorativo, che le strutture siano messe ancor più nelle condizioni di sviluppare lavoro e che il pubblico abbatta la paura e la distanza riempiendo di nuovo le sale.
Fate un saluto al pubblico e dei ringraziamenti a vostra scelta.
Guardiamo a questo periodo cercando tutti i piccoli momenti di bellezza nascosti, proteggiamoli e facciamo un bagaglio che ci possa far camminare con nuove gambe sulle infinite strade della vita. A presto!
Intervista di Jasmine Turani
Grafica di Ginevra Lanaro
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