“Love me tender”: intervista a Marcela Serli

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foto Max Valle

Tornano al Teatro Elfo/Puccini le Nuove storie di Francesco Frongia.

All’interno della rassegna di quest’anno uno spettacolo ha catturato la nostra attenzione, quello diretto da Marcela Serli, scritto dalla drammaturga Renata Ciaravino e dall’attore Shi Yang Shi dal titolo Love me tender (che parla di dipendenza sessuale e di dipendenza affettiva) dal 12 al 16 giugno 2023.

Il claim delle Nuove Storie 2023 è ‘paura e desideri’.

Per saperne di più sulle paure e sui desideri dello spettacolo Love mi tender, abbiamo contattato l’amica Marcela Serli (non è la prima volta che affronta una tematica legata al mondo del sesso) e le abbiamo chiesto: quando e perché ha deciso di firmare la regia dello spettacolo Love me tender.

Come hai ben detto ho, e continuo, ad affrontare l’identità sessuale in tanti modi e da tanti punti di vista. Quando ho cominciato ad indagare questo mondo, ti parlo di 12 o 13 anni fa… (forse di più, era il 2008) in tantissimi miei spettacoli parlavo del potere repressivo già dalla mia tesi di laurea. Sono trent’anni che parlo di potere patriarcale, anche se al tempo non usavamo ancora la parola patriarcale, utilizzavamo altri vocaboli ma di fatto si trattava di questo.

Quando nel 2008 ho cominciato un nuovo processo di studio dove focalizzavo la mia attenzione verso la sessualità, da lì ho capito che la sessualità nei secoli è stata utilizzata come uno strumento politico e questo strumento stava diventando sempre più importante e determinate anche per il teatro, specie per il teatro che faccio io!

Fatta questa premessa, per rispondere alla tua domanda, grazie a questo mio processo Renata Ciaravino e Shi Yang Shi mi hanno contattata, assieme a Nidodiragno che è il produttore dello spettacolo, e hanno voluto fossi io la regista di Love me tender.

Questo lavoro, in realtà, parte da un desiderio di Yang Shi che lo riguarda in qualche modo. Ma non voglio aggiungere altro!

Però ci puoi presentare Marco?

Marco è un ragazzo cinese che vive in Italia, un ragazzo di seconda generazione per intenderci.

È una persona omosessuale e ha una dipendenza affettiva e sessuale molto forte. Ma anche in questo caso non vorrei raccontare troppi particolari su Marco!

Ma non puoi aggiungere qualcosina giusto per stuzzicare la nostra fantasia?

Potrei dirti che tutte le nostre mancanze, i nostri dolori, le nostre fragilità, le nostre sofferenze ci portano ad una qualche forma di dipendenza (o devianza) e credo che ognuno di noi ha avuto nella propria vita una sofferenza importante, di conseguenza ognuno di noi ha una piccola o grande tara e la dobbiamo accettare perché ce l’abbiamo tutti… Marco compreso!

Marco se non fa sesso diventa una persona violenta?

Marco diventa un sacco di cose se non fa sesso. Tra queste c’è anche la violenza e se ne vergogna, come tutte le persone si vergognano delle proprie dipendenze da quelle più piccole fino ad arrivare a quella che riguarda un vero e proprio tabu come quello ancora legato alla sessualità!

Love mi tender doveva essere un monologo, invece si è aggiunto un personaggio misterioso. In questo caso ci puoi dire qualcosa?

Faccio una premessa, tu mi conosci e lo sai che ho sempre fatto lavori che comprendessero anche la mia drammaturgia. In questo caso la storia di Love me tender era già stata scritta e come detto mi è stata fatta questa proposta. Tra l’altro sai anche che io non voglio più fare regie di monologhi, ma dopo aver letto Love me tender ho accettato di firmare la regia ponendo come condizione la possibilità di aggiungere un personaggio, che è stato l’unico intervento drammaturgico che ho fatto, perché aderisse al mio desiderio di messa in scena.

Letto il copione ho subito identificato chi potesse essere questo personaggio. Molto misterioso!

Sarò ripetitiva ma anche in questo caso non ti voglio dire troppe cose, ti posso anticipare che durante lo spettacolo questo personaggio fa delle cose e la sua presenza era necessaria per parlare di questa tematica dove si ha sempre la necessità dell’altro per misurarsi, nel bene o nel male.

Allora spoilero io una cosa… mi hai detto che in scena ricrei una Dark Room (per chi non lo sapesse è una stanza, o più stanze, che si trova all’interno di un sex club, rigorosamente al buio e nelle quali le persone si ritrovano a scopo prettamente sessuale e in maniera anonima).

Conoscendoti, non mi dire che saremo protagonisti in scena con Marco?!

È vero, sempre di più le mie regie tendono a coinvolgere il pubblico. Di fatti un’altra azione che ho apportato al testo, che è una scelta registica, ha a che fare con il pubblico… però tranquillo non dovrete né entrare in scena, né denudarvi niente di tutto questo! Anche se magari a qualcuno piacerebbe farlo!

Però… in un certo senso… sarete coinvolti…

(Marcela se la ride!)

Dal 12 al 16 di giugno tra gli spettatori dell’Elfo/Puccini se dovesse esserci Marco, cosa vorresti che si portasse a casa al termine dello spettacolo Love me tender?

La cura. Ovvero, la possibilità che si può uscirne da tutte le nostre dipendenze. Noi possiamo uscirne, perché il nostro nemico siamo noi. La paura più grande siamo noi perché abbiamo paura di noi stessi.

A me il teatro ha aiutato tantissimo. Il teatro in questo è rivoluzionario, permette realmente di stare in un luogo condiviso pur non conoscendo chi ti sta di fianco e creare un momento catartico, purificatorio, volto a liberare il corpo e l’anima da ogni contaminazione e il teatro al suo interno possiede questa cura, giusto per non utilizzare il termine terapeutico.

Quindi… W il Teatro, sempre! Dalla tragedia greca fino ad oggi.

Per questo motivo vi consiglio di venire a curarvi a teatro… con noi!

Marcela anche in questo caso ride, una risata contagiosa e piena di entusiasmo per questo suo nuovo impegno presso il Teatro Elfo/Puccini.

Quindi… non ci resta che seguire il consiglio di Marcela, perché tra la cura e la cultura, c’è il Teatro!

LOVE ME TENDER
dal 12 al 16 giugno 2023 – Teatro Elfo/Puccini

SALA Bausch

di Renata Ciaravino e Shi Yang Shi
regia Marcela Serli
con Shi Yang Shi
e la partecipazione di Marco Ottolini

sinossi

Marco è un ragazzo sensibile, come molti altri. Cresciuto, come tanti, nonostante i ‘buchi’ di un’infanzia apparentemente ordinaria. Marco vuole essere amato; Marco non riesce ad amarsi; Marco convive con un continuo bisogno di conferme. Ha un disperato bisogno di colmare un amore mai ricevuto. Per sopravvivere cerca una via di fuga nel sesso ed è solo l’inizio d’una caduta verso un vuoto ancora più profondo.

Marco trova il coraggio di non annegare e di chiedere aiuto. Perché ha ancora voglia di sorridere, di vivere, di sognare. E di tornare ad amare, alla fine, teneramente.

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