
Con l’estate riprendono i tanti eventi e festival che la caratterizzano. E a proposito di ripresa, quest’oggi vi portiamo nuovamente in Liguria in uno dei Borghi più belli vicino alle Cinque Terre, Framura, grazie alla giornalista (e ‘attrice’) del Corriere della Sera Livia Grossi, la quale dopo 3 anni di stop rimette in scena FRAleMURA Festival per raccontare e riflettere grazie al teatro, alla musica, al giornalismo e all’arte sull’attuale situazione che viviamo nel nostro Paese, dentro e fuori di noi, dal 27 al 29 luglio 2023.
Amica e collega di tante serate a teatro a Milano e non solo, ho incontrato Livia Grossi nella suggestiva cornice del Porticciolo di Framura e le ho chiesto quando e perché nasce FRAleMURA Festival?
Tutto è nato dal desiderio di voler restituire una piccola parte di quella immensa pace e Bellezza che questo luogo mi dà. Un regalo enorme che a mio modo tento di ricompensare con ciò che posso fare.
La prima volta è stata un’azione se vuoi un po’ folle, in una frazione di Framura, ovvero a Costa, in modo del tutto spontaneo ho messo in scena un piccolo reportage teatrale che avevo realizzato in Albania. Nella mia piccola follia ho coinvolto anche una cara amica Lucia Vasini, nota attrice teatrale e cinematografica.
Il tutto è accaduto senza nulla, zero palco, zero sedie e neanche un volantino per comunicare l’evento, alla fine a vedere lo spettacolo con il solo passaparola c’erano più di un centinaio di persone (in piedi), persone molto attente e interessate che mi dicevano:
“ma che bello, che meraviglia, devi continuare, c’è bisogno di queste cose!”.
La mattina dopo ho incontrato il Sindaco di Framura, Andrea Da Passano, ci siamo incontrati qui a Setta, nel cuore del borgo dove c’è la sede del Comune, il bar, la pizzeria, e i due alimentari del paese. Quando mi ha detto che gli avevano riferito del mio spettacolo, pensavo che mi rimproverasse; invece mi disse che se avessi voluto l’anno successivo avrei potuto organizzarmi un po’ meglio, e magari partecipare ufficialmente alle iniziative dell’estate framurese.
E così è partito tutto, da una coraggiosa proposta di autoconvocazione in piazza, un’iniziativa che non solo ha avuto l’incoraggiamento delle persone presenti, ma anche del primo cittadino.
Da quel momento mi sono detta, ok allora si può fare!
Ti sei fermata a causa della pandemia, adesso riparti. Qual è il claim di questa edizione?
Dopo 3 anni di stop ho deciso di ridare vita al Festival, un evento che vuole essere segno di Ripresa, di ritorno alla Vita.
Il tema di quest’anno è “Emigrazione dentro e fuori di noi”, un invito a riflettere sul nostro Tempo tra rotte che s’incrociano, porti che si chiudono e diritti frantumati.
Un focus per scoprire nuove “case” e significati, altri orizzonti tutti da inventare. Un titolo che vuole far riflettere sull’emigrazione da più punti di vista.
Cosa rende unico un Festival come FRAleMURA?
L’unico obiettivo di FRAleMURA Festival è la gioia dell’incontro e la riflessione collettiva su determinati temi. Un momento condiviso, realizzato in modo semplice e in collaborazione con chi abita il borgo. Il tutto senza palchi e a impatto zero, con musicisti che suonano in acustico (unplugged) e artisti che si incontrano a stretto contatto con il pubblico nell’antica Corte di Casella tra orti, carruggi e ulivi a picco sul mare. Nessun impianto audio ad alto volume, solo qualche luce necessaria per la realizzazione e un’amplificazione che sfrutta al meglio la cassa acustica naturale del luogo dove si presenta l’evento. Nessun ‘spettacolificio’ dunque, ma 3 giorni con artisti che vivono l’atmosfera del borgo, a contatto diretto di chi lo abita.
Quali difficoltà hai incontrato nell’organizzare un Festival come FRAleMURA?
Questo Festival nasce davvero dal cuore, non ho una struttura che si occupa di cercare bandi o finanziamenti, sarebbe opportuno lo so, chissà magari in seguito, per ora il Festival è possibile grazie alla passione e alle numerose ore di lavoro che sono riuscita a ritagliarmi, e agli artisti che partecipano in modo solidale dimostrando una grande generosità. E infine grazie al fondamentale contributo di FramuraTurismo e di chi ha voluto sostenermi, Sesta Terra Resort di Framura, The King of Herrings di Levanto, Centro Autostima Donne della Dr. Paola Leonardi di Framura e di tutti coloro che stanno offrendo la loro collaborazione come l’Associazione Culturale “Tutta un’altra musica- Tam Tam” e gli habitué del Festival.
Tra le difficoltà maggiori come puoi immaginare, la questione economica è la principale, questo significa svolgere più ruoli contemporaneamente e avere mille antenne per poter risolvere i vari problemi burocratici, logicistici e organizzativi, dall’ospitalità per gli artisti all’affissione delle locandine, dall’ufficio stampa al coordinamento del Festival in ogni dettaglio.
Tre giornate/serate, possiamo dare un’idea a chi legge come saranno, ma soprattutto chi le animerà queste giornate?
“Emigrazioni dentro del fuori di noi” è un invito a riflettere sull’emigrazione da più punti di vista.
Sul fronte emigrazione di senso, l’attesissimo attore comico spezzino Dario Vergassola giovedì 27 luglio inaugura il Festival con la presentazione del suo libro di favole ribaltate, “Storie vere di un mondo immaginario. Cinque racconti delle Cinque Terre”.
Un’Intervista-spettacolo da me condotta che darà modo all’autore di farci entrare nel suo mondo dove i protagonisti non sono le persone che lo abitano, ma il microcosmo che le circonda, dal sassolino alla conchiglietta: cinque fiabe che invertono il punto di vista.
E se a migrare in Africa sono gli italiani? Venerdì 28 luglio si parla di emigrazione questa volta non solo sul fronte di chi è crudelmente costretto ad attraversare mari e confini alla ricerca di una vita possibile, ma con le testimonianze degli italiani che hanno deciso di lasciare il nostro Paese per vivere una vita più dignitosa in Africa. Voci che ho raccolto con “Italia- Senegal, emigrazione al contrario”, il mio reportage teatrale che riflette sull’emigrazione in tempo di crisi, con rotte che s’incrociano e s’invertono. Tra le testimonianze in video: senegalesi che dopo anni di lavoro in Italia hanno lasciato il nostro Paese perché “il gioco non vale più la candela” e i pensieri degli italiani residenti in Africa in fuga da precariato, solitudine e pensioni al minimo. Tante voci che alla domanda “Di che cosa vorresti essere ricco?” confermano che tutti, bianchi e neri, desideriamo le stesse cose.
Per riflettere sulle ragioni delle migrazioni poi a fine serata con interventi aperti al pubblico, avrò come ospite in scena Eyitemi Ejoh, cittadino residente nel nostro Paese.
La serata si conclude con “Milano con il cuore in mano? Quando siamo venuti su”, un interessante frammento sull’emigrazione sud-nord Italia proposto dall’attore Valerio Bongiorno. Sabato 29 luglio gran finale, il Festival si conclude con Mohamed Ba, attore senegalese e mediatore culturale qui in scena con “Sono incazzato bianco”, il suo monologo comico-drammatico sugli Italiani a metà. Un racconto di vita vera che parla di illusioni e disillusioni del viaggio verso l’Eldorado Europa, con lui anche meravigliose maschere tradizionali africane. In chiusura letture migranti con l’attesissima Lucia Vasini, attrice anche della storica Compagnia Dario Fo-Rame, in scena con testimonianze che parlano di oggi.
Ma attenzione, le tre giornate di Festival sono precedute dagli aperitivi musicali di Raffaele Kohler magnifico trombettista che dopo il concerto nella piazzetta di Framura-Setta, si trasformerà in pifferaio magico e con il suo trio inviterà il pubblico a seguirli tra stelle e lumini lungo “la strada degli orti” che in pochi minuti dalla Piazzetta di Setta porta nel Teatro dell’Antica Corte di Casella dove si tengono gli spettacoli. Qui si terrà anche un importante incontro (sabato 29 alle ore 18.30) intervisto Don Giulio Mignani ex parroco attualmente sospeso. Per parlare di Diritti emigrati/negati riflettiamo sul tema “La chiesa, una Casa dove i diritti non sono per tutti uguali”, sul fronte invece Oggetti Migranti, venerdì 28 dalle ore 17.30 alle 19 “Le opere del mare”, visita guidata alla casa-museo di Gianni Lodi. Nella casa dove risiedeva l’artista, i visitatori divisi in piccoli gruppi potranno conoscere le sue opere realizzate con sabbia, legni, sassi e oggetti migranti raccolti nella spiaggia Arena di Framura. Conduce la visita la Dr. Paola Leonardi (3 gruppi di massimo 8 persone. Iscrizioni in Piazzetta, Framura-Setta).
Il tutto a ingresso gratuito!
Ci troviamo in un piccolo Borgo in Liguria, chi è lo spettatore tipo di FRAleMURA Festival?
Moltissimi gli habitué del Borgo, turisti affezionati che ogni anno trascorrono le vacanze in questo luogo, cittadini di Torino, Milano, Genova e altre città della zona, un pubblico disponibile all’ascolto, abituato a partecipare a serate culturali. Ma anche nuovi spettatori di tutte le età e le provenienze, e tutti quelli che hanno il piacere di incontrarsi e sentirsi parte di una piccola e preziosa Agorà.
A FRAleMURA Festival le distanze si accorciano, è questo il punto forte del Festival, accorciare le distanze significa creare un vero incontro tra chi sta sul “palco” e chi in platea, tra giornalisti e lettori, tra autoctoni e nuovi vicini di casa, qualsiasi sia la provenienza.
Conoscersi, ascoltare, guardarsi in faccia, non giudicare da lontano, lavorare insieme per creare una vera Comunità, questa è la Meta.
Per coloro che non conoscessero Framura, che non è propriamente un centro abitato ma bensì un insieme di case sparse sulle colline e che scendono fino a tuffarsi in un mare limpido e cristallino, conosciamola meglio.
Cinque sono le frazioni immerse nel verde di Framura; Anzo, Ravecca, Setta, Costa e Castagnola collegate tra loro da una ripida scalinata.
Ad Anzo, subito sopra la stazione, si trovano i resti di una torre di guardia genovese del XV secolo e la chiesa della Madonna della Neve. Anche a Setta si trova una torre di guardia genovese del XV secolo mentre a Ravecca le case hanno un’origine medioevale. Nel borghetto di Costa si trova la Torre carolingia del IX secolo (nel 1128 è diventata il campanile della Pieve di San Martino), al suo interno si trova la pala d’altare della Madonna del Rosario dipinta dal genovese Bernardo Strozzi. Nella parrocchiale di San Lorenzo, località Castagnola, è conservato un celebre dipinto di Luca Cambiaso, “La Deposizione”.
Tra queste frazioni nasce FRAleMURA Festival di Livia Grossi.
Qui il programma completo!
Non mancate!
TiTo
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