Ma non dovevamo vedere uno spettacolo di cappa e spada sui quattro moschettieri? Ne è venuto uno solo.
Il moschettiere rimasto sul palco è D’Artagnan interpretato da Corrado Accordino, autore, regista e protagonista del monologo dedicato allo spadaccino guascone inventato da Alexandre Dumas nel 1844 in cartellone al Teatro Libero fino all’11 maggio. Una produzione de La Danza Immobile/Teatro Binario 7.
Nessun duello, nessuna spada, nessun cavallo e nemmeno un petauro. Circondato da una imponente scenografia, luci blu e fumo che per parte dello spettacolo nasconde l’attore al pubblico, Accordino in un’atmosfera suggestiva racconta chi era il D’Artagnan di Dumas e chi quello dei giorni nostri, colui che si batte per ciò in cui crede e non vuole arrendersi a una vita fatta di attesa e di sogni con la paura continua di essere escluso da qualcosa.
L’attore sa come tenere vivo il pubblico perché, diciamoci la verità, a chi non è mai capitato di trovarsi di fronte a un monologo complicato e pensare “ma cosa sta dicendo questo?”. Corrado Accordino trasforma i pensieri in parole strappando sorrisi e risate alla platea.
Fondamentale anche la musica, uno dei momenti più intensi dello spettacolo è accompagnato da “Ma il cielo è sempre più” blu di Rino Gaetano ed è geniale l’idea di chiudere con la sigla del cartone animato cantata da Cristina D’Avena potendo finalmente dire al pubblico “Uno per tutti, tutti per uno!”.
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