“Caligula’s Party”: 5 domande a Chiara Ameglio

ameglio

Ha debuttato martedì 20 febbraio e resterà in scena al Teatro Elfo/Puccini fino a domenica 25 febbraio 2024 Caligula’s Party, un componimento che oscilla tra danza e drammaturgia, corpo e parola grazie alla performer e coreografa Chiara Ameglio, ormai di casa all’Elfo/Puccini, che interroga i concetti di nemico, antieroe e paura, partendo dall’opera di Albert Camus dedicata all’imperatore romano.

Chiara Ameglio nata a Genova, dopo il diploma alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi co-fonda la Compagnia Fattoria Vittadini, negli ultimi anni la sua personale ricerca coreografica si articola tra spettacoli e performance.

Per saperne di più ho contattato l’amica Ameglio per le mie 5 domande per sapere…

… quando nasce Caligula’s Party?

L’idea inizia a nascere durante il periodo di pandemia, ero alla ricerca del soggetto giusto per chiudere la trilogia del progetto coreografico Indagini sulla mostruosità, che si sviluppa intorno alla figura del mostro e interroga i concetti di nemico, antieroe e paura, il valore negato all’inammissibile e all’errore nel presente.

Il terzo capitolo volevo fosse ancora una volta una contaminazione profonda tra drammaturgia, danza e costume design. Il primo vero affondo avviene nell’aprile del 2022, quando insieme al drammaturgo Aureliano Delisi, abbiamo condiviso una primissima residenza per analizzare il complessissimo testo di Albert Camus. Da lì in poi un appassionato team si è racconto intorno a me: Marco Bonadei, già mio compagno in passato come affiancamento alla creazione; Elena Rossi che realizza e supporta l’idea intorno al costume e alla maschera; Gianfranco Turco per il progetto musicale; Fabio Bozzetta per il disegno luci e il setting.

Chi è “Caligula” che vedremo in scena nella Sala Baush del Teatro Elfo/Puccini, ma soprattutto a che tipo di party saremo invitati…

Da subito ho deciso che il lavoro avrebbe dovuto concentrarsi sulle dinamiche interiori del protagonista dell’opera teatrale, lasciandomi la possibilità di tradirne l’intreccio narrativo. Caligola è un esemplare di “mostro”, inteso come colui che è in grado di mostr-are quello che non vuole essere visto, capace di fare emergere le contraddizioni della società nella quale viviamo, destabilizzandone i valori omologanti su cui poggia, svelandone, ipocrisie e falsità.

La domanda è: fino a quanto è legittimo spingersi? Quanto costa la verità? E quale verità? La propria? Le più pure intenzioni portate all’estremo possono essere un attenuante accettabile?

La festa di Caligola è un mostruoso processo ad una società per Caligola ritiene imperdonabile, sceglie l’abbandono fino in fondo, l’odio fino in fondo, la logica fino in fondo e impone ai suoi invitati di vivere nella frattura che c’è tra libertà e compromesso, tra desiderio e possibile.

A Caligola viene ricordato che deve pensare allo Stato, se posso quanto desiderio c’è da parte tua di ‘parlare’ del presente… vista la situazione politica e non solo nella quale viviamo?

Ogni volta che mi accingo alla creazione, non manco di domandarmi che cosa significa oggi quel che attraverso. Per Caligula’s Party questo è non solo inevitabile ma terribilmente necessario. Il lavoro maggiore è stato dedicato a calare interamente l’opera nel nostro tempo. Ma ci aveva pensato già l’immenso Camus…

C’è una persona in particolare che vorresti invitare alla prima di Caligula’s Party? Se sì, chi… se posso e perché?

Non una particolare, ma un particolare tipo di persona…quelle che evitano di abitare il dubbio delle proprie convinzioni. Il lavoro è un’opportunità per riflettere sui limiti che queste ultime hanno, quanto sia pericoloso aderire in modo assoluto a ciò che crediamo anche se quello in cui crediamo ci fa sentire vivi. Una tragica condizione umana.

Concludendo, cosa ti piacerebbe leggere in una recensione dello spettacolo Caligula’s Party e cosa invece ti darebbe più fastidio?

Mi piacerebbe che l’operazione possa superare alcune definizioni su cosa sia teatro e cosa sia danza. Che possa essere apprezzato per il suo non essere né l’uno né l’altro, ma solo Caligula’s Party. Che si capisse che lo spettacolo è di per sé un lancio, un tentativo estetico e poetico, che mette un testo teatrale al centro e che tutte le scelte sono state fatte perché un corpo, che è presenza, sia materia plasmata capace di trasfigurare ciò che le parole immense di Camus tentano di comunicare.

Mi spiacerebbe se venisse guardato e commentato secondo aspettative prestabilite di una qualche forma di incasellamento o solamente secondo interpretazioni personali talvolta dettate dal gusto. Apprezzerei molto se chi ne scriverà potesse superarle, riconoscendo un intento chiaro da parte mia. Odierei se ci si concentrasse su una sua definizione e se criticato negativamente là dove non si riuscisse a farlo.

Ma sono molto consapevole che il lavoro possa dividere, sono pronta a farmene carico.

Se Chiara Ameglio ha stuzzicato la vostra curiosità, non vi resta che andare a teatro.

Quando?

Fino al 25 febbraio 2024
Teatro Elfo/Puccini – Sala BAUSCH

CALIGULA’S PARTY
liberamente ispirato a Caligola di Albert Camus
creazione e performance Chiara Ameglio
drammaturgia Aureliano Delisi
la voce di Caligola in epigrafe è un dono di Ferdinando Bruni

Buona serata!

TiTo

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